Vol. 5 - N° 7

GPIC Notizie dal Blog di Gian Paolo - Vol. 5 - N 7

PRIMA PAGINA

I rischi della comunicazione

La scienza della comunicazione - forse oggi qualcosa è cambiato - parlava di tre assiomi fondamentali: esposizione, comprensione e memoria selettive.

L'esposizione o fase preattentiva alla percezione è un fenomeno che porta chi guarda o ascolta - il ricevitore del messaggio - ad ascoltare, vedere, accogliere della realtà e della comunicazione solo ciò che interessa, cioé quello che colpisce l'emozione. Da lì nasce la post verità (post truth nella sua formulazione originale in inglese), vale a dire, una verità che non corrisponde ai fatti, ma all'emozione percepita al momento in che si leggono o si vivono i fatti. Il rischio della post verità è che di assumere posizioni, decisioni, azioni non basate sulla realtà, ma su emozioni soggettive, siano esse individuali, di gruppo o sociali. Le menzogne di Trump, tanto facilmente accettate dai suoi seguaci, è un esempio spesso citato dagli analisti della post verità.

La percezione o attenzione selettiva (vedi anche attenzione) è ancora più pericolosa, perché parte da pregiudizi e ideologie preconcette. Dai fatti conosciuti o anche esperimentati, si traggono conclusioni soggettive e parziali che distorgono, diformano e alterano la realtà. "Il rumore mentale limita la nostra concentrazione e rende selettiva la nostra percezione e interpretazione". L'articolo di Daniel Fisher di questo numero della Newsletter ce ne offre un esempio, parlando dell'attuale frangente della politica nordamericana. Nessuno nega che Trump è un pericolo per gli Stati Uniti e il mondo, tuttavia, Washington ha sempre organizzato conflitti e guerre, manipolato elezioni in molti paesi per sostenere la sua macchina da guerra e i suoi interessi finanziari. In realtà, ciò che preoccupa oggi i mass media e il Partito Democratico degli USA è che Trump non lo nasconde, mettendo a nudo l'imperialismo statunitense. La politica estera degli Stati Uniti non si è mai inspirata nella giustizia, ma prima di Trump questa postura era nascosta sotto un discorso umanitarista. Oggi non lo è più e fa male all'iposcisia nordamericana. La polemica intorno al Julius Caesar è un altro chiaro esempio.

La memoria selettiva (vedi memoria selettiva) porta a ritenere nella nostra memoria certi fatti e a dimenticarne completamente altri. Un fenomeno difensivo utile perché sarebbe impossibile ricordare tutto quanto si legge, si ascolta e si vive. Questa autodifesa aiuta anche a superare i traumi. Tuttavia oggi la memoria selettiva è diventata una metodologia politica e ideologica. Si dicono e promettono cose confidando che il pubblico le ricorderà come se fossero "fatti" e si negano cose promesse e fatte con la certezza che il pubblico non le ricordarà. Un esempio può essere la Testimonianza di questa Newsletter. Chi oggi ricorda l'euforia di Resolve per i 60 milioni di clic a favore della sua campagna per gli Invisible children - i bambini invisibili - contro L'ELS (Lord’s Revolution Army nella sigla inglesa LRA) di Kony in Uganda? Dopo 12 anni Resolve LRA chiude i battenti con un post di riflessione e di spiegazione. OK, ma nel frattempo le persone stanno ancora soffrendo. Non ci sarà una buona dose di ipocrisia quando si prendono iniziative e si chiudono dimenticando le finalità iniziali e gli impegni presi con le persone coinvolte?

UNA BELLA NOTIZIA

La AngloGold Ashanti contestata in Colombia

Il Vescovo della diocesi di Jerico, Mons. Noel Antonio Londoño Buitrago, C.SS.R., si è unito alle voci di protesta di agricoltori, allevatori e leader civili dei comuni di Pueblorrico, Tarso, Fredonia e Jerico, contro la minaccia costituita dalle miniere della multinazionale Anglo Gold Ashanti, che ha già la licenza per l’attività estrattiva in un'area di 7.595 ettari in questa regione del dipartimento di Antioquia. La dichiarazione di Mons. Londoño viene dopo la storica decisione del Consiglio comunale di Tamesis, che con il voto favorevole di undici consiglieri ha approvato lo scorso 28 maggio un progetto di “Accordo” per vietare l'estrazione dei metalli nel suo territorio, pochi giorni prima della analoga votazione sullo stesso argomento del Consiglio comunale di Jerico, il 7 giugno. I Consiglieri comunali di Tamesis hanno quindi ritenuto giusta la richiesta della comunità, che si era espressa anche attraverso messaggi pubblici con degli slogan tipo "nessun oro al mondo paga un Tamesis senza acqua". Ci si aspetta la stessa decisione dai Consiglieri di Jerico, perché anche la loro comunità ha affermato: "La vita vale più del rame e dell'oro". In questo modo, Tamesis è diventato il primo comune nel dipartimento di Antioquia a prendere una decisione per proteggere le fonti d'acqua, la biodiversità e la vocazione agricola e turistica, come avevano già fatto altri comuni della Colombia, attraverso progetti di Acuerdo o referendum, tra cui Cajamarca (Tolima), Pitalito, Timana, El Agrado, Oporapa, Tarqui ed Elias (Huila). Il Vescovo ha espresso la sua posizione contro i progetti minerari parlando alla stampa locale: "Attività mineraria sì, ma non così, e non qui". Ha poi spiegato: "Non possiamo rimanere senza sabbia, senza cemento, senza ferro. L'attività mineraria è sempre esistita, ma non con queste buche, così, a cielo aperto, o grandi scavi e non qui, in una terra che ha alti rischi geologici, con grandi fonti d'acque sotterranee. Sarebbe come giocare in modo troppo pesante con la natura". Leggi in Fides  Vedi anche AngloGold Ashanti suspende proyecto aurífero en Colombia

UNA BRUTTA NOTIZIA

America: matrimoni forzati di minori

Nel nord del Messico 3 bambine su 4, vittime di sfruttamento sessuale, sono costrette a sposarsi precocemente con uomini molto più anziani di loro; la maggior parte di esse ha meno di 16 anni. La denuncia arriva da uno studio che ha intervistato 603 donne schiave sessuali nelle città di Tijuana e Ciudad Juárez, al confine con gli Stati Uniti. Le intervistate hanno dichiarato di essere state costrette a sposarsi da piccole. In almeno la metà dei casi le bambine erano incinte. Nonostante in Messico ci sia una legge del 2014 che fissa l’età minima per sposarsi a 18 anni, con il consenso dei genitori le bambine possono sposarsi a 14 anni e i ragazzi a 16. Nel 2012, nel Paese è stata approvata una legge che prevede 30 anni di carcere per i trafficanti di esseri umani. Tuttavia, secondo l’Indice per la Schiavitù Mondiale del 2016, in Messico sono state schiavizzate circa 380 mila persone. La tratta in Messico è il crimine che continua a dilagare più rapidamente e tre quarti delle vittime sono donne e bambine che subiscono abusi sessuali (Fides). Secondo la Investigación en Salud y Demografía (Insad) si stima che, delle 320 mila ragazze messicane, tra 12 e 17 anni conviventi con un uomo, circa il 70% vive con un partner di almeno 11 anni più vecchio. Lo studio ha raccolto i dati da un censimento nazionale sulle famiglie condotto nel 2015, prendendo in considerazione ragazze di diverse fasce di età. Secondo l’ong Girls not brides in Messico, il 10% delle ragazze sono costrette a sposarsi precocemente e il Messico è l’ottavo al mondo per incidenza del fenomeno. Secondo l’Insad poi, l’81% dei matrimoni di ragazze tra i 12 e i 17 anni non sono legalmente riconosciuti. Il matrimonio infantile, però, si sta dando anche negli Stati Uniti ad un tasso allarmante: Unchained at Last ha rivelato che quasi un milione di bambini minori di 12 anni sono stati sposati negli Stati Uniti tra il 2000 e il 2010; si tratta per lo più di ragazze con uomini adulti, spesso con l'approvazione dei giudici locali. Com'è possibile? L'età minima del matrimonio nella maggior parte degli US Stati è di 18 anni, ma ogni Stato consente eccezioni per sposarsi ad una età inferiore. La prima eccezione è che i bambini, se più giovani di 18 anni, si sposano con il "consenso dei genitori", quando cioé i loro genitori firmano la domanda di licenza matrimoniale. Naturalmente, il "consenso genitoriale" può essere una "coercizione parentale", ma le leggi non richiedono di indagare se un bambino si sposa liberamente. Anche in caso che una bimba pianga apertamente mentre i genitori firmano l'autorizzazione che la costringe al matrimonio, il funzionario non ha l'autorità di intervenire. Infatti, nella maggior parte degli Stati degli USA non esistono leggi che proibiscano il matrimonio forzato. La seconda eccezione è per i bambini che si sposano con l'approvazione giudiziaria. Questa eccezione riduce l'età matrimoniale a meno di 16 anni e molti Stati non specificano un'età minima. I giudici in questi Stati possono consentire il matrimonio anche di un alunno delle elementari. C'era da aspettarsi che i giudici non lo facessero mai! (Vedi Americas, child-marriage problem) Consulta anche  Il matrimonio forzato e precoce

CELEBRIAMO!

Con gratitudine e speranza

I missionari comboniani, insieme a membri della Famiglia Comboniana, si sono trovati a Roma per celebrare l’anniversario dei 150 anni dell'Istituto. "Celebrare significa fare memoria delle origini e della storia che il Signore sta tracciando con noi e con i popoli che incontriamo sul cammino. Ricordare non è un esercizio di archeologia, ma un processo vivo di ringraziamento al Signore e affidamento fiducioso del futuro nelle sue mani. Ricordare è ripartire, rinnovati. La nascita del nostro istituto non è avvenuta a tavolino, ma è stata il frutto di un lungo processo di vita e di missione. È stata un parto doloroso e travagliato in un momento di cambio epocale. Siamo nati in povertà, senza particolari appoggi ecclesiastici, politici ed economici. Questo evento quasi unico nella storia del movimento missionario del XIX secolo ci ha donato una più grande libertà di rispondere alla nostra speciale vocazione. Anche se il percorso di definizione giuridica dagli inizi non è stato semplice, è chiaro che Comboni desiderava una famiglia di missionari che fossero: ad vitam, ovvero non solo disposti a donare il loro tempo, ma la loro stessa vita per la missione; cattolici, cioè non prigionieri di logiche nazionalistiche; innamorati di Dio e dei popoli, facendo causa comune con i poveri. Papa Francesco ci dice che la gioia del missionario brilla sempre sullo sfondo di una memoria grata". Leggere qui tutta la lettera

AGIAMO!

Uno stile di vita come advocacy

Come membri di diverse tradizioni religiose, o anche di una società areligiosa, tutti condividiamo il sogno di porre fine alla povertà estrema. Il mondo, in questo campo, ha fatto notevoli progressi negli ultimi due decenni e ha ridotto a metà il numero di persone che vivono in povertà estrema. Inoltre, nel 2015, i nostri governi hanno discusso di uno sviluppo sostenibile che mira a completare l'impegno di porre fine alla povertà estrema. L'ONU ha stabilito il 2030 come traguardo per questo impegno. Tutti, però, dobbiamo fare qualcosa di più che semplicemente immaginare un mondo libero dalla povertà estrema: dobbiamo renderlo una realtà. Conseguire questo obiettivo implica due impegni: fare al meglio ciò che deve essere fatto; sfidare gli altri ad unirsi a noi in questa causa. I membri di qualsiasi tipo di comunità di fede abbracciano questi due impegni come un imperativo etico, perché ritengono che la prova morale per una società è il modo in cui si prende cura dei più deboli e vulnerabili. Per eliminare la povertà, un passo inevitabile è promuovere la giustizia: a nessuno, a prescindere dal sesso, dall'età, dalla razza o dalla fede, dovrebbe essere negato di poter vivere la vita in pienezza. Sappiamo bene che la povertà estrema ostacola questo obiettivo umano, soffoca il potenziale delle persone, offende la dignità. Tuttavia, il secondo impegno, quello di sfidare gli altri a por fine alla povertà estrema, non può essere né sincero né serio se prima di tutto il nostro stile di vita non è prova del nostro impegno personale. Il caldo estivo e le vacanze sono una opportunità per condividere uno stile di vita che ci avvicini ai poveri e ai poveri che vivono in una povertà estrema. Perché non alzare di due gradi l'aria condizionata o risparmiare acqua facendo il bagno o la doccia? Perché non evitare di sprecare il cibo e acquistare solo quello di cui abbiamo bisogno? Alcuni paesi europei hanno già stabilito che è un crimine sprecare il cibo e questo è un invito a tutti a consumare tutto ciò che viene acquistato e preparato. Perchè non proviamo anche a mangiare meno carne: tre o quattro volte alla settimana non basta?

Voler eliminare la povertà estrema senza porre rimedio ai cambiamenti climatici e alla disuguaglianza è impossibile. Alcuni paesi come il Ciad e l'Italia proibiscono l'uso di sacchetti di plastica nei supermercati, perché sono perniciosi per la salute della Terra. Perché come persone di fede o di buona volontà dovemmo aspettare di essere costretti a fare il bene per legge e non convertire il nostro stile di vita per amore alla Terra e agli altri? La nostra vita è la migliore e più efficace advocacy per promuovere una società costruita sulla giustizia e libera dalla povertà. Semplificare il nostro stile di vita per avvicinarlo a quello dei poveri è il primo passo per affrontare la povertà estrema e l'unica vera indicazione che il nostro impegno per questa causa è sincero.

Foto. Ogni anno, 1,5 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecati, nel frattempo la gente soffre di fame
TEMPO PER RIPENSARCI

Le foreste del mondo convertite in carburante

L'umanità è il più grande predatore delle risorse naturali. Basta prendere il caso delle foreste, i veri polmoni della Madre Terra e sapere che ogni 60 secondi gli esseri umani tagliano 15 ettari di alberi principalmente per la produzione di cibo o di energia: 45.000 ettari di foresta pluviale sono eliminati per ogni milione di chili di carne bovina esportata dal Sud America. Come se queste cifre non fossero sufficienti, Monique Barbut, segretaria esecutiva della Convenzione delle Nazioni Unite per Combattere la Desertificazione  (UNCCD), ha attirato l'attenzione sul fatto che "quando togliamo la foresta non sono solo gli alberi che se ne vanno. L'intero ecosistema comincia a scomparire con conseguenze terribili per noi tutti". Barbut, che ha fornito questi e altri dati in occasione della Giornata Internazionale della Foresta di quest'anno con il tema "Foreste e Energia", ha ricordato che la deforestazione e il degrado forestale sono responsabili di oltre il 17% di tutte le emissioni di gas a effetto serra prodotte dall'uomo. La responsabile dell'UNCCD non è l'unico esperto a mettere in allarme: l' Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO) ha avvertito che fino al 7% delle emissioni globali di gas a effetto serra causate dall'uomo provengono dalla produzione e dall'uso di legna e carbone. Ciò avviene in gran parte a causa di una gestione forestale insostenibile, della produzione inefficiente di carbone e dell'uso della legna come combustibile, secondo la relazione Charcoal Transition  pubblicata il 21 marzo. Un altro dato importante è che per più di due miliardi di persone al mondo, usare la legna come combustibile significa un pasto caldo, acqua bollita per bere sano e una calda dimora, come ha ricordato il direttore generale José Graziano da Silva. Leggi qui tutto l'articolo  

TEMPO PER SORRIDERE

Non smettere MAI di credere nei tuoi sogni!

Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso. Comincia col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile; e all'improvviso ti sorprenderai a fare l'impossibile. Il futuro è il tempo in cui ti pentirai di non aver fatto quello che potevi fare oggi. Non aspettare il momento giusto per fare le cose, l'unico momento giusto è adesso. Non puoi scoprire nuovi oceani fino a quando non hai il coraggio di perdere di vista la spiaggia. Non seguire il sentiero: tracciane uno nuovo e lasciaci la tua impronta. Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincialo; l’audacia reca in sé genialità, magia e forza; comincia ora. Quelli che aspettano che tutte le condizioni siano perfette prima di agire, non agiscono mai (Anonimo). Vedi qui il video  

DA VEDERSI

Papa Francesco ha partecipato al TED 2017, che si è svolto a Vancouver Canada, con un 'TED Talk'   della durata di 18 minuti. Il video registrato in Vaticano è disponibile qui in italiano  con sottotitoli in più di 20 lingue: questo è il primo TED Talk papale. L'organizzazione no-profit TED si dedica a diffondere idee sotto forma di brevi colloqui. Iniziò nel 1984 come una conferenza su temi di Tecnologia, Diversione (Entertainment in inglese) e Design (TED), e oggi offre colloqui con una vasta gamma di oratori. Si racconta che a quanti seguono la Conferenza annuale di TED era stata fatta la  promessa di una sorpresa, di una "figura mondiale" che avrebbe dato un suo messaggio in 18 minuti sul tema della conferenza "The Future You", insieme a campioni di tennis e di scacchi, tra cui Serena Williams, e ad imprenditori. Tuttavia, nessuno si aspettava che si trattasse di papa Francesco. "Un singolo individuo è sufficiente perché esista la speranza, e questa persona puoi essere tu", dice Papa Francesco in questa conversazione. In un messaggio di fiducia alle persone di tutte le fedi, a coloro che hanno il potere così come a quelli che non lo hanno, il Papa offre commenti illuminanti sul mondo come lo abbiamo attualmente e chiede che l'uguaglianza, la solidarietà e la tenerezza prevalgano. "Aiutiamoci l'un l'altro, tutti insieme, a ricordarci che l'altro non è una statistica o un numero", afferma. "Tutti abbiamo bisogno dell'altro".

RISORSE

I media rimpiangono l'imperialismo umanitario

Con alleati come Paul Kagame del Ruanda, Washington sta causando sofferenze impensabili al popolo congolese perché questi si trova seduto su 24 trilioni di dollari di risorse, fondamentali per la macchina da guerra nordamericana. Se gli statunitensi volessero attuare veramente un intervento in solidarietà con i congolesi, dovrebbero smettere di far finta che la loro politica estera è fondata sulla giustizia e sostenere invece movimenti popolari, come TELEMA che stanno combattendo per un cambiamento nella RD-Congo. 462 osservatori militari, 1.090 membri della polizia, 18.232 militari. Con 19.784 uniformati, la Missione di pace dell'O.U.N. nella Repubblica Democratica del Congo (MONUSCO) è la più grande missione dei caschi blu nel mondo. Il presidente Trump propone ora di tagliare all'U.N. un miliardo di dollari; in questo caso la missione di pace nella RDC che dura ormai da 17 anni potrebbe cambiare  drammaticamente. In mezzo all'insaziabile fame di notizie dei mass media sulla teoria di una cospirazione russa, si è sentito poco sulle conseguenze internazionali della proposta di bilancio di Trump. Nonostante i 5 milioni di civili congolesi assassinati o morti per fame o per malattie prevenibili, la RDC è  citata solo marginalmente nella stampa statunitense. L'indifferenza è tanto più allucinante quando si considera che sono gli alleati degli Stati Uniti - Ruanda, Uganda e il regime di Giuseppe Kabila - ad uccidere o arrestare regolarmente i civili per conservare un potere, che è il primo responsabile di tante innumerevoli morti. E se questo non bastasse, la discussione intorno alla pace nella RDC gira intorno a come si conseguono gli obiettivi imperiali americani. Leggi qui tutto l'articolo  

TESTIMONIANZA

Ringraziamo il Signore per ciò che ci dona

Sono padre Pascal Milungo. Scrivo da Bambilo RDCongo. L'anno scorso mi sono salvato per poco dall'annegare in un fiume ad Ango. Quest'anno ho sfiorato la morte nelle mani del LRA (Lord Revolution Army). Avevo appena finito la sessione di formazione dei catechisti ad Ango; all'inizio ero con Padre Vittorio, ma dopo sono rimasto solo. Ero partito per ritornare a Bondo. A 15 Km. da Api, in piena foresta, sono caduto in una trappola dei ribelli LRA.

Uno, ben armato, mi si è messo davanti ed altri due dietro. Quello davanti era un Mbororo (allevatore) e gli altri erano molto neri, penso ugandesi; parlavano una lingua strana, solo il Mbororo si faceva capire in lingala, la mia lingua. Mi hanno chiesto di seguirli nella foresta spingendo la mia moto. Ho veramente faticato, perchè la mia Haojin 150 è molto pesante.

Nella foresta abbiamo abbiamo trovato altri due ben armati, che mi hanno portato molto all'interno, mentre i primi tre ritornavano verso la strada per predere altre persone.

Arrivati nel cuore della foresta ho scorto due moto e alcune biciclette, ma non c'era nessuno. Ho pensato che, probabilmente, i proprietari erano già stati uccisi. Allora ho incominciato a pregare con tutto il cuore e a chiedere al Signore perdono dei miei peccati e ho messo la mia vita nelle sue mani.

Mi ordinarono di mettermi seduto per terra, hanno aperto la mia valigia e la mia borsa e hanno preso quasi tutto: denaro, computer, proiettore, telefono, paramenti, abiti. C'erano somme di denaro che avrei dovuto depositare a nome di alcuni privati. Hanno preso tutto. Dopo mi hanno chiesto d'alzarmi e hanno incominciato a perquisirmi, facendomi togliere giacca, pantaloni, camicia e biancheria intima chiedendomi dove avevo messo i dollari. Non trovandone, uno di loro mi ha colpito col calcio del fucile e mi ha detto di vestirmi. Dopo mi ha portato su un altro sentiero, ho pensato che stava per uccidermi, ma giunti un po' più in là, ho visto un gruppo di persone rapite prima di me. Mi ha ordinato di sedermi con gli altri. Fra questi c'erano due giovani che volevano fuggire nella foresta. Ho cercato di convincerli a rinunciare, perchè sicuramente sarebbero stati uccisi. Ed è allora che ho detto che ero un sacerdote.

Dopo di me hanno catturato altre persone, in moto e a piedi. Anche a loro hanno portato via tutto. Quando ebbero finito di farlo mi hanno chiamato: avevano notato la mia stola, il mio camice, il mio rosario nella valigia. Mi hanno detto di raccogliere i libri, il breviario, il messale e gli abiti liturgici. Ho chiesto loro di restituirmi il computer; per tutto risposta il Mbororo mi ha dato un altro colpo con il calcio del fucile e mi ha detto di mettere le mie cose sulla moto; mentre  mi consegnava le chiavi, la patente e i documenti della moto mi disse di partire. Fortunatamente avevo registrato su un dischetto, sfuggito alla loro perquisizione, tutti i dati del computer. Mi stavano liberabdo perchè sono un sacerdote. Allora ho preso il coraggio a due mani e feci notare loro che non era il caso di tener prigioniere le altre persone visto che avevano già preso tutto quello che interessava loro. Si sono consultati fra loro, uno stava già arrabbiandosi contro di me, ma l'altro l'ha calmato e, alla fine, hanno liberato tutti quelli che avevano moto e biciclette. Hanno trattenuto gli altri, forse per farsi trasportare i bagagli.

Arrivato alla strada, ero in preda a una forte emozione, non riuscivo quasi a guidare la moto e rischiavo di cadere. Ogni volta che appariva una vegetazione simile a quella in cui ero stato catturato, mi prendeva una terribile paura. Arrivato a Bili, 55 Km da Bambilo, sono andato ad informare le autorità militari e la polizia su quanto era accaduto a me e agli altri. Ho passato la notte nella parrocchia di Bili, ben accolto dal parroco Abbé Marcel che, in seguito, mi ha procurato il carburante e una giacca per proseguire verso Bambilo.

Ringrazio il Signore per l'esperienza concessami e soprattutto per la vita che, ancora una volta, mi ha donato.

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