Vol. 5 - N° 2

GPIC Notizie dal Blog di Gian Paolo - Vol. 5 - N 2

PRIMA PAGINA

Un manuale per la società civile

Molte voci si sono alzate per criticare il Sistema delle Nazioni Unite (ONU). Alcune hanno parlato della necessità per l’ONU di tornare alle finalità originali per cui venne creata all'indomani della prima guerra mondiale. Il rimprovero è che l’ONU, che doveva essere una famiglia di nazioni, è diventato un club di governanti guidati da una burocrazia enorme, ben pagata e potente. Come dice in un articolo, La dubbia eredità dell’ex segretario generale Ban Ki-moon, http://www.ipsnews.net/2017/01/ban-ki-moons-mixed-legacy-as-un-secretary-general/  "in un mondo come quello in cui viviamo oggi, abbiamo bisogno di un segretario generale che dica la verità ai potenti, che dica quello che pensa, che prenda posizioni forti, e questo non è stata la caratteristica degli ultimi anni del mandato di Ban Ki-Moon”. Adesso abbiamo un nuovo presidente degli Stati Uniti Stati, critico verso l’ONU, e un nuovo Segretario generale nella stessa ONU; questa congiuntura da nuova forza alla pressione per una riforma. Nella loro lettera aperta al Presidente Donald Trump (https://cmsm.org/wp-content/uploads/2017/01/CMSM-LCWR-Letter-to-President-Elect-January-2017.pdf ), i Superiori Maggiori dei religiosi negli Stati Uniti, condividendo la loro preoccupazione e la loro speranza, danno indirettamente un orientamento per questa riforma. Esprimono la loro preoccupazione per le fratture e le divisioni "così chiaramente viste durante" la campagna elettorale; e la loro speranza per il futuro, perché tutti siamo in grado di lavorare per "una società giusta, misericordiosa e umana degna della dignità di tutti. Il dono della leadership è dato ai leader americani (e, naturalmente, a tutti i leader) per difendere i diritti della gente". Citano, poi, le parole di Papa Francesco: " Costruire la società, la comunità, le imprese essendo operatori di pace è una sfida, come lo è mostrare misericordia, rifiutando di scartare le persone, danneggiare l'ambiente, o cercare di vincere a tutti i costi”. Stando così le cose, questo manuale, pubblicato alcuni anni fa dall'Ufficio dell'Alto Commissario per i diritti umani, diventa terribilmente di attualità. Con il titolo "Lavorare con il Programma dell’ONU per i diritti umani", il documento è "rivolto agli attori della società civile che, ogni giorno, in ogni parte del mondo, contribuiscono alla promozione, la protezione e la messa in opera dei diritti umani”. E’ una pubblicazione autorevole e di facile utilizzo, che spiega come funzionano gli organi delle Nazioni Unite per i diritti umani e esplora i modi in cui gli attori della società civile, comprese le ONG, possono contribuire al loro lavoro. Si può scaricare qui scegliendo la lingua che più interessa. Si può scaricare qui scegliendo la lingua che più interessa

UNA BELLA NOTIZIA

Una legge modello per promuovere la agricoltura familiare

I membri del Parlamento latino-americano e dei Caraibi (Parlatino) hanno approvato all'unanimità una Legge modello sull’agricoltura familiare, che dà raccomandazioni e linee guida per i paesi che mirano a rafforzare questo settore chiave per la sicurezza alimentare. La legge è stata approvata il 3 dicembre dalla 22a Assemblea Generale del Parlatino tenutosi a Panama City. Il testo afferma che "l'agricoltura familiare è la chiave per sradicare la fame perché possiede la capacità di fornire cibo sano e nutriente all'intera popolazione". Secondo la Food and Agriculture Organization (FAO), il nuovo modello di legge stabilisce principi guida, definizioni e obblighi che gli stati nazionali possono utilizzare come base per creare o migliorare le loro leggi, le loro politiche e le loro strategie per quanto riguarda l'agricoltura familiare. La legge sarà inviata dal Parlatino alle assemblee e congressi dei venti paesi membri di questa organizzazione regionale. Il Parlatino ha già emesso altre due leggi modello legate alla sicurezza alimentare e nutrizionale: la legge base sul diritto al cibo, la sicurezza e la sovranità alimentare del 2012, e la legge base sull’alimentazione scolastica approvata nel 2013. Per la FAO questa nuova legge rappresenta un passo in avanti, quello rinchiuso nell’obiettivo principale della legge quadro: che gli stati membri garantiscano in modo permanente e come priorità nazionale, la conservazione, la promozione e lo sviluppo dell'agricoltura familiare, dal riconoscimento della sua importanza come un modo di vita e di attività produttiva. Per saperne di più leggi qui. Per approfondire l'argomento vedi: L’agricultura familiare nutre il mondo  e la mappa che mostra l'origine dei cibi che mangiamo.

UNA BRUTTA NOTIZIA

Orfani a causa dei conflitti e dello sfruttamento

Dal 1994 a Goma, all’est della Repubblica Democratica del Congo, si continuano a registrare bambini orfani a causa dei conflitti e dello sfruttamento, vittime della violenza che imperversa nel Paese. La denuncia arriva dal centro En Avant Les Enfants, INUKA (Alzati, in swahili). Secondo INUKA, oltre 4 milioni di bambini hanno perso almeno uno dei genitori negli ultimi venti anni, vittime silenziose dei continui cicli di violenza. Questi perseguitati della guerra fanno parte degli oltre 26 milioni di orfani che vivono in Africa centrale e occidentale. Crescono tra gravi conflitti alimentati da ragioni etniche o dalla lotta per lo sfruttamento di minerali preziosi. Ad alimentare il fenomeno ci sono anche la violenza e lo sfollamento forzato della gente e questo impedisce a milioni di bambini di crescere in un ambiente familiare normale. Molti orfani sono costretti a guadagnarsi da vivere e spesso a prendersi cura dei rispettivi fratelli. Alcuni vengono reclutati da organizzazioni armate o sono vittime dello sfruttamento sessuale. Leggi qui

CELEBRIAMO!

Trasporto sostenibile

Riconoscendo il ruolo fondamentale del trasporto sostenibile nella lotta contro i cambiamenti climatici e per assicurare il futuro sostenibile che vogliamo, si realizzò in Ashgabat, Turkmenistan, nei giorni 26 e 27 novembre 2016, la prima conferenza mondiale sul trasporto sostenibile. Questa Conferenza ha riunito le principali parti interessate: governi, Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali, il settore privato e la società civile. I partecipanti si sono impegnati in un dialogo che ha sottolineato la natura integrata e trasversale del trasporto sostenibile e dei suoi molteplici ruoli nel sostenere la realizzazione degli Obiettivi di uno sviluppo sostenibile (OSS). La Conferenza si è conclusa con il risultato soddisfacente di aver messo in evidenza l'importanza del trasporto sostenibile. Tutte le modalità del trasporto -strade, ferrovie, aerei, traghetti e via mare- sono stati discussi. "Trovare risposte per un trasporto sostenibile è essenziale affinché nessuno sia lasciato da parte, la prosperità economica sia assicurata, l'accesso ai servizi e la protezione dell'ambiente garantiti". Un trasporto sostenibile è necessario per i paesi in via di sviluppo, in particolare quelli in condizioni difficili, come ad esempio i meno sviluppati, quelli senza sbocco sul mare e le piccole isole. Per saperne di più clicca qui e qui. Per leggere il comunicato stampa conclusivo e qui per leggere la dichiarazione Ashgabat sugli impegni e le raccomandazioni politiche della Conferenza dei trasporti sostenibile globale.

Foto Banco Mundial: Arne Hoel

AGIAMO!

Giornata mondiale di preghiere contro la tratta di persone

Ogni 2 minuti un bimbo o una bimba entra nel ciclo dello sfruttamento sessuale. Più di 200 milioni di bambini sono oggi “lavoratori”. 73 milioni di loro hanno meno di 10 anni. Ogni anno 22.000 muoiono a causa di incidenti sul lavoro. Negli ultimi 30 anni, circa 30 milioni di bambini sono stati derubati della loro infanzia per colpa dello sfruttamento sessuale. Davanti a questa realtà, il Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace e l'Unione Internazionale dei Superiori Generali, con sede in Roma, hanno designato l’8 febbraio come Giornata annuale di preghiera e di sensibilizzazione contro il traffico di esseri umani. L’8 febbraio è la festa di S. Giuseppina Bakhita, una bimba sudanese rapita da piccola e venduta come schiava nel suo paese prima e in Italia poi. Una volta liberata, Giuseppina divenne suora canossiana e dedicò la sua vita a condividere la sua testimonianza di liberazione dalla schiavitù e a confortare i poveri e i sofferenti. Fu dichiarata santa nel 2000. L’organizzazione Talitha Kum e l'Unione Internazionale delle Superiore Generali hanno annunciato che la 3° Giornata Internazionale di preghiera e di sensibilizzazione contro la tratta di persone (IDPAT), che si celebrerà l'8 febbraio 2017, avrà come tema: "Sono bambini! Non schiavi!". Dei videomessaggi sono stati pubblicati su Facebook in sette idiomi: inglese, spagnolo, portoghese, francese, swahili, Ghana e tagalog. Il messaggio invita tutti a unire le forze per porre fine a questo terribile crimine contro l'umanità. Clicca qui per ascoltare il video  e per ulteriori informazioni clicca qui  

 

TEMPO PER RIPENSARCI

I nuovi membri del Consiglio dell’ONU per i Diritti Umani. Guarda chi sono!

Come stabiliscono gli statuti di questo Consiglio, "la scelta dei membri si basa su una distribuzione geografica equa, per cui i posti sono suddivisi tra gruppi regionali: Gruppo degli Stati africani (13), Gruppo di Asia-Pacifico (13), Gruppo degli Stati dell'Europa orientale (6), Gruppo degli Stati dell'America latina e dei Caraibi (8), Gruppo degli Stati dell’Europa occidentali e di altri Stati (7)”. Questo Consiglio dell’ONU per i diritti umani dovrebbe essere "un organismo intergovernativo all'interno del sistema dell’ONU con il compito di rafforzare la promozione e la protezione dei diritti umani in tutto il mondo e di affrontare le situazioni dove si violano i diritti umani per formulare raccomandazioni in proposito”. E invece siedono nel Consiglio i rappresentanti di alcuni dei paesi più repressivi della terra. Ora arrivano a questo consiglio Bangladesh, Burundi, Cina, Cuba, Iraq, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Venezuela. Che cosa possiamo aspettarci dal lavoro di questo Consiglio nel futuro? Vedi qui la lista completa dei membri attuali e l'anno in cui termina il loro mandato e per saperne di più   un apprezzamento – in inglese - sui nuovi membri.   

 

 

TEMPO PER SORRIDERE

Convivere

Tutti abbiamo un nostro posto sul pianeta, per la nostra vita personale e per la vita sociale. In molte occasioni, per voler limitare i diritti degli altri, discriminando coloro che non sono come noi; per voler opprimere chi pensa e agisce in modo diverso, anche quando non è un pericolo per la società, finiamo con far del male a noi stessi. Questo video, che incanta piccoli e grandi, è molto usato nelle scuole e negli incontri giovanili. E’ un aiuto in termini di auto-apprendimento: insegna ad andare d'accordo con chi ci sta intorno perchè non sappiamo quale saranno in futuro le persone che incontreremo. Se diventiamo ostili e maldestri non saremo in grado di far fronte alle inevitabili nuove forme di convivenza e risolvere le nuove problematiche di convivenza. La tolleranza è non giudicare un'altra persona senza conoscerla, peggio ancora giudicarla dalle apparenze. Ogni persona deve essere trattata come si deve senza discriminazione. Scendere a forme di razzismo, è ridurci a essere dei brutti anatroccoli in un mondo crudele e terminare con farne le spese, mettendo a nudo il nostro vuoto interiore. Questo, soprattutto se chi è differente cerca solo amicizia e comprensione. Sono situazioni che si incontrano tutti i giorni: è necessario allora che la parola "tolleranza" faccia spazio alla parola "convivere", cioè imparare a condividere rispettosamente con gli altri in uno stesso luogo, in uno stesso paese, religioni diverse e diverso modo di pensare. Vedi qui il video 

DA VEDERSI

L’ascensore

Nel corso degli ultimi 50 anni, abbiamo attraversato il confine dall’Olocene all’Antropocene. L'Antropocene ha spostato il nostro mondo sul suo asse. Ora l'attività umana influisce sul sistema vitale della Terra. Il termine Antropocene mostra la profondità del tempo - passato e futuro - e l'unicità dell’oggi. Esprime la grave responsabilità che ora pesa sulle nostre spalle. Fornisce una nuova lente d’ingrandimento che fa vedere l’impatto umano sulla natura e dice l'urgenza con cui dobbiamo agire. La visione dominante di un mondo dalle risorse naturali infinite e di una crescita esponenziale, è storia passata. Non siamo più un piccolo mondo su un grande pianeta. Ora siamo un grande mondo su un piccolo pianeta, dove il punto di saturazione è stato raggiunto. Siamo “grosse persone” che entrano in un ascensore di cui eccedono i limiti di peso. L’insostenibilità a tutti i livelli, dalla deforestazione all’inquinamento  atmosferico causato dai trasporti e alle malattie, va a sbattere contro il tetto del pianeta mettendo il nostro futuro a rischio. Ci stiamo facendo del male, distruggendo la bellezza del nostro pianeta, della nostra casa comune. La crescita negli ultimi cinquant’anni si è accumulata fino a raggiungere confini planetari dove si è schiantata. E’ una nuova visione globale che ne scaturisce. Dai uno sguardo a questo video prima di passare alla prossima notizia.

 

 

RISORSE

Il Rapporto Living Planet 2016.

Questo Rapporto (LPR2016) documenta la realtà del nostro pianeta -biodiversità, ecosistemi, domanda di risorse naturali- e cosa questo significa per l'uomo e gli animali. Pubblicato da World Wildlife Fund (WWF) ogni due anni, il rapporto riunisce un’insieme di ricerche per fornire una visione completa dello stato di salute della terra. L’ultima analisi redatta sul 2016 registra una perdita di biodiversità del 58% nel periodo che va dal 1970 al 2012 per i vertebrati, con delle specie selvatiche destinate a ridursi di un ulteriore 9% per il 2020. Alcune specie sono più colpite di altre: gli anfibi, per esempio, negli ultimi dieci anni hanno subito la drastica riduzione di un 80%. La progressiva perdita di biodiversità e del mondo naturale, tali come li conosciamo oggi, condurrà presto al collasso dell’umanità. Noi dipendiamo dalla natura per l’aria che respiriamo, per l’acqua che beviamo, per il cibo e i materiali che usiamo, per l’economia con cui viviamo: dalla natura dipende la nostra salute, la nostra vita, la nostra felicità. L’attività umana invece ci sta incamminando verso una nuova estinzione di massa. Siamo passati dall’Olocene all’Antropocene. Ne nasce una nuova visione d’insieme. L'enciclica Laudato Sì ricordava l'impegno per la custodia del Creato. L'umanità è chiamata a prendere coscienza della necessità di cambiare i propri stili di vita, dalla produzione al consumo, per ridurre le cause umane che producono o accentuano il degrado del pianeta Terra. Per maggior informazione leggi qui e qui. Per Conoscere il rapporto 2016 vedi qui e qui http://lpr.wwf.ch/?lang=it per scaricare il rapporto completo clicca qui

TESTIMONIANZA

Una presa di coscienza che accresce le potenzialità

L'advocacy concerne le politiche e i cambiamenti, i valori e le credenze, la sensibilizzazione e la conoscenza. L'advocacy mira a influenzare chi ha il potere sulle questioni che interessano le gente, soprattutto quelle messe ai margini ed escluse dal processo politico. L’advocacy mira a creare organizzazioni democratiche forti che responsabilizzino chi sta al potere, ampliando la competenza e la comprensione dei cittadini sul modo in cui viene esercitato il potere. Il suo obiettivo finale è quello di far sì che le persone siano in grado di difendere i propri diritti e interessi con mezzi legali e non violenti. Chi favorisce questo processo sono le organizzazioni sociali o la stessa comunità, spinta a farlo magari da situazioni di minaccia. E’ quanto sta accadendo nella Provincia Orientale della Repubblica Democratica del Congo (RDC), dove le comunità si organizzano per liberarsi dallo sfruttamento a cui sono state soggette per generazioni nelle piantagione di palme da olio. La palma da olio è nativa nelle foreste dell'Africa centrale e occidentale. Per migliaia di anni, le comunità locali hanno contato su di loro per il cibo, i tessuti, i medicinali e i materiali da costruzione: l'olio di palma fa quindi parte della loro cultura. I colonizzatori europei, invece, vi hanno visto solo una fonte di ricchezza e hanno cominciato con appropriarsi dei piccoli boschi dove crescevano le palme da olio per poi abbattere tutto intorno la foresta e crearvi piantagioni. Il British Lord Lever è stato uno dei pionieri nella regione: si è impadronito dei palmeti delle comunità locali e ha trasformato vaste aree della foresta del Congo in piantagioni di schiavi. La sua azienda si è estesa a tutta l'Africa occidentale e centrale e più tardi al Sud-Est asiatico, mettendo così le basi per fondare la multinazionale Unilever, una delle più grandi imprese di alimentari del mondo.

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