Giustizia, Pace, Integrità del Creato
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Clinton o Trump: Chi è meglio per l'Africa?

Oxford 16.10.2016 Yash Tandon Tradotto da: Jpic-jp.org

Il filosofo inglese Bertrand Russell definisce così la postura di ognuno: "Un persona senza nessuna parzialità non può scrivere in modo interessante, a supporre che effettivamente una tale persona esista". Difatto, nel campo delle scienze umane non esiste questo tipo di gente. Così mi permetto di chiarire subito il mio pregiudizio. Non ho simpatia né per Clinton né per Trump, ma come un africano "parziale" preferirei avere Trump che Clinton.

L'istituzione o Establishment. Lo storico americano Carroll Quigley nel 1949 scrisse un libro poco conosciuto ma brillante, intitolato The Anglo-American Establishment: da Rodi a Cliveden. Quigley spiega che gli uomini dell'Impero come Cecil Rhodes, Alfred MilnerLionel CurtisRobert Brandand, Adam Marris elaborarono strategie per controllare il mondo; provocarono guerre in modo deliberato, com'è il caso di Jameson Raid e la guerra boera in Sudafrica per arrivare alla colonizzazione britannica del Sudafrica. Ha pure documentato come hanno creato il britannico Commonwealth of Nations, l'Institute of Pacific Relations, e l'USA Council on Foreign Relations. Questo è l'Establishment. Rodi è morto nel 1902, ma l'Establishment anglo-americano vive ancora, anche se si è modificato nel corso del tempo. Oggi è rappresentato dalle multinazionali che controllano in modo efficace le risorse importanti del mondo (oro, diamanti, petrolio, ecc), le banche compresi i servizi finanziari, e le istituzioni della governance globale (come il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e l'Organizzazione Mondiale del Commercio).

Clinton è parte dell'Establishment. Fa parte della sua eredità provocare guerre e controllare il sistema in combutta con le multinazionali. Fino ad oggi Clinton ha ricevuto un totale di 446,4 millioni di dollari e Trump 137,3 milioni, di cui Clinton ne ha speso $ 349,6m e Trump $ 96,7m. I soldi della Clinton provegono quasi interamente dall'Establishment, mentre quelli di Trump sono in parte fondi propri. Clinton continua a rifiutarsi di rilasciare le trascrizioni dei tre discorsi a pagamento che ha dato nel 2013 in un evento di Goldman Sachs, discorsi che le sono stati compensati nel loro insieme con 675.000$.

Clinton e Henry Kissinger. I Clinton sono molto vicini a Kissinger sia nella vita personale che ideologicamente. Trascorrono spesso le vacanze insieme. Ma in più Hillary considera Kissinger come il suo mentore, il suo Guru. La persona che miglio definisce l'ideologia della realpolitik di Kissinger è Bernard Lewis, il noto "esperto" del Medio Oriente e di studi islamici. Il suo consiglio per l'Occidente, detto in linguaggio moderno e spogliato di impiallacciatura scientifica,  è abbastanza semplice: combattere guerre per procura in Iraq, Afghanistan, Libia, Somalia, e il Sud del mondo; impiegare emissari al posto dei propri soldati; manipolare i mezzi di comunicazione per fornire "verità" destinate alle masse; usare i soldi per comprare le persone, comprare i governi, comprare intere nazioni; e mantenere il lupo (leggi Putin) fuori della porta. Kissinger ha cavalcato la letteratura di Lewis durante la "guerra fredda" (guerra fredda sempre tra virgolette perchè era "fredda" per loro, ma "bollente" per l'Africa).

Nel 1975 durante una conversazione con l'ambasciatore degli Stati Uniti in Turchia e due diplomatici turchi e ciprioti, Kissinger ha ammesso di sostenere illegalmente la giunta militare in Spagna, Grecia e Brasile. Ha detto ai suoi ospiti di aver "aggirato" l'embargo ufficiale sulle armi allora in vigore. Inoltre, gli Stati Uniti hanno assolto il ​​governo militare del Brasile dai crimini di tortura per consentirgli di ricevere l'aiuto degli Stati Uniti. Queste rivelazioni post-facto sono ora documentati perchè rivelati da informatori pirata come Assange, Manning e Snowden. Guarda questo video che Hillary Clinton non vuole che si guardi https://www.youtube.com/watch?v=vczoazK1mxU

Non sorprende quindi che nel dibattito presidenziale dei democratici USA il fantasma di Kissinger, come Amleto nella tragedia di Shakespeare, salti fuori in agguato dietro Hillary Clinton. Nel corso di un dibattito sulla politica estera, il candidato Bernie Sanders, criticò Clinton pr i suoi stretti rapporti con Kissinger. "Mi è capitato di pensare", ha detto, "che Henry Kissinger fu uno dei segretari di stato più distruttivi nella storia moderna di questo paese". E ha citato "il bombardamento segreto della Cambogia durante la guerra del Vietnam come una mossa orchestrata di Kissinger che alla fine ha portato al genocidio in quel paese". Clinton, al seguito di Kissinger, è una sciovinista imperiale. Sotto Clinton, come Segretario di Stato, nella guerra libica gli Stati Uniti e la NATO sono andati ben oltre il mandato dato loro dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU. La fine della guerra fu la morte raccapricciante di Gheddafi stretto in una morsa infernale. Clinton nel vederne il video commentò con un cinismo suo tipico: "Siamo venuti, abbiamo visto, e lui è morto". Ecco un altro video YouTube che Hillary non vorrebbe mai fosse visto: La morte di Gheddafi e la reazione di Hillary Clinton. https://www.youtube.com/watch?v=5484y_Jythk. Sono rimasto scioccato quando ho visto questa mostra di totale cinismo e psichica mancanza di compassione. Lei è il "candidato della guerra" dell'Establishment, e ha ampiamente chiarito le sue intenzioni per quanto riguarda l'Iran, Gaza e la Palestina, la Siria ... e se avrà strada libera, la Russia e la Cina.

 

Trump, l'Orco dalle grandi fauci. In Trump, i nord-americani hanno un candidato presidenziale che è andato fuori dalle righe con il suo modo di essere di cattivo gusto. E' regolarmente raffigurato con il volto di un cane nei media dell'Establishment USA. E di sicuro, ha detto cose sgradevoli dei musulmani, gli immigrati, i messicani, gli africani, in realtà di chiunque gli è arrivato a tiro. "Le ho sputato addosso su twitter e dopo questo non mi ha mai rinfacciato nulla", ha detto di uno dei suoi detrattori. "Mi piace molto Nelson Mandela", ha detto in un'altra occasione, "ma il Sud Africa è un casino criminale in corsa che aspetta solo di esplodere; non è una buona realtà per la sua gente!" E a proposito del Movimento Black Lives Matter, ha detto: "Non c'è più quella cosa che si chiama razzismo. Abbiamo avuto un presidente nero quindi non è più un problema. Stanno dicendo che le vite dei neri dovrebbero essere più importanti delle vite dei bianchi o degli asiatici? Se la vita di un nero conta, possono tornare in Africa. Vedremo quanto sono importanti laggiù". Si critica Trump per essere nevrotico. La rivista americana, The Atlantic (giugno 2016) ha pubblicato su di lui un articolo scritto da Dan McAdams dal titolo "La mente di Donald Trump". Tra le altre cose, McAdams dice che Trump è un estroverso, "esuberante, espansivo e socialmente dominante", una persona narcisista. La caratteristica principale dell'estroverso è "la ricerca di rapide compensazioni".

Ma, nessuno può negare che ha sconfitto 16 altri contendenti repubblicani. Alla fine ha ottenuto la nomina di candidato del Partito Repubblicano. Il partito ha ormai preso le distanze e sta cercando di concentrarsi sulla conquista di seggi al Congresso, piuttosto che sostenere Trump. Ma Trump ne prescinde e va avanti, con il suo controverso parlare a braccio e le sue allusioni "politicamente scorrette" contro l'Establishment, galvanizzando i giovani che sono stanchi a morire del profondo divario esistente tra ricchi e poveri negli USA. Il quotidiano britannico The Guardian spiega il "grande paradosso" della politica nordamericana che contiene il segreto del successo di Trump:

Trump è un " candidato delle emozioni" ... Cerca di inspirare una trasformazione emotiva. Poi fa riferimento a questa trasformazione. Non solo Trump evoca emozioni, egli fa di esse un oggetto, presentandole ripetutamente ai suoi fan come un simbolo di successo collettivo... I suoi sostenitori sono in lutto per un modo di vita ormai perso. Molti si sono scoraggiati, altri depressi. Tutti anelano a sentirsi orgogliosi e invece sentono vergogna..."

Conclusione. La verità è che nessuno sa cosa si nasconde dietro la maschera di Trump. Può essere che voglia "sbattere la sporcizia" fuori dell'Establishment. Può essere che sia un "personaggio narcisista" in cerca di frettolose ricompense emotive. Qualunque cosa egli sia, il fatto è che ha messo l'Establishment - sia repubblicano che democratico - in un dilemma. Trump ha sollevato domande che il popolo nordamericano avrebbe dovuto porsi da molto tempo. Perché i giovani nordamericani sono in rotta con l'Establishment? Perché la politica estera nordamericana è un tale disastro?

Trump potrebbe fare la pace con la Russia e la Cina. Per l'Africa, questo è un bene. Il continente non vuole essere trascinato in un'altra guerra per procura, come durante la "guerra fredda". Trump ha scosso l'Establishment quando ha detto che se fosse presidente, gli Stati Uniti potrebbero non correre in difesa di un alleato NATO attaccato qualora non avesse adempiuto "il suo dovere di pagare la sua quota".  L'Africa dovrebbe chiedergli di andare oltre "l'obbligo di effettuare i pagamenti". La NATO dovrebbe essere smantellata come fece la Russia con il Patto di Varsavia. La NATO è un pericolo per la pace mondiale.

Trump è uscito allo scoperto contro gli accordi commerciali e di investimento come il Trans Pacific Partnership (TPP), il The Transatlantic Trade e l'Investment Partnership (TTIP). Sul TPP ha detto: "L'accordo è una follia... Questo accordo non dovrebbe essere sostenuto e non si dovrebbe permettere che si realizzi". Anche l'Africa si è messa contro questi accordi mega-commerciali, guidati da mega corporazioni nordamericane. Trump potrebbe far piazza pulita dell'AGOA (African Growth and Opportunities Act), che è tutta al servizio degli interessi dell'USA e non dell'Africa. Trump potrebbe anche spazzare via l'iniziativa Power Africa ​​di Obama. Si tratta di un piano di $ 7 miliardi di dollari per facilitare gli investimenti aziendali nordamericani in Africa. L'Africa ha bisogno di essere liberata da questi strumenti dell'impero nordamericano.

Trump ha criticato il concetto di "esportazione della democrazia" verso i paesi del Sud dicendo che non è affare degli Stati Uniti venire a dire all'Africa come dirigere i paesi. Precisamente. Trump e Jeremy Corbyn, aunque agli antipodi politicamente, hanno una cosa molto significativa in comune. Entrambi hanno predicato dal pulpito dei media e dell'ordine stabilito nei rispettivi paesi. Come Trump, Corbyn è sotto attacco non solo dei conservatori ma anche dell'Establishment del partito laburista che sta alla guida dal Partito laburista nel Parlamento.

L'Africa è stata per secoli (durante il commercio degli schiavi e poi attraverso la colonizzazione) vittima dell'Establishment. Sia Corbyn che Trump hanno un appoggio impressionante dei giovani nei loro paesi. Perché? Perché anche loro, come la gente in Africa, sono arrabbiati contro l'ordine globale dominante. Possiamo non essere in sintonia con Trump, ma potrebbe aprire spazi davanti a noi per creare legami di solidarietà con la gente degli Stati Uniti, specialmente i giovani, che soffrono troppo per l'oppressione dei signori della guerra dell'Establishment.

La saggezza popolare sostiene che è meglio un diavolo conosciuto di un angelo sconosciuto. Trump, naturalmente, non è un angelo. Ma in questo caso, e da un africano (ed eventualmente terzo mondista) punto di vista, Trump come diavolo sconosciuto è molto meglio di un Hillary Clinton, diavolo ben conosciuto.

Source. http://yashtandon.com/clinton-or-trump-who-is-a-better-bet-for-africa/

Vedi anche: http://www.tribunodelpopolo.it/trump-o-clinton-chi-e-meglio-per-la-pace-mondiale/ e soprattutto questo http://www.tempi.it/trump-o-clinton-chi-e-meglio-per-noi#.WAOAd_krL80

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