Giustizia, Pace, Integrità del Creato
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Prima di tutto, salviamo vite!

New York 24.04.2020 Arielle C. Sanders Tradotto da: Jpic-jp.org

Il Comitato Civil Society Action del COVID-19 ha rilasciato, il 7 aprile 2020, una Dichiarazione alla società civile mondiale (Global Civil Society Statement) in difesa dei migranti e i rifugiati manifestando le sue preoccupazioni su come si sta trattando i migranti e i rifugiati durante la pandemia.

La pandemia di COVID-19 sta incidendo gravemente sulle risorse economiche e riducendo drasticamente la qualità della vita di tutti nel mondo. Tuttavia, i migranti e i rifugiati vivevano in precarietà già prima dell'inizio di questa pandemia che sta solo peggiorato la loro situazione. La comunità globale dovrebbe stringersi solidale intorno a loro e sostenere la causa della loro protezione.

Il Comitato Civil Society Action vuole, con questa dichiarazione, delineare i principi che dovrebbero essere presi in considerazione quando si affrontano le problematiche dei migranti e dei rifugiati e offrire suggerimenti e consigli specifici su come ridurre la diffusione del virus tra le loro comunità.

Troppi dimenticano che i migranti e i rifugiati sono attivamente presenti nella forza lavoro, anche se storicamente è stato spesso negato loro il diritto ad una attenzione e a misure di sicurezza adeguate.

Durante questo periodo, si chiede ai datori di lavoro di assicurare ai propri dipendenti misure precauzionali di sicurezza come disinfettanti per le mani e altri mezzi che aiutino a prevenire la diffusione del virus, come guanti e maschere. Questi mezzi devono essere forniti anche ai migranti e ai rifugiati perché continuare a trascurarli, specialmente durante questo periodo difficile, mettendo in pericolo direttamente la loro salute e il loro benessere?

I rischi del COVID-19, inoltre, non cessano quando termina la giornata lavorativa, ma continuano anche in casa nella vita di tutte le persone. Il virus si diffonde facilmente quando si è a stretto contatto e le strategie di distanziamento fisico e autoisolamento sono esibite in molti luoghi e dappertutto nel mondo per frenare la sua diffusione. Invece i migranti e i rifugiati vivono di solito in spazi angusti o rinchiusi in strutture di detenzione, dove non sono in grado di mantenere la distanza fisica richiesta. Di conseguenza, il virus può diffondersi a una velocità maggiore e diventare una minaccia letale per coloro che vivono in queste condizioni e una fonte di preoccupazione per tutti coloro che sono nelle vicinanze.

Quando poi scoprono di aver contratto il virus, molti di loro tendono a non cercare l'assistenza necessaria per un recupero sicuro. Il loro status di migranti o di rifugiati può infatti escluderli da tale assistenza e, in generale, la paura di essere scoperti ed espulsi tende a scoraggiarli dal cercarla.

A prescindere dal proprio status, nessuno dovrebbe mai dover sacrificare la propria salute e sicurezza perché sono queste diritti umani essenziali. La pandemia sta mettendo in luce la necessità urgente di uno sforzo globale per migliorare la risposta alle necessità, così spesso ignorate, dei migranti e dei rifugiati e decidersi infine a regolamentare le migrazioni in modo sicuro.

I rifiuto che migranti e rifugiati affrontano dalle società di tutto il mondo, incidono  negativamente sulla loro capacità di chiedere assistenza e di ottenerla in modo sufficiente. Questa pandemia mostra l'importanza per loro di avere accesso a alloggi sicuri e assistenza sanitaria, perché sono queste necessità basiche per far fronte a un virus mortale come il Covid 19. Ciò implica, per altro, che si preveda, prima di intraprenderlo, dove terminerà il cammino migratorio.

C'è da sperare che questa pandemia avvicini le persone e le faccia sentire come comunità globale e che ci sarà più disponibilità a considerare migranti e rifugiati come persone con diritti e doveri come ogni essere umano. La società nel suo insieme dovrebbe preoccuparsi in modo reattivo e proattivo per cambiare gli ordinamenti affinché non vengano mai più negati loro i diritti umani fondamentali e affinché essi possano assumere i loro inevitabili doveri. Il mantra "nessuno deve essere lasciato indietro" non può essere solo uno slogan.

Per favore, accedi e firma la dichiarazione First, Save Lives!

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