Giustizia, Pace, Integrità del Creato
Giustizia, Pace, Integrità del Creato
Giustizia, Pace, Integrità<br /> del Creato
Giustizia, Pace, Integrità del Creato
Giustizia, Pace, Integrità del Creato

Riflessioni sull'impeachment a Trump

Roma (IPS) 07.10.2019 Roberto Savio Tradotto da: Jpic-jp.org

Il nostro interesse in questo blog non è mai di allinearci a posizioni politiche e ancor meno quando si tratta di politica interna ad un paese. L'interesse di questo articolo per GPIC è la metodologia dell'analisi che ci insegna a prendere sempre la giusta distanza da qualsiasi idea, specialmente quando sconfina nell'ideologia. Il che purtroppo è un difetto oggi di tutte le correnti politiche.

È molto probabile che il processo d’impeachment a Donald Trump finisca per essere un boomerang. I fan di Trump stanno seguendo una campagna rabbiosa, in cui si parla di colpo di stato, e gli accusatori sono descritti come traditori, che meritano di andare in prigione. Nelle prime tre ore dopo l'annuncio del presidente della Camera dei rappresentanti - la democratica Nancy Pelosi - che stava per essere aperto un processo di impeachment, Trump ha ricevuto un milione di dollari, cinque milioni in 24 ore e 8,5 nei due seguenti giorni. La sua campagna ha ottenuto 50.000 nuovi donatori.

Nel novembre 2016, Trump ha vinto con poco meno di 80.000 voti elettorali. Si deve ricordare che il sistema elettorale americano non elegge il presidente con la maggioranza dei voti dei cittadini, ma dei delegati che ogni stato vota come elettore del presidente (Sono i così detti Grandi Elettori). Per ragioni storiche di come è nata l'Unione, gli Stati meno popolati e meno sviluppati hanno proporzionalmente più delegati degli Stati grandi e ricchi.

Trump fece campagna in questi stati meno sviluppati e meno popolati e, in pratica, ignorò le grandi città e gli stati più popolosi, come la California. Nel voto popolare, cioè dei cittadini, il candidato democratico Hilary Clinton ha avuto quasi tre milioni di voti in più di Trump.

Penso che i democratici stiano facendo un grande favore a Trump. E comunque, anche se l'impeachment passasse alla Camera (dove i democratici hanno la maggioranza), ha pochissime probabilità che passi al Senato, dove i repubblicani hanno la maggioranza e dove, sempre per le ragioni storiche di come sono stati creati gli Stati Uniti d'America, ciascun stato ha due senatori, indipendentemente dalla sua popolazione. Il Wyoming, con 578.000 abitanti, ha due senatori, così come la California, lo stato più popoloso del paese, con 37,2 milioni di persone.

E sono proprio gli stati meno sviluppati e meno popolati che consentono ai repubblicani di avere la maggioranza nel Senato. Per ottenere l'impeachment, sarebbe necessaria una maggioranza dei due terzi dei senatori, il che è altamente improbabile.

L'unica possibilità è aumentare il numero di elettori che partecipano alle votazioni per i grandi elettori, che normalmente non superano il 50% di coloro che hanno il diritto di voto. Ma l'impeachment avrà questo impatto? I cittadini degli Stati meno sviluppati aumenteranno la loro partecipazione elettorale, protestando contro le politiche di Trump? Non ci sono prove e molto dipenderà da chi è il candidato o la candidata democratica alle elezioni del novembre 2020.

La campagna di demonizzazione contro Joe Biden avrà di sicuro un impatto. Mentre i candidati progressisti, Bernie Sanders ed Elizabeth Warren, sono il tipo di politici che sono visti come troppo elitari negli Stati che votano per Trump. Sono regioni molto conservatrici e Trump ha il sostegno incondizionato della Chiesa evangelica, che è stimata in 40 milioni di fedeli e con la parte più conservatrice della Chiesa cattolica.

Ovviamente, se ci fosse una crisi economica, dal momento che gli americani tradizionalmente votano con le loro tasche, questa potrebbe avere un impatto trasversale. Ma, per il momento, il 90% degli elettori repubblicani rimane fedele a Trump e ai suoi deputati e senatori.

Qui sta la fragilità della democrazia, quando cammina con regole non democratiche.

Boris Johnson non è stato eletto Primo Ministro britannico dal popolo inglese, ma dai 100.000 militanti del Partito conservatore. La differenza è che Johnson ha dovuto espellere 21 membri del suo partito, tutti parlamentari di alto profilo. È stato bloccato nel suo modo personalista e autoritario dalla Corte Suprema, che ha annullato la sua decisione di chiudere il Parlamento. Negli Stati Uniti, nessun legislatore, pur essendo contrario a Trump, lo ha criticato e la Corte suprema ha una maggioranza repubblicana, che può cambiare considerevolmente il sistema legale americano.

La lezione che emerge da tutto ciò è che la democrazia funziona se ha leggi che garantiscono l'equilibrio dei poteri e se c'è una cittadinanza consapevole e interessata al bene comune, non divisa in modo partigiano, dove l'altro è considerato un nemico e non uno che ha solo idee diverse.

Il caso di Brexit e Trump sono buoni esempi.

Ma non dimentichiamo il caso dell'Ungheria, in cui Viktor Orbán, dopo essere stato eletto democraticamente nel 2010, ha prodotto una politica xenofoba contro i migranti, ha messo in campo un rigido controllo sulla stampa, sulla Commissione elettorale nazionale e sulla magistratura, ha arricchito i suoi seguaci con i fondi dell'Unione europea (UE), ha cambiato l'intero sistema elettorale accomodandolo al suo partito e si è poi dichiarato seguace di una "democrazia illiberale". Data la possibilità che l'opposizione unita potesse vincere le elezioni comunali del 13 ottobre a Budapest, il ministro Gergely Gulyas, capo di stato maggiore di Orban, aveva avvertito che in questo caso il governo avrebbe tagliato i finanziamenti alla capitale.

Il caso è simile a quello di Adolf Hitler e Benito Mussolini, che salirono al potere in modo democratico, per poi eliminare la democrazia identificando come nemico del popolo, nel cui nome dicevano di parlare, il potere ebraico.

Oggi la destra populista e xenofoba per aumentare le loro percentuali elettorali tengono sotto mira gli immigrati. La Brexit è dovuta in gran parte all'arrivo annunciato di milioni di turchi, che non erano ancora nemmeno nell'UE. Trump fece della "invasione" messicana e centro americana, insieme alla minaccia cinese, il punto forte della sua campagna tra il popolo nord americano. Se l'elettore manda già queste mitologie, la democrazia è certamente in pericolo. Trump e Johnson non sono che la punta dell'iceberg.

Vedi l’originale, Brief Reflection on Trump’s Impeachment

Foto. Un gruppo di manifestanti statunitensi a favore del processo di impeachment del presidente Donald Trump, aperto il 24 settembre dalla presidente della Camera dei rappresentanti, Nanci Pelosi. Credito: Pfaw.org

 

Lascia un commento