Giustizia, Pace, Integrità del Creato
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Vivere per strada non è quarantena

New York 10.04.2020 The United Nations NGO Working Group to End Homelessness Tradotto da: Jpic-jo.org

La ONG presso l'ONU, Working Group to end Homelesness (WGEH nella sigla inglese Gruppo, ringrazia l'ONU, e in particolare la Commissione per lo Sviluppo del Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) per il recente impegno a terminare con la carenza di alloggi in tutto il mondo, ed estende la sua gratitudine a tutti gli Stati che già hanno incluso i senzatetto nei loro piani di aiuti per il COVID-19. In questa opportunità, chiedono che sia data "Una risposta forte e ponderata alle interazioni dell'essere senza un alloggio con il COVID-19" per garantire che 'nessuno sia lasciato da parte' mentre si applica l'Agenda-2030 dell'ONU per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibili

La ONG presso l'ONU GLTS-WGEH è consapevole che le persone che vivono senza fissa dimora sono particolarmente vulnerabili alla pandemia del COVID-19. Il coronavirus ha conseguenze potenzialmente devastanti per coloro che vivono senza una casa o in centri di accoglienza affollati, dove non possono mettersi in quarantena, lavarsi le mani o proteggersi come è stato chiesto a tutti di fare.

Leilani Farha, relatrice speciale dell'ONU sul diritto ad una Abitazione Adeguata, fa notare giustamente che “L'abitazione è diventata oggi la prima linea di difesa contro il coronavirus. La casa è mai come oggi una questione di vita o di morte”. Come si può mantenere la distanza, lavarsi le mani, indossare maschere o guanti, isolarsi o mettersi in quarantena, quando non si hanno né una casa né le risorse necessarie per vivere? Eppure, dobbiamo riconoscere che coloro che dormono per strada fanno parte delle nostre comunità e che non saremo mai al sicuro e in piena salute se non lo sono anche i nostri simili più vulnerabili.

Nella maggior parte delle società esiste una parte, mai vista prima, di minoranze che sono a rischio di contrarre (o hanno già contratto) la malattia, fra di essi i senzatetto. I senzatetto soffrono già gravi problemi di salute, che aumentano la loro vulnerabilità al virus; e questo è spesso il riflesso della mancanza di un alloggio o di un'abitazione adeguata, insieme all'insufficienza di cibo, acqua potabile e alla povertà.

I senzatetto nascosti, che non sono cioé visibili per strada, affrontano pure il problema di un alloggio insicuro o inadeguato. Lo scenario più comune, che deriva dal COVID-19, è che le vittime di violenza domestica e abusi sono ora confinate a distanza ravvicinata con una situazione aggravata di dipendenza da quanti abusano di loro. Le madri con bambini costituiscono gran parte di questi casi, è perciò giustificata una risposta che consideri il genere e la famiglia.

Anche i rifugiati, i migranti internazionali, gli sfollati all'interno dei loro paesi, le vittime del traffico sessuale e gli abitanti delle baraccopoli dovrebbero essere riconsiderati ed inclusi nella categoria dei senzatetto nascosti. In genere, le donne e i bambini costituiscono in modo sproporzionato questi gruppi. Questi senzatetto nascosti affrontano pure loro le sfide per mantenere la distanza sociale, accedere a servizi igienici adeguati durante la pandemia, soddisfare i loro bisogni primari e garantirsi un reddito sufficiente.

I fatti e l'urgenza morale sono chiari. Data la loro estrema vulnerabilità, dobbiamo agire per garantire che le persone che vivono senza tetto o in un alloggio insicuro siano protette, le loro sfide uniche affrontate e le loro esigenze specifiche soddisfatte durante questa pandemia e anche dopo. Detto in altre parole, non saremo in grado di controllare il coronavirus se le misure e gli standard di sanità pubblica non si applicano a tutti.

 

 

La ONG WGEH invita quindi l'ONU ed i suoi Stati Membri a includere esplicitamente misure in favore dei senzatetto in tutte le decisioni adottate per gli interventi del COVID-19, e quindi anche nei piani di risposta umanitaria. In particolare, si chiede:

  • Un approccio centralizzato e coordinato, guidato dai governi, che garantisca uno spiegamento efficiente ed equo di tutte le risorse. Questo approccio dovrebbe includere le ONG, le comunità religiose e gli altri fornitori di servizi.
  • Il calcolo delle persone senza dimora e dei centri di accoglienza per garantire il numero appropriato di spazi di isolamento o quarantena, usando metodi innovativi come camere d'albergo e alloggi non occupati.
  • Il controllo, il prima possibile e iniziando con le aree ad elevato rischio e con alti numeri di senzatetto e con i quartieri marginali, delle persone con sintomi del COVID-19, facendo anche il test quando possibile. I senzatetto e le persone dei centri di accoglienza dovrebbero essere spostate verso spazi di isolamento / quarantena. Idealmente, questi alloggi dovrebbero essere indipendenti con bagni annessi.
  • Si assicuri alle persone senzatetto, dei centri di accoglienza e in spazi temporanei di isolamento / quarantena, l'accesso ai bisogni primari - come cibo e articoli per l'igiene-, ai servizi sociali di supporto e di salute, incluso il test del COVID-19.
  • Si fornisca un'opportunità immediata, sicura e a prezzi accessibili di separazione famigliare per le vittime di violenza domestica attraverso adeguate opzioni di alloggio.
  • L'inclusione di finanziamenti per prevenire l'aumento dei senzatetto come aiuti per l'affitto, assistenza ai senzatetto, alloggi permanenti a lungo termine in qualsiasi pacchetto di finanziamento per l'emergenza del COVID-19. Quando è possibile, la priorità dovrebbe essere data alle famiglie con bambini e alle aree con alti tassi di sfratto.
  • L'impegno ad una valutazione approfondita delle risposte date al COVID-19 e ad una preparazione di piani per future pandemie o crisi nazionali che includano e affrontino questioni relative alle persone più vulnerabili, in particolare quelle dei senzatetto.

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