Al tempo in cui scriveva il Manifesto, Marx parlava solo di un modo capitalistico di produzione. Non ha mai usato, al suo tempo, il termine “capitalismo”. Oggi l’intera società è modellata in tutti i suoi aspetti dal capitale, che definisce il modo di vivere di gran parte delle popolazioni del mondo. Un modo spacciato quasi sempre per il solo possibile, magari con qualche inevitabile difetto da correggere – da riformare, insomma – ma comunque un modo sempre presentato come desiderabile, attrattivo. Secondo Gustavo Esteva, nel tempo drammatico che stiamo vivendo questa sorta di pensiero magico s’è infranto. Il capitalismo ha rivelato come non mai il suo carattere insopportabile: la voracità criminale e irresponsabile dell’industria della salute che subordina ai propri scopi un servizio medico che fa ammalare e un sistema sanitario smantellato, per fare un solo esempio. Sebbene il confinamento in casa abbia avuto molte conseguenze nefaste – come per esempio l’aumento della violenza contro le donne, le bambine e i bambini – ha mostrato pure la possibilità, per milioni di persone, di altri modi di vivere, altre esperienze di vita quotidiana, forme più piacevoli e creative di amare, giocare, mangiare, sperimentare la vita in famiglia. Cose che prima dovevano essere riservate, magari, solo ai fine-settimana o alle vacanze. Oggi, così, un numero crescente di persone nel mondo (Esteva scrive dal Messico, ndr) si unisce a coloro che cercano, più con le mani e il cuore che con la testa, un diverso modo di vivere, un mondo che non continui a essere prigioniero di queste condizioni disumane e insopportabili
(From the article)
Tipology
Web Site Article
Number
8922
LG Case caused by
Global - Government Policies, TNCs
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