Giustizia, Pace, Integrità del Creato
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La corsa alla terra in Europa a confronto con l’Africa, l’Asia e l’America Latina

Nairobi 25.06.2013 Pambazuka News Tradotto da: Matteo Manfredi

È largamente diffusa l’idea che il fenomeno del Land Grabbing si stia sviluppando solo nel Sud del mondo, ma un’analisi approfondita di un gruppo di ricercatori mostra che l’accaparramento delle terre sta prendendo piede anche in Europa

Un nuovo rapporto, che ha coinvolto 25 autori di 11 Paesi, rivela lo scandalo nascosto di come il controllo della metà di tutte le terre coltivabili in Europa sia appannaggio di solamente il 3% dei proprietari terrieri.

La concentrazione e l’accaparramento di terre non riguardano solo i Paesi in via di sviluppo nel Sud del mondo; entrambi i fenomeni, infatti, si hanno oggi anche in Europa, sostiene un nuovo lavoro edito dal Coordinamento Europeo di Via Campesina e dal network Giù le mani dalla terra. Il rapporto mostra come i sussidi previsti dalla Politica Agricola Comune (PAC) e le politiche nazionali degli Stati UE stiano favorendo questo fenomeno.
Il lavoro, che ha coinvolto 25 autori di 11 Paesi, ha per titolo Land concentration, land grabbing and people’s struggles in Europe ed è stato pubblicato il 17 aprile 2013, proprio per mettere in risalto la Giornata Internazionale di lotta contadina. Esso rivela lo scandalo nascosto di come solo il 3% dei proprietari terrieri abbia il controllo di metà di tutte le terre coltivabili. Questa massiccia concentrazione di proprietà e di benessere nelle mani di poche persone è, in Europa, pari a quella di Brasile, Colombia e Filippine.

Alcuni di questi processi che caratterizzano il continuo incremento di concentrazione delle terre non sono nuovi, sono però aumentati negli ultimi decenni specialmente nell’Europa dell’Est. Molti di questi processi riguardano società europee, ma anche nuovi attori, a cominciare da società cinesi e da fondi speculativi del Medio Oriente, collegati a catene di prodotti sempre più globali, e tutti con mira a realizzare profitti sempre più grandi nella speculazione sulle terre.

Il rapporto presenta casi di studio approfonditi sull’andamento delle forti concentrazioni di terra in Spagna, Germania, Italia, Francia e Austria. Presenta inoltre un’analisi delle varie forme di land grabbing in Ungheria, Romania, Bulgaria, Serbia e Ucraina. Proprio come in Etiopia, Cambogia o Paraguay, molti di questi investimenti in terre su larga scala sono condotti in modo segreto e per nulla trasparente.

Il rapporto rivela che uno dei fattori trascinanti di questa corsa alla terra e alla sua concentrazione in mano di pochi in stile europeo sono le sovvenzioni versate nell’ambito della Politica Agricola Comune (PAC), che favorisce esplicitamente grandi proprietà terriere, marginalizza le piccole aziende agricole e non consente l’ingresso di potenziali agricoltori. Nel 2009, in Spagna, per esempio, il 75 per cento dei sussidi era stato monopolizzato da solo il 16 per cento dei grandi produttori.

Altri fattori spinta nell’accaparramento di terre nascono dall’industria estrattiva, dall’estensione delle città, dal settore del turismo e da altre iniziative commerciali.

Il Professor Jan Douwe van der Ploeg della Università di Wageningen, un componente del gruppo di ricerca, afferma: “Questa concentrazione di terre e il fenomeno dell’accaparramento di terre sono un fenomeno senza precedenti. Laddove molti giovani vogliono continuare o iniziare un’attività agricola, la situazione già esistente peggiora perché non possono mantenere o avere garantito l’accesso alla terra. Questo era già stato un serio problema in passato ma ora la situazione è peggiorata. L’attuale e pianificato schema di sussidi della PAC rischia di rafforzare gli ostacoli che impediscono un accesso più democratico alle terre e non consentono l’ingresso ad attività agricole alle giovani generazioni. L’accesso alla terra è una condizione basilare per avere la sicurezza alimentare in Europa. Invece, le tre problematiche in Europa che sembrano oggi più urgenti sono: la concentrazione di terre, l’accaparramento di terre e l’incapacità dei giovani di mantenere o ottenere l’accesso alla terra per favorire un’agricoltura sostenibile; problematiche interconnesse come un triangolo abbastanza simili a quelle che vediamo oggi in Africa, America Latina e Asia”.

Il rapporto rivela inoltre mostra che la concentrazione di terra e l’accaparramento di terre non sono fenomeni indiscussi, ma stanno provocando un’ondata massiccia di resistenza. Il land-grabbing e l’accesso alla terra sono quest’anno un tema centrale nelle celebrazioni della Giornata Internazionale di lotta contadina. Lo studio parla quindi anche della comunità di Narbolia, in Sardegna, che si sta mobilitando contro l’uso di terreni agricoli per la realizzazione di serre fotovoltaiche, e dell’opposizione al progetto dell’aeroporto Notre Dames des Landes a Nantes in Francia.

I casi di comunità che stanno occupando terre sono in aumento, inspirandosi ad azioni che vengono organizzate dai movimenti civili nel Sud del mondo. Il rapporto rileva il caso della SOC in Andalusia, dove contadini senza terra hanno occupato e stanno coltivando comunitariamente la terra usando tecniche di coltivazione ecologiche, e quello della SoLiLA a Vienna dove i giovani occupano “abusivamente” terre urbane fertili per un’agricoltura sostenuta dalla comunità e con giardinaggio di alimenti così da prevenire che queste siano usate per lo sviluppo abitazionale e commerciale.

Jeanne Verlinden del coordinamento europeo Via Campesina (ECVC) sostiene che lo studio mostra chiaramente che “la terra ha bisogno di essere nuovamente considerata come un bene pubblico. Dobbiamo ridurre la ‘mercificazione’ della terra e promuovere invece una gestione pubblica di questa risorsa comune a tutti e da cui tutti dipendiamo. La priorità dovrebbe essere data all’uso della terra da parte di piccoli produttori e i contadini, per l’agricoltura e per la produzione di cibo piuttosto che consegnare le terre a chi ha interessi commerciali sulle proprietà private e che cercano terre per la speculazione e per incrementare sempre più la concentrazione del benessere. L’accesso alla terra dove essere per coloro che la lavorano”.

Source: http://pambazuka.org/en/category/advocacy/87023

Full Report: http://www.tni.org/sites/www.tni.org/files/download/land_in_europe.pdf  

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