Articolare, rafforzare e costruire solidarietà. "I nostri nonni dissero loro di darci delle buone strade, l'elettricità e degli ospedali. Ma non hanno soddisfatto nessuna di queste aspettative. Sviluppo? Non sappiamo nemmeno cosa sia perché qui proprio non si vede"(Pascaline, Repubblica Democratica del Congo).
Attraverso tutta l'Africa, l'Asia e l'America Latina, non mancano storie in cui le comunità sono state costrette a lasciare le loro terre per far posto alle estrazioni di risorse naturali autorizzate dal governo e fatte da imprese straniere o nazionali. Non c'è bisogno di andare lontano per incontrare comunità in aree dove questi progetti si stanno dando in nome dello sviluppo. Le comunità sono costrette a vivere in condizioni sempre più insicure perché la loro principale fonte di vita e dei loro mezzi di sostentamento, l'accesso alle terre comunali all'acqua e alle foreste, nonché la loro difesa e sicurezza, sono minacciate dalle industrie estrattive e da giganteschi progetti d'infrastrutture.
Le donne sono costrette a portare il peso più pesante di questa industria estrattiva e della devastazione sociale e ambientale che ne risulta. Le azioni e le omissioni degli stati e delle imprese che distruggono l'ambiente, limitano e condizionano l'esercizio dei loro diritti e minacciano la loro stessa vita.
"Penso spesso alla mia comunità, a com'era prima, a come vivevamo sulla riva del lago, a pescare, con un modo di vivere a noi proprio. Sento molta tristezza quando ricordo la gente e le comunità che sono scomparse perché non c'è più né acqua né lago; sono spariti a causa delle miniere. E vedo che l'acqua è stata inquinata dalle imprese minerarie, e quest'acqua contaminata è ora nel mio corpo. E mi sento triste perché non possiamo farci nulla. Mi sento indifesa, arrabbiata a dover combattere contro un governo che guarda altrove e mette a rischio la nostra vita" (Margarita Aquino, RENAMAT, Bolivia).
In ogni continente, le donne che si preoccupano dell'ambiente sono molestate, minacciate, criminalizzate e uccise, perché il loro attivismo per proteggere il bene comune è una sfida per le grandi imprese. E quindi il loro spazio per il dissenso e per iniziative autonome è diventato sempre più pieno di rischi e minacce da parte delle imprese, dello stato e dei poteri militari che hanno nelle loro mani le politiche e le decisioni sullo sfruttamento delle risorse. Le donne ambientaliste vengono criminalizzate come se volessero "opporsi al progresso", e in alcuni paesi vengono accusate di terrorismo con leggi volte a limitare il loro impegno sociale. Il numero di donne che sono uccise per difendere i diritti umani è in costante aumento in contesti di violenza e impunità (vedi Impunity for Violence: Against Women Defenders of Territory, Common Goods, and Nature in Latin America Impunità per la violenza: contro le donne difensori del territorio, beni comuni e natura in America Latina).
Nonostante tutto questo, le donne continuano ad alzare la loro voce contro gli impatti distruttivi delle miniere sulle loro vite e il loro ambiente. Non solo, le donne di tutti i continenti si stanno unendo per costruire piattaforme collettive di rappresentanza e solidarietà globale e così essere più forti per resistere alle miniere e promuovere un modello di sviluppo alternativo e sostenibile. Stanno rafforzando le loro conoscenze e le loro abilità nel campo dei diritti delle donne e dei territori usando come l'approccio femminile e gli strumenti digitali e della comunicazione per affrontare i problemi, così come i meccanismi legali per rivendicare i loro diritti. Potenziare le proprie capacità le aiuterà a difendersi e a resistere meglio. Essere sempre aggiornate e consapevoli dei problemi in questione consentirà loro di rispondere nel modo più adeguato alle sfide, di creare risposte collettive, di divenire attrici sociali e politiche, non più solo vittime.
Per meglio articolare, rafforzare e dare più potere alle loro voci e alle richieste sull'ambiente, sono nate Women and Mining Network in Asia (WAMA), WoMin in Africa, Urgent Action Fund – Latin America and the Caribbean, e Colectivo CASA in Bolivia. Ora si stanno unendo, nella rete della Global Alliance for Green and Gender Action (GAGGA-Alleanza globale per un'azione verde e di genere), e poter così dimostrare quanto possono fare le donne nello smantellare modelli economici e politici dannosi che distorcono la sostenibilità umana e il benessere ambientale.
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