Giustizia, Pace, Integrità del Creato
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Prepariamoci a ciò che sta per arrivare con l'intelligenza artificiale

Butembo 20.12.2023 Jpic-jp.org Tradotto da: Jpic-jp.org

"L'intelligenza artificiale è improvvisamente ovunque. Sembra che non ci sia conversazione sul lavoro, l'istruzione, l'assistenza sanitaria, la tecnologia o la politica senza un'inevitabile domanda su come l'IA potrebbe sconvolgere tutto" (Ravi Agrawal).

"Questa ondata di interesse pubblico può sorprendere. Dopo tutto, il concetto di IA - l'intelligenza derivata dalle macchine che setacciano i dati - non è particolarmente nuovo. Ma quando lo scorso novembre è stato lanciato il ChatGPT, dotato di intelligenza artificiale, è stato un momento di grande interesse a livello mondiale. La chatbot ha catturato l'attenzione del mondo proprio perché imitava la conversazione con un amico umano onnisciente. Adesso si poteva capire di cosa era capace l'intelligenza artificiale. Poteva superare l'esame di stato, i test d’ammissione all’università e fare le cose per cui generazioni di esseri umani avevano passato innumerevoli ore a lavorare. I progressi dell'informatica avevano finalmente raggiunto la fantascienza; si intravedevano le possibilità di applicazione dell'IA in una serie di settori", ha scritto recentemente Ravi Agrawal su Foreign Policy.

Tuttavia annota Papa Francesco nel suo Messaggio per la Pace 2024, “Dobbiamo ricordare che la ricerca scientifica e le innovazioni tecnologiche non sono disincarnate dalla realtà e ‘neutrali’, ma soggette alle influenze culturali. In quanto attività pienamente umane, le direzioni che prendono riflettono scelte condizionate dai valori personali, sociali e culturali di ogni epoca. Dicasi lo stesso per i risultati che conseguono: essi, proprio in quanto frutto di approcci specificamente umani al mondo circostante, hanno sempre una dimensione etica, strettamente legata alle decisioni di chi progetta la sperimentazione e ne indirizza la produzione verso particolari obiettivi”.

Una preoccupazione quella del Papa, condivisa anche da scienziati: “Il ritmo di sviluppo dell'IA sta sconvolgendo tecnologi, cittadini e le autorità di regolamentazione. Persino gli entusiasti della tecnologia - tra cui personaggi come Sam Altman, CEO di OpenAI, e Steve Wozniak, cofondatore di Apple - stanno lanciando avvertimenti su come l'IA non regolamentata possa portare a danni incontrollabili, ponendo gravi minacce agli individui ed alle società. Le previsioni più terribili riguardano la capacità dell'IA di cancellare i mercati del lavoro e di rendere gli esseri umani obsoleti o, nello scenario più estremo, di distruggere addirittura l'umanità", scriveva Anu Bradford il 27 giugno 2023.

Vale ricordare, annota il Papa che oggi non esiste dell’IA “una definizione univoca nel mondo della scienza e della tecnologia. Il termine stesso, ormai entrato nel linguaggio comune, abbraccia una varietà di scienze, teorie e tecniche volte a far sì che le macchine riproducano od imitino, nel loro funzionamento, le capacità cognitive degli esseri umani. Parlare al plurale di ‘forme d’intelligenza’ può aiutare a sottolineare soprattutto il divario incolmabile che esiste tra questi sistemi, per quanto sorprendenti e potenti, e la persona umana: essi sono, in ultima analisi, ‘frammentari’, nel senso che possono solo imitare o riprodurre alcune funzioni dell’intelligenza umana. L’uso del plurale evidenzia inoltre che questi dispositivi, molto diversi tra loro, vanno sempre considerati come ‘sistemi socio-tecnici’. Infatti il loro impatto, al di là della tecnologia di base, dipende non solo dalla progettazione, ma anche dagli obiettivi e dagli interessi di chi li possiede e di chi li sviluppa, nonché dalle situazioni in cui vengono impiegati”.

Ci sono aree, ad esempio, che pur essendo importanti non hanno ancora attirato un interesse preponderante del pubblico “oltre a quelle dei posti di lavoro, aree che si intersecano con la politica estera. Ma la situazione è destinata a cambiare. L'IA all'avanguardia richiede grandi quantità di potenza di calcolo, che implica i semiconduttori più avanzati. E solo poche aziende e Paesi hanno il controllo di questo mercato. [La grande corsa all'IA sta avendo un profondo impatto sul potere globale. In realtà, lo è già da un po']. I semiconduttori stanno già plasmando guerre, attacchi informatici, alleanze e altro ancora. Una delle principali aree di disaccordo tra Stati Uniti e Cina - l'indipendenza di una piccola serie di isole con una popolazione di 23 milioni di abitanti - è dovuta in parte perché Taiwan è responsabile di quasi il 90% dei chip di alta potenza del mondo".

Con la diffusione dell'intelligenza artificiale, gli esperti prevedono dei cambiamenti in meglio ed in peggio nella vita digitale entro il 2035. Spuntano profonde preoccupazioni per il benessere generale delle persone e della società, “ma si attendono anche grandi benefici nell'assistenza sanitaria, nei progressi scientifici e nell'istruzione”, predicono Janna Anderson e Lee Rainie.

I guardiani dell'IA non sono preparati a ciò che sta per accadere

“Quella che un tempo era una tecnologia diffusa è ora sempre più controllata da una manciata di aziende tecnologiche. I governi devono mettersi al passo”, scriveva Paul Scharre il 19 giugno 2023.

Le nuove tecnologie possono cambiare l'equilibrio globale del potere. Le armi nucleari hanno diviso il mondo in chi le aveva e in chi non le aveva. La Rivoluzione industriale ha permesso all'Europa di essere all’avanguardia in termini di potenza economica e militare, stimolando l'ondata di espansione coloniale. La questione centrale a riguardo della rivoluzione che apporta l'intelligenza artificiale è: chi ne beneficerà? Chi potrà accedere a questa nuova potente tecnologia e chi sarà lasciato indietro?

Fino a poco tempo fa l'IA era una tecnologia diffusa che proliferava rapidamente. I modelli di IA open-source sono ancora facilmente disponibili online. Il recente passaggio a modelli di grandi dimensioni, come ChatGPT di Open-IA, sta concentrando il potere nelle mani di grandi aziende tecnologiche che possono permettersi l'hardware necessario per addestrare questi sistemi. L'equilibrio del potere globale dell'IA dipenderà dal fatto che l'IA concentri il suo potere nelle mani di pochi attori, come hanno fatto le armi nucleari, o si diffonda ampiamente, come hanno fatto gli smartphone.

“L’intelligenza artificiale, quindi, deve essere intesa come una galassia di realtà diverse e non possiamo presumere a priori che il suo sviluppo apporti un contributo benefico al futuro dell’umanità e alla pace tra i popoli – sottolinea il Papa nel suo Messaggio-. Tale risultato positivo sarà possibile solo se ci dimostreremo capaci di agire in modo responsabile e di rispettare valori umani fondamentali come ‘l’inclusione, la trasparenza, la sicurezza, l’equità, la riservatezza e l’affidabilità’.

“Non è sufficiente nemmeno presumere, da parte di chi progetta algoritmi e tecnologie digitali, un impegno ad agire in modo etico e responsabile. Occorre rafforzare o, se necessario, istituire organismi incaricati di esaminare le questioni etiche emergenti e di tutelare i diritti di quanti utilizzano forme di intelligenza artificiale o ne sono influenzati.

“L’immensa espansione della tecnologia deve quindi essere accompagnata da un’adeguata formazione alla responsabilità per il suo sviluppo. La libertà e la convivenza pacifica sono minacciate quando gli esseri umani cedono alla tentazione dell’egoismo, dell’interesse personale, della brama di profitto e della sete di potere. Abbiamo perciò il dovere d’allargare lo sguardo e d’orientare la ricerca tecnico-scientifica al perseguimento della pace e del bene comune, al servizio dello sviluppo integrale dell’uomo e della comunità. La dignità intrinseca di ogni persona e la fraternità che ci lega come membri dell’unica famiglia umana devono stare alla base dello sviluppo di nuove tecnologie e servire come criteri indiscutibili per valutarle prima del loro impiego, in modo che il progresso digitale possa avvenire nel rispetto della giustizia e contribuire alla causa della pace. Gli sviluppi tecnologici che non portano a un miglioramento della qualità di vita di tutta l’umanità, ma al contrario aggravano le disuguaglianze e i conflitti, non potranno mai essere considerati vero progresso.

“L’intelligenza artificiale diventerà sempre più importante. Le sfide che pone sono tecniche, ma anche antropologiche, educative, sociali e politiche. Promette, ad esempio, un risparmio di fatiche, una produzione più efficiente, trasporti più agevoli e mercati più dinamici, oltre a una rivoluzione nei processi di raccolta, organizzazione e verifica dei dati. Occorre essere consapevoli delle rapide trasformazioni in atto e gestirle in modo da salvaguardare i diritti umani fondamentali, rispettando le istituzioni e le leggi che promuovono lo sviluppo umano integrale. L’intelligenza artificiale dovrebbe essere al servizio del migliore potenziale umano e delle nostre più alte aspirazioni, non in competizione con essi”.

Per questo motivo, Papa Francesco conclude il suo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 2024, pregando all'inizio del nuovo anno che “il rapido sviluppo di forme di intelligenza artificiale non accresca le troppe disuguaglianze e ingiustizie già presenti nel mondo, ma contribuisca a porre fine a guerre e conflitti, e ad alleviare molte forme di sofferenza che affliggono la famiglia umana”. Si augura quindi che “i fedeli cristiani, i credenti di varie religioni e gli uomini e le donne di buona volontà” possano “collaborare in armonia per cogliere le opportunità e affrontare le sfide poste dalla rivoluzione digitale, e consegnare alle generazioni future un mondo più solidale, giusto e pacifico”.

Vedi LVII Giornata Mondiale della Pace 2024 - Intelligenza artificiale e pace | Francesco (vatican.va)

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