Giustizia, Pace, Integrità del Creato
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Un "incubo tossico"?

Butembo 17.01.2023 Jpic-jp.org Tradotto da: Jpic-jp.org

Il cardinale Pell era una figura controversa: condannato e poi assolto in Australia per aver abusato di minori, era anche sotto tiro per aver protetto altri abusatori. Se questa rubrica si interessa di lui è dovuto al fatto che il cardinale è diventato un argomento di discussione in occasione della pubblicazione del "Sinodo: documento per la fase continentale", che ha attaccato poco prima della sua morte.

In un testo molto critico, parlando di questo documento, il Cardinale ha invitato la Chiesa cattolica a "liberarsi da questo incubo tossico". Quello che il cardinale Pell definisce un incubo tossico è il "Sinodo sulla sinodalità", che "non solo è intessuto di un gergo neomarxista", ma è "ostile alla tradizione apostolica", in quanto "ignora principi cristiani fondamentali come la credenza nel giudizio divino, nel paradiso e nell'inferno".

Il cardinale "non sapeva che stava per morire quando ha scritto questo articolo". La sua morte improvvisa potrebbe dare maggior forza alle sue parole quando il sinodo si riunirà il prossimo ottobre. Questa dichiarazione della pubblicazione inglese The Spectator rivela la chiara intenzione di fare del cardinale Pell uno strumento di critica del processo sinodale e del cammino della Chiesa.

Scrive infatti Nico Spuntoni su Il Giornale, da sempre critico nei confronti della linea aperta e democratica di Papa Francesco che il Sinodo sulla sinodalità intende rafforzare: “La morte del cardinale Pell avvicina un ‘nuovo’ Bergoglio?”Il porporato australiano era la vera guida dei ‘conservatori’. Senza di lui, diventa sempre più concreta l'eventualità di un futuro Conclave all'insegna della continuità con l'attuale pontificato”.

“Preti, suore, religiosi, seminaristi, famiglie. Erano in tanti nella Basilica di San Pietro”, “per l'ultimo saluto al cardinale George Pell”. “La morte improvvisa del porporato australiano, sopraggiunta per un arresto cardiaco seguito ad un intervento di routine a cui si era sottoposto in una clinica romana, ha lasciato sotto shock i suoi non pochi estimatori ed ha avuto l'effetto di rendere manifesto il peso significativo che Pell aveva guadagnato in una parte non trascurabile della Chiesa. Quella che vive con disagio certe accelerazioni viste in questo pontificato nell'aprire processi”.

Alla cerimonia hanno partecipato anche “diversi porporati creati da papa Francesco ma poi da lui stesso esautorati dai loro incarichi in Curia. Anche se con motivazioni diverse, alcuni cardinali stanno vivendo con resistenza gli orientamenti e le decisioni dell'attuale pontificato “Un'insofferenza tornata d'attualità in queste settimane dopo la morte di Benedetto XVI e soprattutto dopo le rivelazioni del suo segretario particolare, monsignor Georg Gänswein sulle sue incomprensioni con Francesco”. Anche l'arcivescovo tedesco era nella basilica, a pochi metri dal Papa che ha tenuto il "rito funebre" di Benedetto XVI e l'ultimo.

D'altra parte, nella personalità del cardinale Pell, condannato e poi assolto per abusi su minori e per aver, si dice, protetto altri abusatori, sembra di poter vedere un legame tra una certa concezione dell'organizzazione della Chiesa e una certa costruzione del dogma cattolico, che favorisce il potere del clero, e lo sviluppo di questi abusi, sia di potere che sessuali generati dal clericalismo.

Ma quali sono esattamente i punti deboli di questo "libretto di 45 pagine - Sinodo: Pubblicazione del Documento per la Fase Continentale - che il cardinale Pell definisce, "uno dei documenti più incoerenti mai inviati da Roma"?

Per cominciare, secondo il cardinale, "senza alcun senso dell'ironia, il documento si intitola Allarga lo spazio della tua tenda, il cui scopo è quello di accogliere non i nuovi battezzati - coloro che hanno risposto alla chiamata a pentirsi e a credere - ma chiunque sia abbastanza interessato ad ascoltare".

"Che cosa dobbiamo fare di questo pot-pourri, di questa effusione di benevolenza New Age? Il documento non esorta nemmeno i partecipanti cattolici a fare discepoli tutti i popoli, né tantomeno a predicare il Salvatore in tempo utile e fuori tempo utile", quando "il primo compito di tutti, e specialmente di chi insegna, è quello dell’ascolto nello Spirito". Al contrario, accusa il Cardinale, la "recente attualizzazione della buona novella" è la "sinodalità come modo di essere Chiesa" che, attraverso una radicale inclusione, esige uno stile partecipativo che pratica "la corresponsabilità con altri credenti e persone di buona volontà".

 

Da questo - in modo corretto o scorretto? - Il cardinale Pell conclude che, secondo il documento e lo spirito del sinodo, "il popolo di Dio ha bisogno di nuove strategie; non di litigi e scontri, ma di dialogo, dove la distinzione tra credenti e non credenti viene rifiutata". Il popolo di Dio deve davvero ascoltare, insiste, il grido dei poveri e della terra. Ma, a causa delle differenze di opinione sull'aborto, la contraccezione, l'ordinazione delle donne al sacerdozio e l'attività omosessuale, alcuni ritengono che non si possa stabilire o proporre una posizione definitiva su questi temi. Lo stesso vale per la poligamia, il divorzio e il nuovo matrimonio.

Sorgono alcuni dubbi. La Chiesa anglicana, ad esempio, sarebbe in decadenza perché ha permesso l'ordinazione delle donne e si è aperta ad accogliere l'omosessualità? Ogni volta che ci riferiamo - come fa il cardinale Pell - alla tradizione della Chiesa, non dovremmo al contrario interrogarci storicamente e confrontare queste tradizioni con lo spirito del Vangelo?

Per apprezzare la vera portata delle critiche del cardinale Pell, bisogna chiedersi: che cosa pretende essere questo documento intitolato "Allargate lo spazio della vostra tenda", pubblicato il 24 ottobre 2022 dalla Segreteria generale del Sinodo dei vescovi?

Nell'introduzione si afferma che "il Segretariato del Sinodo ha ricevuto sintesi da 112 delle 114 Conferenze episcopali e da tutte le 15 Chiese orientali". Il Sinodo prosegue quindi con una tappa continentale che culminerà nella celebrazione di assemblee sinodali continentali, tra gennaio e marzo 2023, convocate per riesaminare il cammino intrapreso, continuare ad ascoltare e discernere da questo Documento per la tappa continentale secondo le specificità socio-culturali di ciascuna Chiesa.

Si precisa: "Non è un documento conclusivo, perché il processo è tutt'altro che concluso; non è un documento del Magistero della Chiesa, né il resoconto di un'indagine sociologica; non offre la formulazione di indicazioni operative, mete e obiettivi, né l'elaborazione completa di una visione teologica". Tuttavia, rimane un documento teologico perché esprime il sensus fidei del Popolo di Dio ed "è orientato al servizio della missione della Chiesa: annunciare Cristo morto e risorto per la salvezza del mondo".

Il documento è articolato in quattro parti di lunghezza diseguale.

1-. L'esperienza del processo sinodale. In breve, è il "racconto dell'esperienza della sinodalità vissuta alla luce della fede, grazie alla consultazione del popolo di Dio nelle Chiese locali e al discernimento dei pastori nelle Conferenze episcopali".

2-. Ascoltare le Scritture. Qui viene presentata l'icona biblica che offre "una chiave di lettura del contenuto" del documento con l'immagine della tenda descritta in Isaia.

3-. Verso una Chiesa sinodale missionaria. In questa sezione, vengono proposte le parole chiave del cammino sinodale: ascolto come apertura; slancio verso la missione; impegno nella missione; costruzione attraverso la liturgia.

4-. Le prossime tappe. Vengono citati i prossimi passi, uno come "orizzonte a lungo termine, che chiama alla conversione personale e alla riforma della Chiesa" e l'altro come "appuntamenti della fase continentale".

Il documento è quindi innanzitutto un resoconto delle discussioni della prima fase di ascolto e discernimento, tenutesi in molte parti del mondo. Rifiutare di ascoltare la Chiesa significa sostanzialmente rifiutare il sensus fidei del Popolo di Dio, cioè l'esperienza di fede che ha portato la Chiesa, nel corso dei secoli, a formulare i contenuti fondamentali della sua fede, dalla divinità di Cristo all'Immacolata Concezione della Vergine Maria. Negare il sensus fidei del Popolo di Dio equivarrebbe a dire Vangelo nient'altro che il Vangelo, e negherebbe anche l'intero insegnamento di Papa Benedetto, che è costruito sulla comprensione della fede (intelligentia fidei) a partire da un'esperienza di Chiesa, quella della cultura greco-occidentale.

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