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Che cosa significa la Brexit per l'Africa?

BBC 15.09.2016 Matthew DaviesFuente: BBC Tradotto da: jpic-jp.org

La sola certezza in tutto ciò è l'incertezza. Incertezza sul mercato e incertezza sull'avvenire delle relazioni commerciali fra Regno Unito e l'Africa. La moneta africana, la più quotata a livello internazionale, il “rand” sud africano, ha già un percorso dissestato nella scia della decisione, del Regno Unito, di lasciare l'Unione Europea. 

La misura di volatilità implicita nei mercati emergenti, che sono valutati secondo l'oscillare delle monete, infrange tutti i records. Da parte sua il “rand” ha perso più dell'8% in rapporto al dollaro US, anche se ha guadagnato sulla sterlina. Questa non è una buona notizia per una moneta che quest'anno ha già perso il 21% in rapporto al dollaro US.

Altre monete africane sono più protette dalle tempeste del mercato monetario internazionale, ma subiranno gli effetti dei contraccolpi.

Se, il Regno Unito (UK nella sigla inglese), come certi lo prevedono, cade in una recessione tecnica, ciò potrebbe ridurre il commercio e l'investimento fra l'Africa del Sud ed l'UK. E quest'ultimo è il quarto partner commerciale dell'Africa del Sud.

Allo stesso modo, se una recessione nell'UK innesca un abbassamento della domanda da parte dei consumatori della Gran Bretagna, gli esportatori africani potrebbero esserne danneggiati. Per esempio, l'esportazione di rose del Kenia potrebbe cadere, perchè i consumatori britannici ne domandano meno.

Gli accordi commerciali dell'UK con l'Africa sono essenzialmente accordi commerciali tra l'UE e l'Africa. Come l'UK lascia l'Europa tutti questi accordi commerciali dovranno essere rinegoziati. Questo potrebbe avere bisogno di più anni, lasciando le relazioni tra l'UK e l'Africa nel Limbo.

E' probabile, ciononostante, che l'UK tenga semplicemente gli stessi accordi commerciali con i suoi partners africani in un futuro prossimo. Ma nel mondo dei negoziati è difficile fare previsioni e navigare.

Certi dicono che un Regno Unito libero dalla UE cercherà di migliorare i suoi rapporti commerciali con i suoi partners del Commonewalth, di cui molti sono in Africa. Altri dicono che, per quanto avrà ancora da fare affari con la UE, l'UK dirigerà i suoi sguardi verso la Cina.

Una grande parte del dibattito sul referendum era centrata sull'immigrazione. Ora che la Brexit è stata confermata, gli Africani che vivono nel Regno Unito e quelli che sperano d'andarci, si sentono preoccupati per la loro situazione. Non si sa esattamente a che cosa assomiglierà la politica dell'immigrazione post Brexit, ma molte analisi dicono che si può prevedere che i controlli saranno più serrati. Altri dicono che, al fine di rafforzare i rapporti commerciali con più paesi africani, l'UK potrebbe rendere un po' più facile l'immigrazione con i paesi del Cmmonewalth. Oltretutto il FMI predice che, da ora al 2019, il Commonewalth contribuirà alla produzione economica più della UE. Così per i cittadini africani, i cui paesi sono membri del Commonewalth, potrebbe essere più facile immigrare verso l'UK, di quelli i cui stati africani non vi appartengono. Tutto può quindi avere delle conseguenze impreviste.

In termini di aiuto allo sviluppo, la Brexit solleva un'altra domanda. Il Regno Unito ha promesso lo 0,7% del suo introito lordo (RNB) all'aiuto allo sviluppo. Ora, anchese non può tornare indietro su questa promessa, se va in recessione e cade il RNB, la quantità di denaro per l'aiuto, sarà ridotta in termini reali. Inoltre, l'UK è stato uno dei maggiori sostenitori dei programmi di aiuto della UE per l'Africa, di volta in volta politicamente e finanziariamente; anche se continuarà, molto probabilmente, ad onorare i suoi impegni di aiuti, potrebbe darsi un cambiamento sulla politica degli aiuti in seno alla UE senza l'UK.

Lo stesso discorso vale per le politiche agricole (PAC).

Di anno in anno gli agricoltori africani hanno criticato le PAC per le sovvenzioni che esse accordano agli agricoltori europei, che, secondo loro, scalza il principio di equità. L'UK era forse quello che faceva la voce grossa per una riforma delle PAC nella UE; con la sua uscita dalla UE, il cammino delle PAC potrebbero sollevare dsiverse preoccupazione tra gli agricoltori africani. Ma, nel breve termine, ci potrebbero essere spiragli di luce per una manciata di aziende africane.

Per esempio, il settore delle miniere d'oro dell'Africa del Sud potrebbe vedere un'alba favorevole. L'incertezza ha fatto salire velocemente il prezzo dell'oro. Più ancora, mentre i suoi costi sono in “rand”, l'oro si vende in dollari; con la caduta del “rand” in rapporto al dollaro, avrebbe di che far sorridere almeno a breve termine.

L'ultimo fine settimana, il ministro delle Finanze dell'Africa del Sud, Pravin Gordhan, è stato citato per aver detto che, avendo il Regno Unito lasciato la UE, “la volatilità e l'incertezza potrebbero avere un impatto serio su noi come paese”. Finchè questa nebbia di panico non si svanirà, ciò sarà vero non solo per l'Africa del Sud, ma per tutto il continente.

Fonte: http://www.bhc.com/news/world-africa-36618843

Leggi un'altra opinione: http://overthedoors.it/non-profit/quali-conseguenze-potrebbero-esserci-per-lafrica-in-seguito-alla-brexit/

 

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