‘Non è perché le cose sono difficili che non osiamo farle, è perché non osiamo farle che diventano difficili’, diceva il saggio Seneca. Un indicazione di cammino per chi oggi cerca la pace et la giustizia ecologica, perché, diceva Harald Kostal, ‘Chi vuole qualcosa cerca strade. Chi non vuole qualcosa cerca motivi’.
La vita ha quattro sensi: amare, soffrire, lottare e vincere. Chi ama soffre, chi soffre lotta, chi lotta vince. Se ami molto, anche se lotti tanto, soffri poco, e vinci sempre. E perché ci sia qualcosa che non c’è mai stato prima, bisogna essere disposti a fare qualcosa che non è mai stato fatto. Robert Anthony disse: “Puoi avere ciò che vuoi semplicemente se sei disposto a liberarti della convinzione che tu non puoi averlo”.
Per questo Bernard Baruch si diede come progetto di vita: “Non posso cambiare un deserto in un giorno. Ma posso iniziare con un’oasi”. E Henri-Frédéric Amiel: “Vivere non è concepire ciò che bisogna fare, è farlo”. “Esitare va benissimo, se poi fai quello che devi fare” (Bertolt Brecht).
E quello che dobbiamo fare, per dirlo con Lance Armstrong è “Cercare di lasciare questo mondo un po' migliore di come l'abbiamo trovato”. Per avere successo in questo impegno c’è una ricetta, secondo Phil Bosmans: “Prendi l'ovvio, aggiungi una tazza di cervello, un generoso pizzico d'immaginazione, una secchiata di coraggio e audacia, mescola bene e porta a ebollizione”.
Sembra una presa in giro, questa ricetta, ma ha il suo buon senso. Perché “Tra vent'anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime, allontanatevi dal porto sicuro, prendete con le vostre vele i venti. Esplorate, sognate, scoprite!” (H. Jackson Brown Jr.). “Punta alla luna. Anche se la manchi finirai tra le stelle” (Les Brown).
E’ vero che con tutte le guerre che ci sono in giro, i poblemi che si accumulano – li chiamano la pluricrisis -, i dubbi e i sospetti che nascono come funghi c’è da scoraggiarsi, ma “Nella vita ci sono rischi che non possiamo permetterci di correre e ci sono rischi che non possiamo permetterci di non correre” (Peter F. Druker).
E’ poi vero che “Sono i dilettanti a cercare l’ispirazione. Tutti gli altri si rimboccano le maniche e si mettono al lavoro” (Chuck Close), perché “Nessuno ha mai commesso un errore più grande di colui che non ha fatto niente solo perché poteva fare troppo poco” (Edmund Burke): Se non miri a qualcosa, non colpirai mai nulla.
“Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni. Ognuno col suo talento”, insegnava Paulo Coelho, e aggiungeva “Soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire”. E allora, “Non sognare la tua vita. Vivi i tuoi sogni (Robert Baden-Powell), “Credi alla forza dei tuoi sogni e loro diventeranno realtà” (Sergio Bambarén).
In fondo tutti possiamo fare qualcosa per lasciare questo mondo migliore di come l'abbiamo ricevuto a condizione di impegnarci a fare la nostra parte: “Quello che hai da fare, fallo adesso. Il futuro non è promesso a nessuno” (Wayne W. Dyer) e “Se pensi di essere troppo piccolo per fare la differenza, prova a dormire con una zanzara” (Dalai Lama): “Nulla nasce dal nulla”, sentenziava Lucrezio.
“Ci sono due cose che non tornano mai indietro: una freccia scagliata e un'occasione perduta” (Jim Rohn) e allora facciamo ciò che possiamo, con ciò che abbiamo, dove siamo, perché “Non possiamo tutto ciò che vogliamo, ma dobbiamo volere tutto ciò che possiamo” (Michel Riquet): “Le azioni sono molto più potenti delle parole” (Dale Carnegie).
In fondo, se non ci si mette in gioco nel mondo di oggi dove troppi si esimono dalla responsabilità del bene comune, fuggono da una convicenza imperniata sulla giustizia e il rispetto è perché hanno paura del futuro, mentre “È solo questione di tempo. Il futuro è già qui. Non nei prossimi anni, ma nei prossimi cinque minuti” (Rob Rodin) mentre tutto ciò di cui noi, gli altri, la società abbiamo bisogno “è dall'altra parte della paura” (Jack Canfield): se vogliamo ottenerlo il nostro desiderio di averlo deve essere più grande della nostra paura. “L'unica cosa di cui dobbiamo aver paura è la paura”: “Ricorda di osare sempre” (Gabriele D'Annunzio) e ricorda che “Credere di potere è essere già a metà strada” (Theodore Roosevelt). Ma ricorda pure quanto insegnava Antoine de Saint-Exupéry: “Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito”.
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