Giustizia, Pace, Integrità del Creato
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In cammino verso la coerenza etica negli investimenti

Butembo 06.11.2021 Edited by Jpic-jp.org Tradotto da: jpic-jp.org

Per i missionari, vivere il Vangelo radicalmente è un modo di fare advocacy in favore dei poveri e della creazione. Il motto Giustizia, Pace Integrità della Creazione (GPIC)può sembrare un orizzonte molto distante, però, attrae e orienta continuamente i passi, a volte fragili e pieni di contraddizioni, della vita religiosa. Uno di questi passi in Brasile è investire nell’agro ecologia promossa dal Movimento dei Senza Terra (MST). Parlarne e scriverne aiuta e incoraggia ad essere fedeli alla missione, agli impegni e alle sfide.

Evangelizzare è l’impegno di ogni missionario, infatti “Evangelizzare è rendere presente nel mondo il Regno di Dio” (EG n. 176).Una delle realtà in cui questa missione è più ardua e urgente è l'ambito dell'economia.Nel mondo di oggi, la concentrazione del reddito ha raggiunto livelli osceni ed è l'espressione scandalosa di una crescente ingiustizia, un peccato strutturale, sociale e mortale.

Una profonda e urgente conversione

Otto individui possiedono la stessa ricchezza della metà più povera del mondo!Il problema non è la mancanza di risorse economiche, ma la loro appropriazione da parte di individui e multinazionali che le utilizzano per speculare invece di investire: oggi più che mai l'investimento finanziario rende più dell'investimento produttivo.

Il Concilio Vaticano II (GS 63) ha invitato le comunità cristiane ad agire nella vita economica e sociale, mettendo al centro la dignità e la vocazione integrale della persona umana, e il bene di tutta la società.Papa Francesco, nel suo più recente messaggio ai movimenti sociali, ha detto esplicitamente che "è ora di fermare la locomotiva che ci sta precipitando nell’abisso".

L'iniziativa “L'economia di Francesco e Chiara”, rivolta in particolare ai giovani, con un focus sui nuovi modelli di vita e di società, raccoglie l’enorme sfida del Papa: “ridare un’anima all'economia”.Si intravvedono almeno due grandi linee di azione: orientare l'economia al servizio della vita e non del profitto; distanziare l’economia da tutti i processi di morte che stanno distruggendo la vita e la creazione.

Papa Francesco lo ha chiesto con umiltà e fermezza, nello stesso discorso ai movimenti sociali: “Voglio chiedere in nome di Dio alle grandi imprese estrattive - minerarie, petrolifere, forestali, immobiliari, agroalimentari - di smettere di distruggere foreste, zone umide e montagne; smettete di contaminare fiumi e mari, smettete di avvelenare persone e cibo!”.

Toccando le ferite dei poveri e della Terra

Questi nuovi impegni in Brasile non nascono dal nulla, ma dalle esperienze di condivisione e di speranza che hanno aperto spiragli di luce, come la solidarietà tra le comunità delle periferie urbane, o la resistenza dei popoli indigeni.

Il Movimento dei lavoratori rurali senza terra (MST), il più grande movimento sociale al mondo, ne è l’esempio. Solo nei primi 6 mesi della pandemia COVID, ha provveduto 3.400 tonnellate di cibo. Ha avviato quindici coltivazioni comunitarie nella zona rurale per sostenere questi aiuti.

Da oltre trent'anni, il Movimento collabora con le cooperative di produzione rurale e commercializzazione dei prodotti rurali. Oggi ci sono 160 cooperative e più di 1.000 associazioni che coinvolgono 450mila famiglie in 24 stati della Federazione Brasiliana.

Da parte loro i Missionari Comboniani, grazie alla loroanche piccola e debole esperienza missionaria in Brasile, hanno imparato ad ascoltare sempre di più il grido dei poveri e della Terra. Soprattutto con il loro impegno pastorale socio-ambientale, insieme alla Chiesa locale hanno cercato di dare una risposta al “peccato ecologico”.

La migliore definizione di questo “peccato” è stata raggiunta durante il Sinodo amazzonico dove la REPAM (la rete Iglesias y Minería - Chiese e attività minerarie), ha giocato un ruolo da protagonista. Il “peccato ecologico” è “un peccato contro le generazioni future”, una “trasgressione contro i principi di interdipendenza”, una “rottura delle reti di solidarietà tra le creature”.

Alcuni missionari comboniani si trovano quindi impegnati contro le violazioni causate dall'estrazione predatoria di grandi multinazionali minerarie (cfr. la rete Justiça nos Trilhos), o soffrono insieme alle comunità locali l'impatto dell'estrazione illegale dell’oro. Altri agiscono con impegno in difesa della popolazione e dei suoi territori, insieme al Consiglio Missionario Indigeno (CIMI) o alla Commissione Pastorale della Terra (CPT).

Una proposta e la loro adesione

I missionari, e con loro i Comboniani, credono, in profonda sintonia con Papa Francesco, che la vita piena evocata dai Vangeli inizi con il diritto alla terra, alla casa e al lavoro per tutte le persone.

Nella profonda crisi sanitaria ed economica che molti paesi stanno attraversando, l'insicurezza alimentare è tornata nuovamente con forza in Brasile. Circa 20 milioni di persone stanno soffrendo la fame: è l'Anti-Regno, una bestemmia che ferisce il cuore di Dio! È la prova più dura di quanto il Papa ha ripetuto più volte: “Questa economia uccide!”.

Di recente, il MST ha pianificato di raccogliere 17,5 milioni di Reais (circa € 2,8 milioni) mediante l'emissione di un certificato di credito agroalimentare (CRA), un tipo di titolo a reddito fisso utilizzato per finanziare i produttori o le cooperative agricole, sostenendo così l'economia reale. Lo scopo è finanziare la produzione, per lo più biologica, di riso, mais, latte, soia, succo d'uva e zucchero di canna da parte di sette cooperative.

La pratica agro ecologica del Movimento e il sostegno all'agricoltura familiare sono prospettive di economie circolari, collaborative e sostenibili in cui ha senso scommettere.

Per questi motivi, sulla base della loro pratica pastorale, del Vangelo in cui credono e del grido che continuamente ascoltano, i Comboniani in Brasile hanno deciso di entrare in questo finanziamento e destinare parte dei loro fondi a questo investimento.

Significato e prospettive

“Questa adesione è un primo passo che ci aiuta a riconoscere quanto ancora dobbiamo avanzare, per ‘ridare un’anima all'economia’ sulla base delle nostre pratiche”, affermano i missionari comboniani. “Facciamo parte di un movimento ecumenico continentale, la rete “Iglesias y Minería” (Chiese e attività minerarie), che promuove ricerche, discernimento e impegni per trasformare l'economia fondata sull’estrattivismo predatorio e devastante”.

Anche gli investimenti delleChiese possono contribuire ad alimentare o indebolire i sistemi economici di morte; la campagna per ritirare gli investimenti dalle attività minerarie (MiningDivestmentCampaign) è uno strumento per sensibilizzare la vita religiosa e l'opinione pubblica sulle violazioni del business minerario e sul potenziale simbolico e profetico di un distanziamento etico da queste società.

“Il prossimo passo del nostro impegno sarà approfondire il controllo dei nostri investimenti e, possibilmente, indirizzarli ancora di più verso attività produttive coerenti con i nostri valori. Ci uniamo alle recenti iniziative prese, in questo stesso senso, dai Missionari Claretiani e Verbiti, nonché alla proposta della ‘Laudato Si Revolution’lanciata dai Francescani e dai Gesuiti, e anche al‘Piano di Azione Laudato Sì’coordinato dal Dicastero Vaticano per lo Sviluppo Umano Integrale”, è la decisione dei missionari comboniani.

Il cammino è ancora lungo, ma manifesta un progressivo risveglio della Vita Religiosa al paradigma dell'Ecologia Integrale e dell'Economia di Francesco e Chiara!

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