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ONU. Vertice sui sistemi alimentari

AEFJN Food Sovereignty 07.09.2021 Odile Ntakirutimana Tradotto da: Jpic-jp.org

La trasformazione dei sistemi alimentari è una responsabilità, non una scelta. Abbiamo bisogno di cambiamento e lo attueremo solo unendoci e aiutandoci ad essere quel cambiamento (Sophie Healy-Thow).

Per oltre un decennio, agricoltori, pescatori, pastori e lavoratori del settore alimentare hanno chiesto una trasformazione del sistema alimentare che fosse radicata nella sovranità alimentare e nell'agroecologia. Questa visione si basa sulla riprogettazione, sulla diversificazione e sulla re-localizzazione dei sistemi agricoli (Vedi: The UN Food Systems Summit: How Not to Respond to the Urgency of Reform).

Con questo in mente, nell'ottobre 2019, il Segretario generale dell’ONU, António Guterres, ha convocato il Vertice sui Sistemi Alimentari delle Nazioni Unite (UNFSS). Questo vertice, che dovrebbe tenersi verso la fine di settembre 2021, mira a riunire Stati, entità dell’ONU, società civile e imprese per sviluppare idee su come trasformare i sistemi alimentari globali.

La crescente consapevolezza dei legami tra i cambiamenti climatici e i sistemi alimentari agroindustriali, così come la pandemia di Covid-19 che ha rivelato le vulnerabilità esistenti nella consistenza delle catene globali, hanno rafforzato la necessità di un profondo cambiamento (Vedi: Le Sommet des Nations Unies - UNFSS - changera-t-il la donne ? ). Questa è una grande opportunità per dare al tema dei sistemi alimentari l'importanza che merita.

Tuttavia, la società civile internazionale e altri attori sono preoccupati per il modo in cui il vertice sta venendo organizzato e per i rischi che esso pone alla futura governance globale della sicurezza alimentare. Tre esperti di diritti delle Nazioni Unite (l'attuale relatore speciale dell’ONU sul diritto al cibo, Michael Fakhri, e Hilal Elver oltre a Olivier De Schutter che lo hanno preceduto nell’incarico) hanno manifestato preoccupazioni e hanno avvertito che l’intento di essere un "vertice popolare" fallirà a meno che l’evento non venga urgentemente ripensato.

In primo luogo, il Vertice ha inizialmente aggirato gli organismi che già svolgono il duro lavoro di governare i sistemi alimentari globali. Il Comitato delle Nazioni Unite per la sicurezza alimentare mondiale (CFS) aveva già la struttura che gli organizzatori del Vertice si sono dati in tutta fretta: uno spazio per discutere del futuro dei sistemi alimentari, un impegno globale per il diritto al cibo, meccanismi per coinvolgere la società civile e il settore privato alle proprie condizioni e un gruppo di esperti che fornisce regolarmente informazioni d'avanguardia. In altre parole, tutti erano già seduti al lavoro. Il Vertice ha palesemente, e forse deliberatamente, spostato l'attenzione dei governi lontano dal CFS.

In secondo luogo, le regole d-impegno per il Vertice sono state determinate da un piccolo gruppo di attori. Il settore privato, le organizzazioni che servono il settore privato (in particolare il World Economic Forum), gli scienziati e gli economisti hanno avviato questo processo. Il tavolo è stato allestito con le loro prospettive, conoscenze, interessi e pregiudizi. Investitori e imprenditori che lavorano in collaborazione con gli scienziati hanno stabilito l'agenda e i governi e gli attori della società civile sono stati invitati a lavorare dentro questi parametri. Inevitabilmente, ciò ha significato concentrarsi su ciò che questo piccolo gruppo ha visto come soluzioni fattibili, favorevoli agli investimenti e considerate "rivoluzionarie". Leggendo tra le righe, questo significa sistemi agricoli controllati dall'IA (Intelligenza Artificiale), modificazioni genetiche e altre soluzioni high-tech orientate verso un’agricoltura su larga scala.

Di conseguenza, le idee che avrebbero dovuto essere il punto di partenza per un "vertice popolare" sono state effettivamente escluse (vedi: The wrong kind of Food Systems Summit). Un vero vertice, ad esempio, dovrebbe sfidare l'impatto del sistema alimentare industriale su cibo, salute, clima e biodiversità e avere, come asse centrale e fondamento, gli interessi e la partecipazione significativa dei contadini, dei piccoli proprietari terrieri, dei pastori, dei pescatori, delle popolazioni indigene e degli orti urbani che nutrono la stragrande maggioranza della popolazione del pianeta. Affinché il vertice possa realizzare l'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile numero 2, che mira a "Sradicare la fame ed una sicurezza alimentare, a migliorare la nutrizione e a promuovere un’agricoltura sostenibile", deve assumere in proprio queste raccomandazioni:

  • Il diritto al cibo deve essere centrale in tutti gli aspetti del Vertice, facendo attenzione a che quanti detengono il potere ne siano ritenere responsabili;
  • L'agroecologia dovrebbe essere riconosciuta come un paradigma (se non il paradigma) per la trasformazione dei sistemi alimentari, insieme a raccomandazioni attuabili per sostenere la transizione agro-ecologica;
  • Il CFS dovrebbe essere considerato l’anfitrione dei risultati del Vertice, luogo di discussione e attuazione in cui utilizzare tutti i meccanismi di partecipazione inclusiva.

Vedi anche: United Nations Food Systems Summit 2021 e anche  Rise up against corporate food! In francese con sottotitoli in inglese. Per sapere cosa è stato detto durante il Pre-summit di Roma, 26-28 luglio 2021, vedi On-demand: Sessioni

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