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Etica aziendale: criteri di responsabilità sociale per le imprese

Bruxelles 28.06.2019 José Luis Gutiérrez Aranda Tradotto da: Jpic-jp.org

L'economia globale guidata dai paesi sviluppati si dà in una dinamica di massimizzazione dei profitti. Le grandi e medie imprese progettano feroci piani strategici che consentono loro di aumentare i profitti accedendo a nuovi mercati, ottenendo materie prime più economiche, tecnicizzando la produzione e, soprattutto, riducendo i costi del lavoro.

In questo contesto economico, l'UE (Unione Europea) negli ultimi anni ha incoraggiato gli investimenti pubblico-privati in Africa ​​da parte di grandi aziende europee. Questo piano di investimenti esterni dell'UE consente alle società europee di investire nei paesi in via di sviluppo con una protezione legale che garantisce sicurezza ai loro capitali. Tuttavia, né questo piano né l'accordo di Cotonou sul partenariato economico hanno fatto il minimo sforzo per garantire un comportamento responsabile ed etico delle società europee in Africa. Questo è il motivo per cui bisogna scoprire cosa c'è dietro l'entusiasmo dell'economia europea per entrare nel mercato mondiale: è un impegno di solidarietà o la ricerca di profitti ed un egoismo sempre in aumento?

Da un lato, le circostanze hanno fatto delle aziende europee (principalmente l'agroalimentare e l'estrazione di risorse naturali) un importante motore per lo sviluppo economico in Africa. D'altro canto, gli investimenti che queste aziende fanno in Africa hanno un impatto anche sociale, culturale e ambientale che deve essere preso in considerazione per valutare la loro efficacia come motore di sviluppo.

Con quale senso di responsabilità operano le aziende europee nei paesi africani? Agiscono con lo stesso rigore che in Europa? Cosa s'intende quando si parla di responsabilità sociale delle imprese? È sufficiente che si rispetti lo strettamente legale per parlare di comportamento etico?

In questo senso, l'UE deve chiedersi se queste società attuano con la stessa serietà che usano quando operano in Europa, cioé se svolgono la loro attività economica in modo sostenibile nel tempo. L'UE deve controllare, tra l'altro, se queste società rispettano l'ambiente attraverso studi di impatto sulla loro attività economica; se onorano le norme sociali e le leggi del lavoro dei trattati internazionali; se queste industrie non esercitano il loro potere economico per agire impunemente e se non creano schemi per nascondere flussi finanziari illeciti.

Vi sono almeno quattro elementi che le aziende europee dovrebbero rispettare considerando le direttive europee e che sono fondamentali quando si parla del comportamento etico delle società che operano in Africa.

In primo luogo, le società europee che operano in Africa devono rispettare scrupolosamente i diritti umani con lo stesso livello di impegno di quando operano in Europa. Le società europee non possono rispettare la dignità delle persone in modo diverso in base al luogo o al tipo di lavoro. Le imprese devono rispettare i diritti fondamentali dei lavoratori e della popolazione garantendo loro sicurezza e salute, salari dignitosi e i benefici sociali stabiliti dalla legislazione nazionale del paese in cui operano senza violare i trattati internazionali, come le convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro.

In secondo luogo, le società europee in Africa devono operare nella massima trasparenza. Le imprese sono tenute ad agire in Africa né più né meno che in Europa. In Africa come in Europa, occorre trasparenza! La trasparenza richiede che si forniscano informazioni sui bilanci e sulla contabilità, sulle imposte pagate nei paesi in cui operano, sui pagamenti effettuati alle autorità locali e nazionali per ottenere le necessarie autorizzazioni amministrative, sulle quantità prodotte ed esportate, sui prezzi delle merci, sul valore aggiunto nella catena di approvvigionamento e sulla tracciabilità dei prodotti dal luogo di origine al consumo. La trasparenza non riguarda solo l'aspetto economico delle transazioni, ma deve coprire l'intero processo di produzione. Ad esempio, le aziende europee che operano in Africa ed trasportano le materie prime per essere lavorate in altri paesi, aggiungono alle stesse valore economico a favore di altri paesi europei e non.

In terzo luogo, le aziende devono aderire alle Linee guida OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) per il controllo sulla condotta aziendale responsabile e la protezione dei diritti umani. Finora, queste misure sono richieste su base volontaria e il piccolo numero di aziende che le rispettano è quasi simbolico. Un comportamento responsabile aiuta l'azienda a identificare i rischi per i diritti umani e a prevenire effetti negativi sulle persone che derivano dal processo di produzione. Le aziende devono essere scrupolose nello studio dell'impatto della loro attività economica sulle popolazioni e adottare le misure compensative necessarie affinché queste comunità possano continuare a vivere con dignità usando le loro attività economiche tradizionali. Le aziende devono anche collaborare con le autorità locali per promuovere le pari opportunità. Non spetta all'azienda decidere quanto e come compensare le comunità locali. Qualsiasi indennizzo deve essere effettuato in coordinamento con le autorità locali.

In quarto luogo, le imprese europee devono impegnarsi a proteggere coloro che rischiano la loro vita e quella delle loro famiglie per denunciare le ingiustizie e le violazioni dei diritti umani. A volte si tratta di violazioni o rappresaglie tra gli stessi lavoratori di una azienda. A volte, non esistono procedure chiare per la segnalazione di abusi in un'azienda o i lavoratori non possono permettersi di segnalare tali situazioni. Quando un lavoratore denuncia un'ingiustizia, le aziende e i loro leader spesso dichiarano di non esserne al corrente o di non essere stati informati. A volte i dirigenti aziendali sostengono addirittura che i loro subordinati nascondono loro la verità. Per questo motivo, le aziende devono garantire ai loro dipendenti e lavoratori l'accesso alla giustizia. E sentirsi obbligati a fornire loro tutta la protezione legale e fisica.

La crescita economica delle imprese deve andare di pari passo con il comportamento etico; non è possibile concepire l'una senza l'altra. Se le aziende fanno affari senza essere realmente coinvolte nella dimensione sociale, ci troviamo di fronte a un'attività affrettata e puntuale, ma non a inversioni sostenibili. Solo un'azienda che si prende cura della sua dimensione sociale, garantisce un'equa distribuzione della ricchezza, aiuta a ridurre le disuguaglianze, elimina la povertà ed è un pilastro per lo sviluppo integrale delle persone. Questa è la vera sfida per l'UE se vuole che i suoi valori di solidarietà e uguali opportunità siano validi per tutti senza lasciare nessuno indietro.

L'Europa non può continuare a svilupparsi da sola, deve aumentare la sua solidarietà con i paesi in via di sviluppo. Qualsiasi ideologia che non promuova questi valori porterà a costruire un'Europa isolata, ostile e lontana dai suoi principi ispiratori.

Vedi: Business is Business. L’éthique des affaires : critères de la responsabilité sociale des entreprises

Vedi anche: Verso un trattato internazionale su imprese e diritti umani

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