I Karamojong sono un gruppo etnico agro-pastorale. Vivono in territori aridi o semi-aridi dove portano al pascolo le loro mandrie, costruiscono i loro villaggi e coltivano i loro campi. L’immensità della loro terra, che sembra estendersi oltre l’orizzonte, il profondo silenzio interrotto solo dalla voce del vento, l’immensità del cielo sopra di loro, sono elementi che plasmano il carattere, la personalità e la visione della vita di questo popolo.
Il cielo, che cambia continuamente colore durante il giorno, e che di notte brilla della luce delle costellazioni, accende l’immaginazione dei popoli nomadi. Lunghe file di nuvole a volte attraversano il cielo o si spargono come pecore e capre che pascolano tranquillamente. Altre volte, nuvole minacciose grigie, rosse o nere precedono un tuono spaventoso e fulmini pericolosi che possono persino uccidere animali o esseri umani, bruciare case e villaggi e spezzare alberi, mentre la pioggia che cade riempie fiumi e torrenti, facendo germogliare nuova erba e crescere il sorgo.
Poi la tempesta se ne va e il sole ritorna, offrendo luce e calore fino a quando tramonta all’orizzonte in un mare di onde rossastre alla fine della giornata, quando la luna appare circondata da stelle raggruppate in un scintillio vivido che le fanno sembrare creature viventi che ci osservano.
I Karamojong, che vivono nella regione orientale dell’Uganda, in savane delimitate da montagne che li separano da altre comunità rurali, rimangono affascinati dallo spettacolo abbagliante che il cielo offre loro ogni giorno. Per questo popolo, il cielo non è solo un luogo dove avvengono straordinari fenomeni naturali, ma è come una savana immensa… l’ultima savana dove le persone continuano ad arrivare ogni giorno per stabilirsi per sempre. I nuovi arrivati mantengono il contatto con coloro che sono ancora sulla terra, che un giorno li raggiungeranno. Poi i legami con gli abitanti del villaggio sulla terra diventano sempre più rari, fino a scomparire del tutto quando tutti coloro che una persona ha conosciuto durante la vita arrivano nel “grande villaggio” del Cielo, come lo chiamano i Karamojong.
I morti viventi nel cielo
Il popolo karamojong crede che i morti abitino il cielo proprio come i vivi abitano i loro villaggi. Il cielo è l’immenso villaggio dei morti. Le persone che migrano in un nuovo villaggio mantengono i contatti con le persone del villaggio precedente; i morti fanno lo stesso con i vivi. Il grande villaggio dei morti è considerato come una seconda terra, dove vivono persone e animali, e dove i morti rimangono in contatto con i vivi.
Il sole, la luna, le stelle e le nuvole si trovano nel cielo. Chi ha posto tutti questi corpi celesti lassù? E chi ha posto sulla terra i fiumi, gli alberi, le montagne, gli uomini e gli animali? Chi ha creato tutto questo?
Il cielo e la Potenza Suprema
Il cielo è chiamato akuj nella lingua karamojong. Dalla radice akuj derivano altre parole che esprimono lo stesso significato: “potente”, “misterioso”, “complicato”, “meraviglioso”, “alto”.
Tuttavia, i Karamojong, come altri gruppi dell’Africa orientale, fanno una chiara distinzione tra akuj-cielo e Akuj-Potenza. Attribuiscono all’Akuj-Potenza qualità come: ekazuban (creatore), ekayaban (datore di vita), pope (padre), ekatu-bon (giudice).
L’Akuj-Potenza è identificata come “qualcuno”, non come “qualcosa”, con cui si può entrare in relazione. In questo modo, riconoscono che il mondo è governato da un essere intelligente e non da forze cieche. Perciò non si sentono mai soli.
Questo gruppo etnico dell’Uganda pratica la divinazione per conoscere il futuro e per scoprire le cause degli eventi che riguardano persone e animali.
I simboli sono importanti tra i Karamojong. I simboli, con la loro aura mistica, rendono visibile l’invisibile, e le persone li usano quando desiderano entrare in contatto con ciò che non possono vedere.
Il cielo è sempre stato un punto di riferimento importante in tutte le religioni, sia perché è considerato la sede della divinità, sia perché il cielo o alcuni fenomeni naturali sono identificati come divinità essi stessi.
Le credenze dei Karamojong e dei popoli pastorali dell’Africa orientale sono incentrate sul concetto del Cielo come luogo dove tutto ha avuto origine. Il Creatore di tutto si trova lì, e i Karamojong che muoiono trovano nel Cielo il loro ultimo luogo di riposo: l’ultima e immensa savana.
Vedi, Uganda. The Karamojong. The sky: the final, immense savannah
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