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Il traffico delle armi uccide migliaia di donne e bambini

Comboni Missionaries' Newsletter 11.08.2020 Fr. Shay Cullen Tradotto da: Jpic-jp.org

Gli Stati Uniti, la Russia e la Cina, nonostante siano nel bel mezzo di una pandemia che stronca centinaia di migliaia di persone e ne infetta milioni, continuano a incrementare le loro forze armate e a fornire armi ai paesi della coalizione guidata dai sauditi che fa guerra agli Houthi nello Yemen.

I tamburi di guerra risuonano sempre più forte mentre i commercianti forniscono armi per la guerra in Medio Oriente e le superpotenze si schierano su posizioni conflittuali in dimostrazioni di forza e potenza militare. "Might is right", il potere è diritto, questo il pensiero militare nella mente delle tre più grandi potenze militari che si contendono il prestigio e il potere nel mondo. Gli Stati Uniti, la Russia e la Cina, nonostante siano nel bel mezzo di una pandemia che uccide centinaia di migliaia di persone e ne infetta milioni, continuano a incrementare le loro forze armate e a fornire armi ai paesi della coalizione guidata dai sauditi che fa guerra agli Houthi nello Yemen.

La guerra più devastante è quella in Yemen, dove migliaia di civili, tra cui molti bambini, sono stati uccisi e feriti, ridotti alla fame dagli attacchi aerei di una coalizione di nazioni arabe a guida saudita contro i ribelli Houthi, sostenuti dall'Iran, che hanno preso il potere nello Yemen nel 2015.

Gli attacchi aerei indiscriminati contro ospedali, cliniche, scuole, mercati, moschee, case e raduni per feste sono gravi violazioni delle leggi internazionali umanitarie e dei diritti umani.

Abdullah al-Ibbi nella sua abitazione a Sana'a, la capitale dello Yemen, era con la sua famiglia allargata quando la casa è stata improvvisamente colpita da un missile lanciato da un jet da combattimento della coalizione. L'edificio è crollato in polvere e macerie, uccidendo 27 membri della sua famiglia. È stato gravemente ferito ed è sopravvissuto a malapena. Il bambino più piccolo ucciso aveva due anni.

L'ONU ha affermato che nella guerra sono state uccise 10.000 persone, due terzi delle quali erano civili. Il totale dei feriti è finora di 55.000 ed aumenta ogni giorno. Nel fornire prove di crimini di guerra per fermare il commercio delle armi da parte del governo britannico, Amnesty International ha visitato lo Yemen e registrato attentamente 42 attacchi aerei indiscriminati, documentando e confermando meticolosamente l'uccisione di 518 civili e 433 feriti. Le prove sono state presentate nell'ottobre 2019. In un caso giudiziario di successo, il giudice ha stabilito che la vendita d’armi del Regno Unito alla coalizione per la guerra nello Yemen era illegale.

I produttori di armi, tuttavia, trovano il modo di trafficarle, probabilmente utilizzando altri paesi come intermediari. In Yemen sono state trovate micidiali bombe a grappolo vietate dalla legge internazionale ma ancora prodotte negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Brasile. Quando vengono lanciate, si disperdono in dozzine di piccole bombe che esplodono all’essere toccate. I resti esplosi di missili forniti dai paesi occidentali sono stati trovati e documentati come prove di crimini di guerra contro i loro fornitori.

Quando a uccidere non sono le bombe e i proiettili forniti dai paesi produttori d’armi, ci pensa il colera, il Covid-19, il tifo e la fame ad ucciderne altre migliaia. Si stima che 22 milioni di persone necessitino di aiuti umanitari. È una guerra orribile che porta morte e distruzione.

Uno scuolabus pieno di bambini, quando si è fermato nell'area del mercato di Dahyan, è stato colpito direttamente da un lancio di missili di un caccia a reazione della coalizione. Almeno 29 bambini sono morti sul colpo e 30 feriti gravemente, un orribile crimine di guerra, tra i tanti, per il quale nessuno è stato ritenuto responsabile.

Jan Egeland, il segretario generale del Consiglio norvegese per i rifugiati ha affermato che si è trattato di un attacco "grottesco e vergognoso" che ha mostrato un "palese disprezzo per le norme sulla guerra".

L'Arabia Saudita, il Kuwait e gli Emirati Arabi Uniti hanno il maggior numero di caccia e truppe nel conflitto, mentre Egitto, Giordania, Sudan e Marocco danno il loro sostegno. È una guerra contro il loro nemico tradizionale, l'Iran, che raccoglie dietro a se il sostegno per i ribelli Houthi che sono pure responsabili della morte di molti civili.

Dietro la coalizione ci sono i fornitori di armi di ogni tipo, di aerei a reazione, di missili. La follia per le spese di guerra dell'Arabia Saudita è una manna per i fornitori di armi che accolgono con favore la guerra e le vendite di armi. Una ricerca su Google mostra che le principali imprese statunitensi per il commercio di armi in Arabia Saudita sono Lockheed Martin, Boeing, Raytheon, General Dynamics, Northrop Grumman, General Electric, Exxon Mobil, Halliburton, Honeywell, McDermott International e Jacobs Engineering Group. I maggiori fornitori di jet, missili e munizioni sono gli Stati Uniti e il Regno Unito. I sauditi acquistano armi anche da Francia, Italia e Spagna. Danimarca, Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia hanno annunciato che smetteranno di vendere armi ai membri della coalizione, ma non è chiaro se lo stiano facendo o meno. La guerra intanto infuria.

La Russia sta armando e sostenendo in Siria il tiranno Bashar Al-Assad che insegue gli ultimi ribelli dell'opposizione rimasti a Iblid mentre il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, dà il suo sostegno ai ribelli che detengono la provincia. L'esercito di Assad, armato e sostenuto dagli aerei russi, avanza e presumibilmente bombarderà ospedali, moschee e mercati. Altre migliaia di civili stanno fuggendo verso il confine turco, dove i rifugiati negli ultimi nove anni della guerra civile sono oltre un milione e mezzo. E tra Siria e Turchia la situazione è ora in stallo.

In Asia, la Marina degli Stati Uniti e della Cina dopo una guerra di parole e chiusure di consolati stanno passando ormai a scontri ravvicinati nel Mar Cinese Meridionale e nel Mar delle Filippine occidentale. Due portaerei statunitensi e cacciatorpediniere di supporto stanno pattugliando le acque internazionali rivendicate esclusivamente dalla Cina che ha occupato isole appartenenti alle nazioni della regione.

La US Navy sta progettando, dopo averla abbandonata nel 1991, di tornare alla Subic Bay (Filippine) con un accordo oggi puramente commerciale per cui le società dei cantieri navali australiani e degli Stati Uniti acquisteranno l'ex impianto di riparazione navale di Hanjin e forniranno servizi di riparazione alla Marina degli Stati Uniti. Ciò chiuderà il porto e i cantieri agli investitori cinesi che stavano negoziando con il governo filippino per rilevarli. Washington e la marina filippina si oppongono all'offerta cinese. La rivalità continuerà negli anni a venire.

Vedi il testo originale The Arms Trade is Killing Thousands of Women and Children

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I commenti dai nostri lettori (1)

FARINE Bernard 01.10.2020 Tous ces faits sont malheureusement connus de ceux qui prennent la peine de regarder l'actualité internationale. En fait, il faudrait un large mouvement de boycott de la partie des impôts qui sert à fabriquer et à vendre des armes. Ce sont des décisions que prennent les États et les fabricants d'armes sans que les populations soient vraiment consultées.