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Le nazioni ricche investono male negli ospedali dei Paesi poveri

IPS 29.06.2023 Corrispondente IPS Tradotto da: Jpic-jp.org

Secondo un nuovo rapporto della coalizione internazionale contro la povertà Oxfam, gli investimenti dei finanziatori dei Paesi ricchi negli ospedali e nell'assistenza sanitaria privata nei Paesi in via di sviluppo del Sud del mondo stanno ignorando e rovinando le popolazioni povere bisognose di cure sanitarie.

"I pazienti che vivono in condizioni di povertà nel Sud del mondo vengono mandati in bancarotta da società sanitarie private sostenute da investimenti multimiliardari da parte di istituzioni finanziarie per lo sviluppo", ha dichiarato Anna Marriott, ricercatrice sulle politiche sanitarie di Oxfam International.

Organismi come l'International Finance Corporation della Banca Mondiale, la Banca Europea per gli Investimenti e le agenzie di Germania, Francia e Regno Unito investono fondi pubblici nel settore privato per promuovere lo sviluppo economico nel Sud del mondo e per combattere la povertà, si legge nel rapporto di Oxfam.

Marriott, però, afferma che "per decenni, i Paesi ricchi hanno seguito la teoria secondo cui i fondi pubblici possono sostenere il settore privato per aiutare i Paesi a basso e medio reddito a sviluppare i loro settori sanitari".

Questa teoria "si è rivelata una guida priva di controllo per i banchieri dei Paesi ricchi in materia di assistenza sanitaria globale - un libero gioco dell'avidità privata a scapito del bene pubblico - dove i grandi vincitori sono gli investitori super-ricchi e i proprietari delle aziende sanitarie", afferma. Di conseguenza, "chi perde è la gente che deve affrontare la crescente povertà, le malattie, la discriminazione e la violazione dei diritti umani", si legge nella dichiarazione di Oxfam.

Secondo Oxfam, gran parte di questo investimento di denaro dei contribuenti è destinato a "affari dubbi, speculazioni e sfruttamento, scandali sanitari e abusi dei diritti umani, il tutto senza che nessuno se ne assuma la responsabilità".

"Questo include ospedali privati che ‘tengono prigionieri’ i pazienti o trattengono i deceduti fino a quando non vengono pagati i conti", si legge nel documento, che deplora "il profitto, anche durante la pandemia, e l'abituale sovraccarico dei pazienti fino alla bancarotta ed alla povertà".

Altre pratiche riscontrate includono "il rifiuto delle cure a chi non può permettersele - anche in caso di emergenza - e la fissazione di prezzi per servizi e farmaci al di fuori della portata della maggior parte delle persone delle comunità locali".

Ci sono anche entità e intermediari "coinvolti in frodi fiscali, manipolazione dei prezzi e negligenze mediche portatrici di morte".

Altre lamentele per la salute dei poveri includono "l'incapacità di prevenire le violazioni dei diritti umani, tra cui il traffico di organi da parte del personale, e le pratiche di sfruttamento, ad esempio facendo pressione sui pazienti per sottoporli a procedure mediche inutili e costose".

A sostegno delle sue critiche, Oxfam ha condotto una ricerca sugli investimenti dei finanziatori europei nei fiorenti settori sanitari privati di India, Kenya, Nigeria, Uganda e altri Paesi del Sud.

Più della metà (56%) dei 358 investimenti nel settore sanitario tra il 2010 e il 2022 è stata destinata a società sanitarie private operanti in Paesi a basso e medio reddito, con 2,4 miliardi di dollari che è stato possibile rintracciare, ma Oxfam ha trovato almeno altri 269 investimenti nel settore sanitario il cui valore non è mai stato reso noto. La maggior parte di questi investimenti sanitari (81%) "sfugge alle maglie" perché sub-investiti attraverso una rete di intermediari finanziari, l'80% dei quali si trova in paradisi fiscali come Mauritius, Jersey e le Isole Cayman.

La responsabilità pubblica di questi investimenti è scarsa o inesistente e non è dimostrato se stiano migliorando l'accesso all'assistenza sanitaria per le persone che vivono in povertà, in particolare per le donne e le giovani.

Ci sono casi estremi che vanno da catene di ospedali privati che offrono cure in hotel a cinque stelle a politici, campioni dello sport e celebrità a prezzi d'élite, fino ad altre che estorcono, sfruttano o escludono in base alla capacità di pagare dei pazienti.

Ad esempio, in India, dove il settore sanitario privato vale 236 miliardi di dollari, i finanzieri hanno investito 500 milioni di dollari in catene di ospedali di proprietà di alcuni dei più ricchi miliardari.

Le entità in questione "non hanno pubblicato una sola valutazione dei loro progetti sanitari in India da quando hanno iniziato più di 25 anni fa; dei 144 ospedali finanziati, solo uno è situato in un'area rurale e solo 20 si trovano nei 10 Stati più in basso nella classifica annuale indiana sulla salute".

I rapporti di Oxfam citano margini di profitto fino al 1.737% su farmaci, materiali di consumo e diagnostici in quattro grandi complessi ospedalieri della capitale Delhi.

In America Latina c'è il caso dell'Hospital Sirio-Libanese in Brasile, che beneficia di investimenti da parte di agenzie di sviluppo tedesche e francesi (DEG e PROPARCO) e si rivolge "principalmente a una ricca élite, tra cui celebrità e presidenti latinoamericani", secondo Oxfam. Si tratta di un ospedale che "dispone di 500 telecamere di sicurezza, 250 controllori elettronici di accesso, 250 sensori di prossimità e 100 guardie e medici addestrati per affrontare i paparazzi".

In Africa, l'ospedale privato di Maputo, in Mozambico, sostenuto da finanziamenti multilaterali durante la pandemia, ha fatto pagare ai pazienti del covid-19 un deposito di 6.000 dollari per l'ossigeno e di 10.000 dollari per un respiratore.

Analogamente, in Uganda, l'ospedale Nakasero avrebbe chiesto 1.900 dollari al giorno per un letto di terapia intensiva COVID, mentre l'ospedale TMR, finanziato da fondi europei come il Nakasero, avrebbe chiesto 116.000 dollari per un paziente morto a causa del virus.

"Metà della popolazione mondiale non può ricevere le cure mediche essenziali. Ogni secondo 60 persone sprofondano nella povertà a causa delle spese mediche", ha commentato Marriott. Pertanto, "è più urgente che mai che i governi (dei Paesi ricchi) interrompano il pericoloso dirottamento di fondi pubblici verso l'assistenza sanitaria privata e mantengano invece gli impegni assunti in materia di aiuti ed altri finanziamenti per rafforzare i sistemi sanitari pubblici in grado di fornire servizi a tutti".

"Anche i governi del Sud del mondo dovrebbero aver il coraggio di indirizzare gli investimenti pubblici esteri verso migliori risultati sanitari per la loro popolazione", è la conclusione.

Vedi, Naciones ricas invierten mal en hospitales de países pobres

Foto. L'ospedale siro-libanese in Brasile, a servizio di persone facoltose, celebrità e politici di spicco, è uno dei numerosi ospedali privati nei Paesi del Sud del mondo che ricevono fondi dai Paesi ricchi per lo sviluppo del sistema sanitario che dovrebbero invece essere spesi in programmi per i più poveri, secondo Oxfam. © Franciscow / Creative Commons

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I commenti dai nostri lettori (3)

Bernard Farine 20.07.2023 Cette absence de contrôle est tellement surprenante qu'on peut s'interroger sur des probabilités de corruption.
Paul Attard 20.07.2023 Good work of Oxfam with the poor People. Nevertheless, I’m very disappointed with Oxfam over the years. Not a friend any more. Now they are telling us how to use ‘inclusive language’. One is now not to say “married” but use the term “partner” in order not to offend those who are not married!
Margareth Henderson 23.08.2023 I was very shocked by this articles, on learning how much money rich nations make by very unethical investing and distorting of the health services in poor countries - absolutely appalling!