Giustizia, Pace, Integrità del Creato
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Non si può brevettare tutto!

Newark 20.06.2020 Jpic-jp.org Tradotto da: Jpic-jp.org

Le piante e gli animali selezionati in modo convenzionale (non OGM) non possono essere brevettati, questo è il verdetto emesso il 14 maggio 2020 dalla Suprema corte d'Appello (l'organo giudiziario dell'Ufficio brevetti). Sembra tutto così ovvio, eppure aziende come Bayer (Bayer-Monsanto), Syngenta e Carlsberg hanno fatto di tutto perché questo non succedesse. Senza brevetti, adesso, non possono né controllare né trarre profitto dalle informazioni biologiche contenute negli esseri viventi!

Questa buona notizia non è fortuita, ma il risultato di un lavoro a lungo termine, svolto da molte persone. Tra questi, i membri di WeMove Europe - un'organizzazione indipendente che mira a mobilitare i cittadini al fine di trasformare l'Europa per il presente, per le generazioni future e per il pianeta - che hanno firmato le petizioni, condividendo le loro conoscenze, o che hanno contribuito finanziariamente alle campagne.

Nel 2016, WeMoveEurope si è unito a una coalizione di organizzazioni, principalmente tedesche, che stavano combattendo contro i brevetti depositati sui broccoli, i pomodori, l'orzo e il salmone. Tutti si sono rapidamente mobilitati, superando i confini, ed hanno trasformato questa nuova campagna in un impegno veramente europeo. In pochi mesi, la petizione lanciata da questa grande alleanza aveva già raccolto più di 800.000 firme! Tanti sono i cittadini che rifiutano la brevettabilità e la mercificazione degli esseri viventi a beneficio delle multinazionali!

L'Ufficio europeo dei brevetti (UEP) non ha trovato questa petizione sufficiente, è stata quindi lanciata la più grande azione di resitenza ufficiale nella storia dell'istituzione. Sono stati elaborati quasi 65.000 reclami, firmati da cittadini di tutta Europa, contro un brevetto in corso di registrazione su una specie di pomodoro. Un momento senza precedenti per l' UEP, improvvisamente oberato da tutte queste obiezioni.

Nel giugno 2017, c'è stata una grande manifestazione a Monaco, la città dove ha sede l'UEP. La città è rinomata per l'Oktoberfest, il festival della birra di fama mondiale che celebra la tradizione della birra cittadina. Avendo presente questo fatto, furono consegnate alla sede dell' UEP 180.000 firme, apposte ad una petizione contro un brevetto già depositato sull'orzo e sulla birra, trasportandole con il tradizionale  "carrello della birra" tirato di 6 cavalli.

Un mese dopo, nel luglio 2017, si otteneva il primo successo a Bruxelles. Grazie a numerose campagne, l'UE ebbe a chiarire la sua posizione: le piante e gli animali non sono invenzioni umane, ma naturali e, in quanto tali, sono beni comuni non brevettabili. L'UEP non ha digerito la decisione: le autorizzazioni per le domande di brevetto in corso vennero sospese, ma nuove domande sono state accettate.

Si riparte da Monaco, un anno dopo, per mantenere la pressione, semplicemente auto-invitandosi all'Oktoberfest! Gli amanti della birra devono passare davanti al quartier generale dell'UEP per raggiungere il sito del festival. Con i volontari di WeMove Europe e le organizzazioni partner, vengono distribuiti volantini e striscioni. "No al brevetto dell'orzo e della birra!". Agli occhi dell'UEP i partecipanti al festival si trasformano in manifestanti.

Infine, nell'estate del 2019, un'ampia coalizione di organizzazioni ambientaliste e agricole ha firmato una lettera aperta per l'Ufficio brevetti. Questa volta il reclamo sui brevetti non riguardava solo le piante, ma anche animali come suini e pecore, e alcune speci di pesci, salmone e trota.

Tutti questi momenti erano un po' come "Davide contro Golia": una lotta condotta da cittadini e attivisti, contro le lobby e i portafogli delle multinazionali. Il 14 maggio 2020, la Suprema corte d'Appello ha emesso il suo verdetto. Una vittoria, con la speranza che questa decisione ponga fine a un decennio di decisioni legalmente assurde e caotiche all'UEP.

Come altre vittorie, anche questa è il risultato di un mixer di buoni argomenti, partner forti ed esperti e un'ampia mobilitazione internazionale di cittadini.

La comunità di WeMove Europe vi ha contribuito grazie ai suoi membri che hanno firmato, consegnato o condiviso le petizioni. WeMove Europe, No Patents On Seeds e Campact.de partner dal 2016, si sono uniti proprio perché questo era un problema europeo, che poteva essere risolto solo a livello europeo.

Gli attivisti di No Patents On Seeds sono stati i motori di questa campagna. È grazie alla loro eccellente competenza e alla loro continua ricerca [disponibile a questo link https://www.no-patents-on-seeds.org/] che si sono potute avere alla mano tutte le informazioni al momento giusto per una mobilitazione che andasse al di là delle frontiere.

Si celebra una vittoria, sapendo che le imprese cercheranno scappatoie e faranno di tutto perché i beni comuni diventino fonte di profitto.

Vedi anche Consegnate 35mila firme contro i brevetti sui viventi

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I commenti dai nostri lettori (1)

M.H. 04.07.2020 I know lots of people would disagree with me here, but I’m very sorry we are leaving the EU partly because it is such a highly educated mass of people whom it is possible to mobilise in such issues as curbing the power of large multinational companies.