Quando le aziende inquinanti vengono sanzionate dalle autorità pubbliche, la cosa più costosa per loro non sono le multe, ma l'impatto di una "cattiva reputazione" sui mercati finanziari.
Negli Stati Uniti, il monitoraggio dei danni causati all'ambiente provocati dalle attività umane è di competenza dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente (EPA), un'istituzione federale indipendente dal governo creata nel 1970. Il suo ruolo principale è quello di redigere e far rispettare le normative ambientali, ma svolge anche attività di ricerca e informazione. In caso di gravi violazioni, può avviare indagini e procedimenti legali che portano regolarmente a delle multe. Alcune di queste multe possono essere sigificative. Alla fine del maggio 2023, ad esempio, Eastman Chemical Resins Inc. è stata condannata a pagare 2,4 milioni di dollari per aver riversato sostanze inquinanti nel fiume Monongahela, vicino al suo stabilimento in Pennsylvania.
Le conseguenze finanziarie di queste multe non si limitano al loro ammontare, perché il problema principale per le aziende è mantenere la propria reputazione sul mercato. Ciò è stato chiaramente dimostrato da una serie di ricerche condotte negli ultimi due decenni: quando viene annunciata una multa per danni ambientali, il valore delle azioni d’una società quotata in borsa può scendere in modo significativo.
La capacità delle organizzazioni di riprendersi è un altro aspetto della resilienza. Una ricerca finanziaria recente si è proposto di valutare la resilienza sulla base di due caratteristiche principali: la stabilità, misurata dalla percentuale di valore persa tra il periodo precedente e quello successivo allo shock della multa, e la flessibilità, misurata sul tempo necessario affinché questo valore torni al livello precedente allo shock.
L'obiettivo della nostra ricerca è quindi comprendere meglio come l'organizzazione riesca a massimizzare queste caratteristiche in campo ambientale.
Sanzioni che hanno ripercussioni sul mercato azionario
Diverse argomentazioni teoriche ci permettono di ipotizzare che esista un legame tra l'impronta ambientale di un'azienda e la sua capacità di riprendersi dopo una multa per violazione della normativa ambientale. Si può ipotizzare che l'implementazione di processi interni di riduzione dell'inquinamento possa offrire ad un'organizzazione vantaggi competitivi sostenibili ed un maggiore sostegno da parte degli stakeholder.
Abbiamo voluto verificare empiricamente la validità di questa tesi: a tal fine, abbiamo raccolto articoli che annunciavano multe di questo tipo nella stampa specializzata. Abbiamo incrociato le informazioni contenute con i dati relativi all'impronta ambientale ed alle informazioni finanziarie dell'azienda interessata intorno alla data dell'evento in questione. In totale, sono stati analizzati 143 eventi negli Stati Uniti.
Le multe inflitte nel nostro campione variavano da 3.000 a oltre 300 milioni di dollari tra il 2006 e il 2019, con una media di circa 10 milioni di dollari. Esse riguardavano principalmente aziende che operano in settori inquinanti. Nei giorni successivi alla sanzione, le aziende hanno perso in media il 9% del loro valore in borsa, e tre quarti sono riuscite a recuperare il valore precedente allo shock in meno di due mesi.
La nostra analisi dimostra che più un'azienda danneggia l'ambiente, meno è flessibile di fronte all'annuncio di una multa ambientale. In altre parole, le aziende meno virtuose dal punto di vista ambientale impiegano più tempo delle altre a riprendersi e hanno una minore probabilità di recuperare il valore in borsa precedente alla crisi. Si potrebbe pensare che questo fenomeno sia legato all'importo della multa e che le aziende più inquinanti si riprendano meno bene perché sono soggette a multe più salate. I nostri calcoli ci permettono di superare questo pregiudizio: la relazione rimane altrettanto significativa quando si tiene conto di questo fattore.
Ma le multe sono troppo clementi?
Ciò suggerisce che le aziende che hanno introdotto politiche di prevenzione dell'inquinamento non solo riducono il rischio d’essere bersaglio di multe: esse sono anche più resistenti sui mercati finanziari nel caso in cui ciò accada.
Anche il fatto che le multe creino uno shock finanziario per le aziende è un punto importante. Tuttavia, i nostri risultati suggeriscono che, allo stato attuale delle politiche antinquinamento, almeno negli Stati Uniti, l'entità delle multe stesse ha un effetto minimo sullo shock subito dalle aziende
Ciò mette in dubbio la capacità deterrente delle normative esistenti e solleva la questione del livello ottimale delle multe e dell'intensificazione degli sforzi di controllo dell'inquinamento, in particolare per i recidivi.
La lotta contro gli sconvolgimenti climatici ed ecologici richiede l'impegno di tutte le organizzazioni, in particolare di quelle con un'ampia impronta ambientale che dovranno adattarsi a norme e regolamenti sempre più severi. La nostra ricerca incoraggia ancora di più ad intraprendere questa strada, poiché suggerisce che essa conferisce vantaggi in termini di resilienza finanziaria che vanno oltre il miglioramento delle relazioni con gli stakeholder ed i benefici per il pianeta.
*Brice Foulon studente di dottorato in Finanza e CSR, Université Clermont Auvergne (UCA) e Sylvain Marsat Professore di Finanza, Università di Clermont Auvergne (UCA)
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