Giustizia, Pace, Integrità del Creato
Giustizia, Pace, Integrità del Creato
Giustizia, Pace, Integrità<br /> del Creato
Giustizia, Pace, Integrità del Creato
Giustizia, Pace, Integrità del Creato

Un mostro dietro il genocidio e gli stupri di massa

DailyMail.com 27.07.2011 Ian Birrell Tradotto da: Dall’inglese di Elena Scaramuzza

Kagame ha creato ciò che un osservatore definisce “una dittatura etnica, sociale ed economica ben gestita”. La gente parla di un clima di paura in cui una parola sbagliata può significare il carcere, o peggio

Donne e bambini, disperatamente malati e indeboliti dopo mesi di fuga, erano finiti nelle mani del comandante dell’esercito ruandese Papy Kamanzi. Kamanzi promise di sfamarli e rimandarli a casa. Ma oggi ammette di avere mentito, e dice: “Li abbiamo portati nella foresta e li abbiamo uccisi a colpi di scure”.

Kamanzi li massacrava uno dopo l’altro con un colpo alla nuca. Man mano che il bagno di sangue proseguiva, i metodi dei suoi soldati diventavano sempre più crudi. “Riuscivamo a ucciderne più di 100 al giorno” ha affermato. “Usavamo le corde. Era il modo più veloce e non si spargeva sangue. Due di noi facevano sdraiare uno di quei tizi a terra, gli davano un giro di corda intorno al collo e tiravano forte”.

La ragione per cui questo giovane, comandante di un corpo d’élite e padre di due bimbi piccoli, abbia perpetrato quegli orrendi massacri di Congolesi è semplice. La spiega lui stesso, in un agghiacciante ritornello che riporta alla memoria i momenti più bui della storia: “Ci era stato ordinato di farlo”.

La vicenda di Kamanzi va portata a conoscenza di tutti coloro che in Occidente difendono il presunto mandante di queste atrocità, il brutale e autocratico presidente ruandese Kagame. Fra loro, il Ministro britannico per lo Sviluppo Internazionale Andrew Mitchell. Perché mentre i leader mondiali e la lobby degli aiuti umanitari cantano le lodi di Kagame, la realtà del suo regime repressivo diventa ogni giorno più chiara.

Questo è l’uomo che nel 1996 ha iniziato contro il vicino Congo, una guerra costata più di cinque milioni di morti, ha spaccato il Congo in due e ha usato il denaro dei contribuenti britannici per mettere a tacere le critiche.

Papy Kamanzi e le sue squadre della morte operavano nella giungla congolese, dove si sono resi colpevoli di atti di genocidio. La sua storia è narrata in Dancing In The Glory Of Monsters, ottimo libro di recente pubblicazione sul crollo del Congo, scritto da un americano che ha trascorso dieci anni nel Paese.

Un’indagine delle Nazioni Unite ha rivelato che l’esercito di Kagame e i suoi alleati hanno ucciso decine di migliaia di profughi innocenti. Un’accusa terribile per il presidente ruandese, che è salito al potere proprio con il pretesto di aver posto fine, nel 1994, alla sanguinosa guerra civile fra Hutu e Tutsi del Paese.

Dopo il massacro di ben un milione di Tutsi (in maggioranza civili) in meno di un anno, è stato Kagame a guidare l’esercito che avrebbe rovesciato le milizie Hutu responsabili del genocidio, conquistando il potere.

All’epoca era stato visto come un liberatore. E da allora ha abilmente sfruttato la simpatia internazionale nei confronti della tragica storia recente del Ruanda per mettere a tacere il dissenso interno e conquistarsi amici, influenza e denaro all’estero.

Mentre enormi quantità di denaro affluivano nel Paese sotto forma di aiuti umanitari, ha gestito una crescita economica impressionante, promosso gli interessi delle donne e debellato la corruzione.

Questo è il Ruanda che tanto affascina i politici e i rappresentanti delle agenzie umanitarie occidentali in visita: la lussureggiante terra delle mille colline, del caffè pregiato, dei gorilla nella nebbia e delle ambizioni hi-tech. Un successo, quello di questa nazione, che viene addotto come risposta al crescente coro di critiche di chi si chiede quale uso sia stato fatto di tutti quei miliardi di aiuti.

Il disperato desiderio che dall’Africa giungessero buone notizie ha fatto sì che, per troppo tempo, troppe persone che avrebbero dovuto sapere come stavano le cose abbiano ignorato i grotteschi abusi dei diritti umani. Il tanfo dell’ipocrisia aleggia pesante nell’aria.

Al primo posto nella classifica delle accuse, c’é il prolungato coinvolgimento del Ruanda nelle vicende del vicino Congo: due invasioni, guerre combattute per procura con l’aiuto di brutali milizie, proventi ottenuti dalla vendita di minerali rubati.

Lo stupro di massa è sempre stato costante. Il raccapricciante lessico locale include oggi termini come ‘ri-stupro’, per donne che sono state violentate ripetutamente, e ‘auto-cannibalismo’, quando le vittime furono costrette a mangiare la propria carne.

Il Presidente Kagame non dovrebbe essere più in grado di sfuggire alle sue colpe, nonostante protesti che il suo regime stava semplicemente catturando e abbattendo gli ultimi miliziani Hutu responsabili dei genocidi.

Kagame ha creato ciò che un osservatore definisce “una dittatura etnica, sociale ed economica ben gestita”. La gente parla di un clima di paura in cui una parola sbagliata può significare il carcere, o peggio.

Le elezioni dello scorso anno sono state una farsa, con il regime che imprigionava gli avversari politici e chiudeva i giornali, servendosi di istituzioni impudentemente finanziate con aiuti britannici per conquistare il 93 percento dei voti. Un avversario è stato addirittura decapitato poco prima delle elezioni.

Nonostante la crescente preoccupazione internazionale, Tony Blair (che è consulente del governo ruandese e usa il jet privato di Kagame) ha inviato al presidente un messaggio di congratulazioni.

I Tory, da parte loro, hanno invitato Kagame a parlare al loro congresso nazionale quattro anni fa, dopo che Mitchell aveva portato in Ruanda un gruppo di volontari del partito.

Anche oggi, nel suo nuovo ruolo di ministro per lo sviluppo internazionale, Mitchell rimane fra i più fervidi sostenitori del regime. Ciò che più colpisce nella sua visita è che si sia svolta poche settimane dopo che Scotland Yard aveva avvertito due dissidenti ruandesi rifugiatisi in Gran Bretagna che la loro vita era minacciata da squadre di assassini inviate dal governo di Kagame.

Uno degli obiettivi finiti nel mirino dei killer è Rene Mugenzi, attivista liberal-democratico. Mugenzi afferma che il governo ruandese vuole ucciderlo e afferma di sentirsi tradito perché l’esecutivo britannico non solo rifiuta di condannare le minacce alla sua vita, ma continua a inviare aiuti.

“E adesso Mitchell si reca in visita laggiù come se nulla fosse successo”, dice.

Nel frattempo sono arrivate ripetute notizie di assassinii e tentati omicidi ai danni degli oppositori di Kagame.

Paul Rusesabagina, l’eroico direttore d’albergo ruandese che è riuscito a salvare 1.268 persone dall’inferno del genocidio, è fra coloro che sono stati dichiarati “nemici dello Stato”. “Continuerò a proclamare la necessità di una vera riconciliazione e di una pace reale nel nostro Paese”, dice.

Parole coraggiose che svergognano Andrew Mitchell, ospite di un uomo accusato di inviare squadre della morte ad assassinare cittadini britannici.

Foto. Stretta di mano: Andrew Mitchell e Paul Kagame
Per una comprensione approfondita del tema vedi: http://csis.org/files/publication/110623_Cooke_Rwanda_Web.pdf 

Vedi anche

- Perché è il ministro inglese fa di tutto per ingraziarsi il dittatore ruandese? Di Jason Groves il 27 luglio 2011. Il ministro è stato accusato di 'chiudere un occhio' sulle violazioni dei diritti umani dopo che è emerso che avrà colloqui con il dittatore ruandese accusato di crimini di guerra.

Ascolta

Trascrizione fonetica

http://www.dailymail.co.uk/news/article-2019026/Why-aid-minister-cosying-Rwandan-dictator.html#ixzz1Tu91Yg8V  

- By Carina Tertsakian, 29 July 2011 http://africanarguments.org/2011/08/01/human-rights-watch-time-for-a-review-of-uk-policy-on-rwanda/ 

- RNW: Abbiamo ricevuto serie minacce, dice l’opposizione ruandese Pubblicato il 2 di Agosto. Di Saskia Houttuin   http://www.rnw.nl/africa/article/we-receive-serious-threats-says-rwandan-opposition. Voci di esuli e rifugiati ruandesi minacciati, misteriosamente scomparsi o uccisi non sono una novità. Tuttavia, come i ruandesi stanno diventando sempre più critici verso il loro governo, i leader dell'opposizione avvertono che Kigali può costituirsi in una grave minaccia, anche in Europa.

- BBC: Appello a sospendere gli aiuti al Ruanda di fronte alle minacce fatte agli esuli. 02 Agosto 2011.http://www.bbc.co.uk/news/mobile/uk-14217337

Ritagli di stampa francesi della Human Rights Watch sugli arresti di due membri della Lega dei diritti umani nella regione dei grandi laghi (LDGL): http://www.hrw.org/africa/rwanda  e http://www.hrw.org/fr/africa/rwanda

La situazione degli esiliati ruandesi in Sud Africa: http://www.bbc.co.uk/news/world-africa-13769589

Lascia un commento