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I popoli indigeni canadesi contro le sabbie bituminose

Chicago 15.10.2016 Jpic-jp.org

"Viviamo un momento di unità senza precedenti tra i popoli indigeni e lavoriamo insieme per un futuro migliore per tutti", afferma un comunicato stampa delle Tribù native USA e la canadese First Nation. Riuniti a Vancouver e Montreal, erano almeno 50 gruppi indigeni a firmare il 22 settembre 2016 la decisione di "sfidare e resistere insieme" contro il progetto di costruire altri oleodotti per le sabbie bituminose di Alberta (Canada).

"Vogliamo gasdotti e infrastrutture per le persone e le comunità,non per le compagnie petrolifere che stanno avvelenando la nostra acqua e provocare alteriori cambiamenti nel clima che sta distruggendo il pianeta. Le nostre comunità indigene hanno bisogno di condutture d'acqua pulita, non di oleodotti".

L'iniziativa segue a ruota la protesta della tribù Sioux Standing Rock contro quattro stati degli USA per il Pipeline Dakota, protesta che è riuscita a ottenere dal Governo Federale USA che si fermasse la costruzione. La Sioux Standing Rock è tra i firmatari del Trattato d'Alleanza contro l'espansione della produzione di petrolio dalle sabbie bituminose dello stato Alberta. "Questa espansione è una minaccia per il colletivo delle nostre tribù. E richiede una risposta collettiva", contro il progetto, "includendo il trasporto di tale produzione, attraverso gasdotti, treni o navi cisterna", afferma il Trattato.  

Il Trattato dice anche che i progetti presentati "minacciano i territori di molte comunità indigene, i corsi d'acqua, i lidi per il rischio molto concreto di fuoriuscite di petrolio e di prodotti tossici pericolosi". L'Alleanza promette di lavorare per un "futuro più equo e sostenibile" e si propone di portare avanti pacificamente la sua protesta", ma afferma anche che "tutte le opzioni sono sul tavolo". "I capi hanno in programma di incontrarsi presto per definire una strategia per questa lotta. Pensano di prendere in considerazione anche un'azione legale internazionale", riferisce il Newscast di Toronto. Le sabbie bituminose sono un deposito di petrolio di tipo non convenzionale.   

Queste sabbie imbevute di petrolio sono sciolte o parzialmente consolidate in arenaria contenente un misto naturale, denso e estremamente viscoso, di sabbia, argilla e acqua, saturato di un petrolio tecnicamente denominato bitume (o colloquialmente catrame o asfalto per il suo aspetto esterno a questi similare). I depositi di questo bitume naturale sono presenti in molti paesi, ma si trovano in grandi quantità soprattutto in Canada. Altre grandi riserve si incontrano in Kazakistan e in Russia. In Africa si trovano nella Repubblica Popolare del Congo (Congo-Brazzaville). L'estrazione del petrolio dalle sabbie bituminose esige la distruzione dello strato superficiale del suolo dove si trova la terra fertile appropriata per l'agricoltura, usa una quantità sproporzionata di acqua e, secondo  lo studio ordinato dal governo di Alberta, produce emissioni il 12% superiore a quelle del petrolio convenzionale.

"Mettendosi insieme con altre nazioni indigene di tutto il Canada e del Nord degli Stati Uniti, i membri dell'Alleanza sperano garantirsi che questi progetti pericolosi non riescano nel loro intento utilizzando percorsi alternativi", spiega il National Observer. Questo trattato di Alleanza è uscito allo scoperto nello stesso giorno in cui un gruppo che si occupa dei cambiamenti climatici, ha pubblicamente affermato che il Canada dovrebbe sospendere ogni sviluppo di attività per l'estrazione di petrolio e gas se vuole raggiungere i suoi obiettivi per frenare il cambiamento climatico. Il trattato è già di per sé una buona notizia in quanto dimostra che i popoli indigeni stanno prendendo sul serio il loro futuro e hanno imparato a difendere se stessi e il loro ambiente naturale.

Per saperne di più apri qui  

Vedi altre foto qui http://www.businessinsider.com/photos-destructive-canada-oil-sands-2012-10/#e-solids-left-behind-will-be-used-to-reclaim-the-land-as-the-operation-moves-on-31

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