Giustizia, Pace, Integrità del Creato
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Repubblica Democratica del Congo: verso una nuova vita

Comboni Missionaries Newsletter 12.04.2021 Comboni Missionaries' Team Tradotto da: Jpic-jp.org

Su una collina nella città di Bukavu, nel sud della Repubblica Democratica del Congo, è stato costruito un centro per l'accoglienza di ragazze accusate di stregoneria.

Il suo viso è sereno e sorridente mentre tiene per mano una delle bambine di cui si prende cura nella casa Ek'abana, su una delle colline di Bukavu, nella regione del Kivu nel sud del paese. Il centro è diventato un luogo di rifugio per molte piccole donne che un giorno venivano chiamate streghe. Alcune hanno solo cinque anni, altre dodici o poco più. Alcune sono state picchiate, altre cacciate dalle loro case e altre ancora sono state sottoposte a tentativi di linciaggio.

Suor Natalina le accoglie tutte e le ascolta. Ogni giorno, queste bambine le presentano il loro problema grande o piccolo a cui lei dà una risposta, soprattutto incoraggiandole, sollecitandole, calmandole e rassicurandole. È consapevole che il suo compito è quello di ricostruire i loro cuori spezzati.

Ek'abana ha due significati in lingua bashi: "La casa dei bambini" o "I bambini hanno una casa". Natalina Isella è una suora italiana che ha trascorso più di quarant'anni nella Repubblica Democratica del Congo. Spiega: "La stregoneria è un modo di trovare una soluzione ad una vita di sofferenza. Naturalmente, non è l'unica spiegazione. C'è anche la disgregazione delle famiglie e il fatto di essere figlie del marito o della moglie di un precedente matrimonio; ci sono anche giovani nate per strada da famiglie povere o ragazze che sono state violentate; l'ignoranza, inoltre, fa si che la gente accusi la ragazza del vicino di causare qualche malattia o morte. La cosa più grave è che ci sono piccole sette guidate da avidi pastori che mescolano il cristianesimo con tanta superstizione e presunti poteri spirituali. Dietro queste accuse di stregoneria, c'è quasi sempre uno di quei falsi santoni”.

Hanno ferite profonde, queste giovani ragazze. E’ stato detto loro: "Sei stata tu ad uccidere tua madre" o "sei stata tu a far ammalare i tuoi compagni di giochi". Sono trattate come dei condannati e buttate sulla strada.

Cosa succede nella mente e nel cuore delle bambine quando sono chiamate streghe? Negli anni a venire, dimenticheranno mai un'esperienza così traumatica? Suor Natalina si pone il problema: "Queste sono le domande che dobbiamo porci quando siamo di fronte a queste bambine ascoltando le storie che non sanno raccontare senza essere sopraffatte dall'emozione".

Suor Natalina fa parte della congregazione Discepole del Crocifisso, piccolo Istituto religioso della diocesi di Milano fondato dal Barnabita Gaetano Barbieri nel 1964. Arrivò la prima volta in Congo nel 1976. Inizialmente, si prese cura delle famiglie povere, poi dei bambini ex soldati, dopo di che lavorò in un programma di alfabetizzazione per le donne.

La missionaria ricorda: "Era il 22 gennaio 2002 quando mi portarono un gruppo di nove ragazze senza tetto accusate di stregoneria. Che cosa potevo fare? Metterle a dormire su un pezzo di cartone? Le ho prese in casa e ho iniziato questo mio lavoro. Avevamo una piccola casa e ci siamo organizzate per divenire quello che ora chiamiamo Ek'abana. Nel giro di pochi mesi, altre trenta bambine sono venute da noi: è stata come un'esplosione".

Oggi Ek'abana ha una quindicina di ragazze residenti. Il loro numero cambia continuamente poiché il loro soggiorno qui è solo la prima di molte fasi sulla lunga strada del ricupero. Ognuna di loro ha bisogno di una famiglia e ognuna è un caso particolare: alcune devono ricostruire i rapporti con i genitori e i fratelli mentre altre hanno bisogno di trovare nonne, zie o cugini che si prendano cura di loro. Devono andare a scuola e imparare un mestiere. Negli ultimi diciannove anni, più di 450 bambine sono passate per Ek'abana e ora si stanno godendo una vita "normale".

La casa ospita anche una ventina di piccole bambine sfortunate che sono state abbandonate o lasciate orfane.

La piccola ma tenace suora missionaria ha creato un’affiatata rete di solidarietà che fornisce le risorse non solo per Ek'abana ma anche per un gruppo di assistenti sociali che accompagnano le ragazze nelle loro case e collaborano con la polizia per sensibilizzare la popolazione contro la violenza, gli abusi e le accuse di stregoneria contro i minori.

Vedi l’originale in inglese Democratic Republic of the Congo towards new life. Vedi anche Storia dal campo: Ricucire il passato, sognare il futuro a Casa Ek’Abana

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I commenti dai nostri lettori (3)

Carla e Eugenio Grisanti 17.06.2021 È vero non solo per la repubblica democratica del Congo ma per tutto il mondo che noi si debba procedere verso una nuova vita Infatti , a mio parere, le guerre ,i conflitti ed il sottosviluppo africano non può essere ignorata dai cd paesi industrializzati che non possono fare gli gnorri quando se non complici addirittura direttamente responsabili di tante ingiustizie!
Dario Puccini 03.07.2021 Quello che mi spaventa e' che il mondo ,specialmente quello nero americano che parla di Africa, se ne appropia il concetto ed il nome stesso, generalmente non conosce nemmeno la sua geografia, tanto meno i suoi problemi complicatissimi di regioni, terre, nazioni, lingue, ceti sociali ,lingue, tribu, stermini di massa e guerre etc..; concentrato su di loro, la loro lotta dei diritti civili.. sul capitale distribuito dal capitalismo bianco solo in certe aere sociali, tipo sport, spettacolo TV, creando un capitalismo comodo e e di pelle nera; o ex presidente ora e' diventato un ricco ed impreditore in TV produzioni e che continua a dire la sua a volte senza un concetto puro m gia creato, come fa Trump con il suo nazionalismo bislacco, senza aver nessun capitolo in tema visto che e' in pensione etc. Poi quando, arriva il tema continente Africano, si parla di un Africa, astratta, sconosciuta allo stesso africano, secondo me. Si parla di un Africa (in generale guardando i media) con altri problemi che sono piu di carattere geopolitco ed di Capitale. Lo sfruttamente delle risorse, la corruzzione etc..Eppure nessuno parla mai, e quanto meno espone i veri problemi dell africa ancora indegena, conservatrice, razzista tra loro culture ancora ignorante, ancora senza vere guide democratiche..senza uno sviluppo economico dato alla loro popolazione. Si certo vedo BBC Africa, che racconta storie di sviluppo tecnologico in Africa..Bene , il resto cosa e'? Cosa rappresenta il continente Africano? Cosa e' questo gigante creato da Dio che nessuno conosce veramente? e che forse non vuole conoscere,. A parte questi esempi di religiosi e laici che molte volte danno la loro vita al servizio di Dio..il quale, magari, potrebbe , guardare piu giu' con forza.. O forse vuole dire all uomo io ti ho creato e tu ora devi portare misericordia al tuo medesimo ..Ed qui che ci scontriamo a volte. Conoscere sapere lodare trovare misericordia dovrebbe essere parte del creato, ma in un mondo di TIK TOK INSTAGRAM influencer, piu ne hai piu ne metti.. chi lo sa? Ringraziamo la Africa e preghiamo per lei e ringraziamo i lavoratori umanatari che danno la loro vita per lei, e per il mondo e sopratutto accolgono Dio dentro di loro, sapendo che fuori non e' facile vivere ed operare per conto di Dio in Africa.. DP
Margareth Sweeney 04.07.2021 Very touching. I can picture the situation of those pathetic little girls very vividly after my experience in Burundi. One of my pupils there told me her young sister had been killed aged 5 because of an accusation like this against her.