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La coalizione Oxfam mette in discussione i piani di spesa sociale del FMI

IPS 14.04.2023 Corrispondente IPS Tradotto da: Jpic-jp.org

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha incoraggiato la spesa sociale di 1 miliardo di dollari in 13 Paesi poveri, imponendo loro di tagliare la spesa pubblica di 5 miliardi di dollari, una contraddizione evidenziata dal rapporto della coalizione internazionale Oxfam contro la povertà.

"Questo suggerisce che il FMI è stato quattro volte più efficace nell'indurre i governi a tagliare i loro bilanci che nel garantire investimenti sociali minimi", ha dichiarato il direttore esecutivo ad interim di Oxfam Internacional, Amitabh Behar.

Oxfam sostiene che il ruolo dei finanziatori multilaterali nel contribuire a proteggere le popolazioni dei Paesi a basso e medio reddito dalla crisi economica "è incoerente e inadeguato". L'iniziativa "è a pezzi", afferma la coalizione di 19 organizzazioni non governative nel rapporto El piso de gasto social del FMI ¿Una hoja de parra para la austeridad? (“La soglia di spesa sociale del FMI: una foglia di fico per l'austerità?”).

Behar ha trovato questo "profondamente preoccupante e deludente, dato che lo stesso FMI ha esortato i Paesi a ricostruire meglio dopo la pandemia investendo nella protezione sociale, nella sanità e nell'istruzione".

"Tra i due miliardi di persone che soffrono maggiormente gli effetti dei tagli all'austerità e della riduzione della spesa sociale, sappiamo che sono sempre le donne a farne le spese", ha aggiunto il funzionario di Oxfam.

Oxfam ha analizzato le componenti di protezione sociale, salute e istruzione in tutti i programmi di prestito del FMI concordati con 17 Paesi a basso e medio reddito nel 2020 e nel 2021: ha riscontrato incongruenze e che "non esiste un modo standard o trasparente per tracciare i progressi, e molti degli obiettivi minimi sono inadeguati".

Secondo i suoi dati, nessuno dei 17 Paesi ha attualmente un livello di spesa sociale sufficiente a coprire il costo per raggiungere l'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per la salute, "per non parlare degli obiettivi in altri settori come l'istruzione".

I livelli minimi concordati dal FMI con Camerun, Ciad, Giordania e Madagascar hanno fatto sì che i loro obiettivi di spesa sociale stabiliti nel programma siano effettivamente diminuiti del 3-5% nel corso dei prestiti, "suggerendo che l'austerità sta intaccando la spesa sociale".

Negli 11 casi in cui i Paesi hanno mostrato un aumento nominale della spesa sociale minima, sembra che l'inflazione non sia stata presa in considerazione. Nei casi in cui Oxfam lo ha fatto, i tassi di aumento sono stati notevolmente più ridotti e, in tre casi, hanno mostrato una vera e propria diminuzione.

I programmi di prestito sono anche in gran parte privi di considerazioni di genere. Solo quattro Paesi mutuatari - Costa Rica, Gambia, Giordania e Moldavia - hanno fatto considerazioni sostanziali sul genere nei loro prestiti al FMI. In altri 13 casi tali informazioni erano "molto limitate" e, in Suriname, completamente assenti.

Oxfam ha analizzato 63 delle 124 condizioni relative ai piani sociali di cui erano disponibili i dati di attuazione, scoprendo che solo in un 65% (41 su 63) sono state effettivamente attuate.

La Repubblica Democratica del Congo ed il Madagascar non ne hanno rispettata nessuna; solo la Giordania le ha rispettate tutte nei suoi piani di spesa sociale.

Al contrario, questi Paesi hanno attuato l'85% dei loro obiettivi di austerità. I Paesi stanno lottando per diminuire i loro livelli di spesa sociale e Oxfam ritiene che questo sia in parte dovuto al fatto che sono costretti a fare tagli al bilancio per paura che le loro tranche di prestito vengano ritardate.

"A peggiorare le cose, questi piani sociali sono diventati più che altro dei tetti", ha detto Behar. Mentre solo la metà dei 17 Paesi che abbiamo esaminato ha raggiunto i propri livelli di spesa sociale - il che è piuttosto deludente - solo due hanno speso il 10% in più di quanto concordato con il FMI".

Oxfam riconosce che "il FMI ha fatto alcuni miglioramenti incoraggianti nella sua attenzione alla protezione sociale, alla salute ed all'istruzione", ma "deve fare molto di più per evitare, secondo le sue stesse parole, di ripetere gli errori del passato".

La coalizione ritiene che il Fondo debba consentire ai Paesi una maggiore flessibilità sugli obiettivi di inflazione e deficit, spostare i negoziati nel discorso pubblico e sostenere il tutto con dati trasparenti.

"Dovrebbe fissare degli obiettivi di spesa sociale, piuttosto che dei livelli minimi, che possano essere rapidamente aumentati attraverso diverse forme di imposte sul patrimonio ed altre misure progressive, invece di creare semplicemente spazio per ulteriori privatizzazioni e tagli un po’ dappertutto", conclude il rapporto.

Si veda La coalición Oxfam cuestiona los pisos de gasto social del FMI.

Foto. Molti Paesi a basso reddito hanno tagliato la spesa pubblica in misura molto superiore a quella prevista dal Fondo Monetario Internazionale per la protezione sociale, l'istruzione e la sanità, sottraendo risorse alla lotta contro la povertà. © Fox/Unicef

 

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I commenti dai nostri lettori (2)

Paul Attard 29.05.2023 I doubt that “gender consideration” in countries like Jordan or Chad are at the top of the list of urgent problems to solve.
Margaret Henderson 05.06.2023 I have always hated the policies of the IMF, forcing poor countries to charge their population for water and electricity. Decades ago I was so very impressed by Tanzania preferring to do without the money rather than accept the IMF conditions.