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La protezione dei diritti umani riceve un nuovo colpo all'ONU

IPS - UN 20.05.2019 Thalif Deen Tradotto da: Jpic-jp.org

Il mandato dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) di promuovere e proteggere i diritti umani in tutto il mondo ha ricevuto un nuovo negativo colpo. L'Ufficio dell'Alto Commissario dell'ONU per i Diritti Umani (OHCHR), con sede a Ginevra, il 17 maggio ha riferito in un comunicato che sei dei 10 organi di questa massima istanza saranno costretti quest'anno a cancellare le loro sessioni per motivi finanziari.

La situazione è "una conseguenza senza precedenti dovuta al fatto che diversi Stati membri dell'ONU sono in ritardo sui pagamenti", e questo colpisce gravemente l'OHCHR, nonostante che il suo bilancio sia solo il 3,7% e rappresenti quindi una parte minima nel bilancio ordinario totale dell'ONU. Anna-Karin Holmlund, principale portavoce all’ONU di Amnesty International, ha dichiarato all'IPS che “è profondamente preoccupata per questo ritardo degli Stati membri nel versare i loro contributi, perché avrà un effetto diretto sulla capacità dell'ONU di svolgere il proprio vitale lavoro in favore dei diritti umani”.

Senza questi fondi, le organizzazioni dei diritti umani dell'ONU e i tribunali internazionali potrebbero essere seriamente condizionati. Al 10 maggio, solo 44 Stati membri dell'ONU, su un totale di 193, avevano pagato tutte le tasse dovute. "Purtroppo, questa è solo l'ultima di una preoccupante tendenza alla riduzione del bilancio che l'ONU assegna ai suoi strumenti incaricati dei diritti umani", afferma. Oltre alla possibile cancellazione delle sessioni degli organi collegati a trattati specifici, altri organi dell'OHCHR, potrebbero essere ostacolati nei loro compiti. Si tratta delle missioni e delle commissioni di indagine, che monitorano le gravi violazioni dei diritti umani nei paesi, da cui spesso scaturiscono attriti con i governi coinvolti.

L'OHCHR afferma che una conseguenza sarà che le revisioni già programmate con gli Stati membri, l'esame delle denunce da parte delle singole persone vittime di gravi violazioni dei diritti umani, quali torture, omicidi extragiudiziali, sparizioni forzate, non verranno portate a termine come previsto. "L'annullamento delle sessioni avrà anche molte altre conseguenze negative e comprometterà seriamente il sistema di protezione che gli stessi Stati hanno implementato per decenni", ha affermato una dichiarazione rilasciata dall'OHCHR.

I presidenti dei 10 comitati collegati all'OHCHR sono preoccupati per le conseguenze pratiche dell'annullamento di queste sessioni e hanno inviato una lettera al segretario generale dell'ONU e allo stesso alto commissario, chiedendo che, con gli Stati membri, vedano di trovare una soluzione.

Alexandra Patsalides, funzionaria del programma Legal Equality di Equality Now, un'organizzazione internazionale per la difesa dei diritti delle donne e delle ragazze, si mostra preoccupata per il fatto che le sessioni degli organi siano rinviate per motivi finanziari. Tra gli organismi interessati vi è il comitato della Convenzione per eliminare ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne (CEDAW). Patsalides ha sottolineato che la crisi si verifica in un momento particolare quando i diritti delle donne sono continuamente violati in tutto il mondo e le organizzazioni della società civile operano in spazi sempre più ridotti e critici.

A suo avviso, l'ONU dovrebbe chiedere con forza agli Stati membri di dare priorità ai loro obblighi internazionali in materia di diritti umani. "Gli organi che vigilano i trattati dell'ONU sono fondamentali per ritenere gli Stati responsabili dei loro impegni nei confronti dei diritti delle donne e delle ragazze, ed è giunto il momento di aumentare quest'impegno internazionale, non di ridurlo".

Queste sessioni di revisione offrono alle organizzazioni della società civile un'opportunità decisiva per rendere i loro governi responsabili degli impegni internazionali in materia di diritti umani e sensibilizzarli in merito alle violazioni dei diritti umani nei loro paesi. In particolare, con il declino dei diritti delle donne in tutto il mondo, ora è più urgente che mai che i vari meccanismi si impegnino per difendere quanto raggiunto con grande sforzo, sostiene.

"Gli organi dell'ONU sono spesso l'unico meccanismo per le donne e le ragazze per far sì che i loro paesi siano tenuti responsabili delle violazioni dei loro diritti", ha dichiarato un membro di Equality Now. "Non possiamo permettere che queste voci vengano messe a tacere e chiediamo all'ONU di dare priorità alla protezione dei diritti delle donne e delle ragazze".

I tagli al bilancio si verificano in un momento in cui l'ONU sta soffrendo una serie di battute d'arresto nel campo dei diritti umani. L'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani del Burundi è stato chiuso a febbraio su richiesta del governo. L'Alta Commissaria per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha espresso il suo "profondo rammarico" per la fine di 23 anni di presenza. Alla fine di marzo l'ONU è stata costretta ad esortare l'Eritrea perché indaghi sulle accuse di esecuzioni extragiudiziali, torture e schiavitù commesse dalle sue forze di sicurezza. Sotto l'amministrazione di Donald Trump, gli Stati Uniti hanno smesso di cooperare con alcuni dei relatori dell'ONU, in particolare per l'indagine sulla situazione dei migranti al confine messicano dove, tra le altre violenze, si sono verificati abusi sessuali, non denunciati o non perseguiti.

Il governo del Myanmar ha vietato la visita al paese di un esperto dell'ONU per verificare lo status dei rifugiati Rohinyás. In Colombia, Robert Colville, portavoce del Commissario per i diritti umani, ha dichiarato il 10 maggio: "Siamo allarmati dal numero impressionante di attivisti uccisi, molestati o minacciati in Colombia, e il fatto che questa tendenza stia peggiorando. Chiediamo alle autorità di compiere uno sforzo significativo per affrontare questa serie di molestie e attacchi diretti contro i rappresentanti della società civile e di adottare tutte le misure necessarie per affrontare l'impunità endemica di questi casi". Nei primi quattro mesi di quest'anno, ha riferito, sono stati segnalati 51 omicidi di presunti difensori dei diritti umani e attivisti. Un dato che si aggiunge alla cifra già allarmante di 115 difensori dei diritti umani uccisi nel 2018, secondo i dati dell'ufficio dell'ACNUDH in Colombia.

I 10 organi dei trattati sui diritti umani delle Nazioni Unite sono: il Comitato per i diritti umani, il Comitato per l'eliminazione della discriminazione razziale, il Comitato contro la tortura, il Comitato per i lavoratori migranti, il Comitato per le sparizioni forzate, il Comitato per i diritti economici, sociali e culturali, il Comitato per l'eliminazione della discriminazione nei confronti della donna, il Comitato per i diritti dell'infanzia, il Comitato per i diritti delle persone con disabilità e il Sottocomitato per la prevenzione della tortura.

Foto. Un murale in Colombia in favore della riconciliazione, come gesto per le vittime dei diritti umani. © Bibiana Moreno / ONU Colombia

Vedi: Protección de derechos humanos recibe nuevo golpe en la ONU

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