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Venezuela l'emigrazione comporta costi e benefici per i paesi limitrofi

IPS (Bogotà-Washington) 05.12.2019 Eduardo Fernández Corugedo y Jaime Guajardo Tradotto da: Jpic-jp.org

Per i paesi che aiutano gli immigrati venezuelani, questo grande flusso migratorio comporta pressioni sui servizi pubblici e sui mercati del lavoro.

Secondo Respuesta a los Venezolanos, un'iniziativa congiunta dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni e dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, il numero dei migranti dal Venezuela a novembre 2019 aveva raggiunto i 4,6 milioni, di cui circa 3,8 milioni si sono stabiliti in America Latina e nei Caraibi.

Senza chiare prospettive di uscire dalla crisi e in un ambiente di crescenti tensioni sociali in tutta la regione, come possono i governi latinoamericani trovare una risposta coordinata che soddisfi le esigenze dei rifugiati e allo stesso tempo protegga i loro cittadini e le loro economie? Raggiungere questo equilibrio sarà essenziale, ma sarà anche potenzialmente vantaggioso.

Secondo un nostro ultimo studio, la migrazione dal Venezuela potrebbe aumentare la crescita del prodotto interno lordo (PIL) dei paesi che ricevono gli immigrati dello 0,1 allo 0,3 punti durante il periodo 2017-2030.

L'adozione di politiche, ad esempio, di sostegno all'istruzione e all'integrazione nella forza lavoro, potrebbe aiutare gli immigrati a trovare posti di lavoro meglio retribuiti e, in definitiva, migliorare le prospettive di crescita dei paesi che li ricevono.

Crisi ed esodo

Dall'inizio della crisi, le condizioni di vita dei 31 milioni di abitanti del Venezuela sono notevolmente peggiorate. La povertà estrema è aumentata dal 10% della popolazione nel 2014 all'85% nel 2018. E la grave carenza di cibo e medicine continua a colpire la popolazione.

A questa situazione si aggiunge il forte calo dell'attività economica, che ha subito una contrazione del 65% tra il 2013 e il 2019 a seguito del forte calo nella produzione del petrolio, del deterioramento delle condizioni in altri settori e dei diffusi tagli dell’energia. Nel frattempo, l'iperinflazione è cresciuta in modo incredibile, con aumenti nei prezzo di circa il 100% al mese, un tasso vicino a quello raggiunto in altri periodi del passato.

Di fronte a queste difficili condizioni economiche e di vita, la gente fugge dal Venezuela e si stabilisce nei paesi vicini. La Colombia è il paese che ne ha ricevuto la percentuale più elevata, seguita da Perù, Ecuador, Cile e Brasile. I flussi migratori verso alcuni paesi dei Caraibi e dell'America centrale sono stati persino maggiori in relazione alla popolazione locale, sebbene inferiori in termini assoluti.

Sulla base delle tendenze attuali, soggette a incertezza, le proiezioni indicano che il numero totale di migranti potrebbe raggiungere i 10 milioni nel 2023. Se queste previsioni si avverassero, la massiccia migrazione venezuelana supererebbe le crisi di rifugiati come quella della Siria nel decennio del 2010 o dell'Afghanistan degli anni '80.

Impatto sulla regione

Cosa implica un esodo di tale portata per la regione? I grandi flussi migratori dal Venezuela eserciteranno una pressione immediata sulla spesa fiscale e sul mercato del lavoro delle economie dei paesi ospiti e, allo stesso tempo, contribuiranno a una maggiore crescita economica.

Per quanto riguarda le pressioni sul bilancio, le nazioni ospiti stanno fornendo un inestimabile appoggio agli immigranti con l'aiuto umanitario, l'assistenza sanitaria di base, l'istruzione, la convalida dei titoli di studio e l’occupazione. Prendendo come riferimento i dati dettagliati della Colombia per ciascuna di queste categorie, le stime suggeriscono che la spesa pubblica legata alla crescita della popolazione migrante potrebbe raggiungere nel 2023 circa lo 0,6% del PIL in Colombia, dello 0,3% in Ecuador e Perù e del'0,1% in Cile. L'aumento del disavanzo fiscale sarà, comunque, inferiore all'aumento della spesa, poiché le entrate fiscali aumenteranno man mano che l'economia cresce.

Nel tempo, si prevede una maggiore crescita del PIL reale all'aumentare delle dimensioni e delle qualifiche della forza lavoro, poiché molti migranti venezuelani hanno qualifiche e livelli di istruzione relativamente elevati. Fattori come la lingua e la cultura, confrontando altre recenti migrazioni, facilitano l'integrazione dei venezuelani nelle economie regionali dell'America Latina e l'espansione della forza lavoro porterebbe anche a maggiori investimenti.

Tuttavia, a breve termine, la migrazione può esercitare pressioni sui mercati del lavoro per assorbire gli immigrati, far perder il posto ad alcuni lavoratori locali e aumentare il lavoro in nero, a seconda del ritmo e dell'entità dei flussi migratori.

Tenendo conto dell'età, del livello di qualificazione e del numero di migranti, nonché del fatto che una parte di loro aveva lavori poco qualificati nel settore informale, si stima che la migrazione del Venezuela favorisca la crescita del PIL nei paesi di destinazione tra 0,1 e 0,3 punti nel periodo 2017-2030. L'impatto sulla crescita potrebbe essere maggiore e più immediato se i migranti trovano lavoro in base al loro livello di istruzione, il che è compito delle politiche da adottarsi.

Sfide nella politica economica

Una sfida chiave per le autorità della regione è come gestire la transizione in un momento in cui le loro economie hanno rallentato e molti paesi devono ridurre il deficit fiscale.

A breve termine, facilitare l'integrazione dei migranti nel mercato del lavoro e semplificare i processi di convalida dei titoli professionali o della creazione di imprese massimizzerà l'effetto sulla crescita e ridurrà al minimo la necessità di assistenza pubblica.

A livello multilaterale, la cooperazione internazionale dovrebbe essere presa in considerazione per aiutare i principali paesi ospiti a pagare l'assistenza fornita ai migranti venezuelani. Le misure che i singoli paesi adottassero per affrontare la migrazione, come l'imposizione di restrizioni alle frontiere, potrebbero complicare la situazione per altri, il che già fa capire la necessità di un approccio più regionale.

Guardando oltre nel futuro, fornire ai migranti l'accesso all'istruzione e all'assistenza sanitaria sarà essenziale per garantire loro una lunga vita produttiva, a beneficio non solo loro ma anche delle economie dei paesi in cui risiedono.

Per saperne di più consulta l'articolo originale con tabelle e foto esplicative (http://www.ipsnoticias.net/2019/12/migracion-masiva-trae-costos-beneficios-a-paises-vecinos-venezuela/)

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