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I conflitti in Africa rendono inutile il Patto globale sulle migrazioni

Marrakech (IPS) 14.12.2018 Danielle Engolo Tradotto da: Jpic-jp.org

Il Patto Globale adottato per una migrazione sicura, ordinata e regolare continua a generare dibattiti sui pro e contro. Evans Tekenge Manuika, responsabile dell'Associazione Travailleurs Immigrés au Maroc (Lavoratori immigrati del Marocco), ne ha parlato con l'IPS ed ha avvertito che il Patto rimarrà lettera morta se in Africa non finiscono le guerre.

L'incontro ad alto livello di Marrakech è stato marcato fin dall'inizio da un evento senza precedenti: l'assenza di almeno sette stati membri che hanno annullato la loro partecipazione quasi all'ultimo minuto. La comunità internazionale vuole risolvere la crisi umanitaria migliorando il sistema d’accoglienza dei rifugiati e migranti, il che dava una enorme importanza a questo Patto Globale che, adottato lo scorso 10 dicembre, è anche il primo accordo intergovernativo negoziato sul tema. Le assenze provocano ancor più scalpore perché l'applicazione del patto è volontaria, a differenza della Convenzione sullo status dei rifugiati del 1951, firmata e ratificata dai 193 stati membri dell'ONU.

Gli Stati Uniti sono stati i più forti detrattori della conferenza definendola una violazione della sovranità nazionale. Altri paesi hanno frenato sul patto o hanno rifiutato di firmarlo: Ungheria, Australia, Israele, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Austria, Svizzera, Bulgaria, Lettonia, Italia e Cile.

Il documento adottato stabilisce 23 obiettivi che mirano a coprire tutti gli aspetti relativi alla migrazione; ciascuno di essi, dopo l’obiettivo generale presenta una serie di possibili azioni che gli stati membri del forum mondiale possono attuare. L’importanza della conferenza aveva attirato, oltre a diplomatici e funzionari, circa 400 organizzazioni non governative, membri del settore privato e accademico, nonché oltre 700 giornalisti. Questo è il contesto dell'intervista.

 Inter Press Service (IPS). Siete un’organizzazione che lavora con i migranti; cosa ne pensate del Patto Globale sulle migrazione da poco adottato?

Evans Tekenge Manuika (ETM). Il Patto Globale sarà inutile finché ci saranno ancora zone di conflitto in Africa. Siamo venuti qui come parte della società civile per delle azioni concrete e non per parlare. Invece si è parlato molto È giunto il momento di rendere la migrazione sicura, ordinata e regolare, abbiamo fatto delle proposte alle grandi potenze perché agiscano in favore della pace nelle zone di conflitto in Africa. Dobbiamo dare speranza al popolo, con azioni che sono a monte dell’immigrazione, nei paesi di partenza.

 IPS: Come dovrebbe essere implementato il Compact?

ETM: Chiediamo all'ONU azioni concrete e non solo denunce. Dobbiamo fare una campagna per la pace nelle aree in cui esiste un conflitto di interessi tra le grandi potenze. Dobbiamo promuovere lo sviluppo e pensare al futuro della gioventù africana. Ciò che chiediamo come soluzione alla questione della migrazione, è di agire nei paesi di partenza e non nei paesi di arrivo. Se affrontiamo la questione delle migrazioni nei paesi di arrivo, sarà una perdita di tempo. Deve essere trattato alla fonte. Se nel paese di partenza ci sono guerre, ci saranno sempre persone che emigrano. La gioventù africana si sente sacrificata; il loro futuro non è chiaro, ecco perché continua a emigrare.

IPS: Pensi che gli Stati africani, che sono generalmente criticati per non rispettare la loro stessa legislazione nazionale, saranno in grado di rispettare le disposizioni del Patto?

ETM: È vero che i Capi di Stato africani sono spesso criticati a tale riguardo, ma proviamo a dar loro una possibilità con questo Patto globale, sediamoci allo stesso tavolo per trovare soluzioni adeguate per la migrazione. Diamo loro l'opportunità di impegnarsi per l'attuazione delle disposizioni di questo patto, in modo da gestire al meglio la migrazione nel nostro continente. Quindi, aspettare e vedere per giudicare.

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