Giustizia, Pace, Integrità del Creato
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CIG e CPI: cosa sono?

Butembo 15.06.2024 Jpic-jp.org Tradotto da: Jpic-jp.org

In questi mesi di guerra tra Israele e Hamas, si parla spesso di Corte internazionale de Giustizia (CIG) e di Corte penale internazionale (CPI), con sovrapposizioni di funzioni e decisioni che possono generare confusione, quando in realtà i due tribunali non vanno confusi. Nota, tutti i link portano a testi in francese.

La Corte internazionale di giustizia (CIG) è il principale organo giudiziario dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). È stata istituita nel giugno 1945 dalla Carta delle Nazioni Unite e ha iniziato a lavorare nell'aprile 1946.

La Corte ha sede presso il Palazzo della Pace dell'Aia (Paesi Bassi). È l'unico dei sei organi principali dell’ONU a non avere sede a New York (Stati Uniti d'America).

La Corte ha il compito di dirimere, in conformità con il diritto internazionale, le controversie giuridiche che le vengono sottoposte dagli Stati e di fornire pareri consultivi su questioni giuridiche che le possono essere sottoposte dagli organi dell’ONU e da agenzie specializzate a ciò autorizzate.

La Corte è composta da quindici giudici, eletti per nove anni dall'Assemblea generale e dal Consiglio di sicurezza dell’ONU. Questi due organi votano contemporaneamente, ma in camere separate. Per essere dichiarato eletto, un candidato deve ottenere la maggioranza assoluta in entrambi gli organi, il che richiede talvolta diverse tornate elettorali. Le lingue ufficiali sono il francese e l'inglese.

Per garantire la continuità, un terzo della Corte è rinnovata ogni tre anni e i giudici possono essere rieletti. In caso di decesso o di dimissioni di un giudice durante il suo mandato, si procede quanto prima a un'elezione supplementare per il resto del mandato.

Le elezioni si svolgono in occasione della sessione autunnale dell'Assemblea generale. I nuovi membri della Corte entrano in carica il 6 febbraio dell'anno successivo alla loro elezione.

Il diritto di nominare i candidati appartiene a tutti gli Stati membri dell'ONU, ma i giudici vengono eletti attraverso un meccanismo per garantire che la Corte non includa più di un cittadino dello stesso Stato, che i giudici nel loro insieme rappresentino le principali forme di civiltà e sistemi giuridici del mondo e che, una volta eletti, i membri della Corte non si sentano i delegati del loro governo o del governo di qualsiasi altro Stato.

A differenza della maggior parte delle altre organizzazioni internazionali, i membri della Corte infatti non rappresentano i loro governi. Sono giudici indipendenti il cui primo dovere, prima di assumere le loro funzioni, è quello di impegnarsi solennemente a esercitare i loro poteri in completa e perfetta imparzialità. Tuttavia, nell'esercizio delle loro funzioni, i giudici godono di privilegi e immunità paragonabili a quelli di un capo missione diplomatica. Ricevono uno stipendio annuo di base (che nel 2023 ammontava a 191.263 dollari), un adeguamento della carica e un'indennità supplementare speciale di 25.000 dollari per il Presidente.

La Corte penale internazionale (CPI), dal canto suo, è un tribunale penale internazionale 

permanente, con mandato universale. È responsabile di processare persone accusate di genocidio, di crimini contro l'umanità, di crimini d'aggressione e di crimini di guerra.

L'azione della Corte ha anche una dimensione preventiva e dissuasiva: l'obiettivo è quello di chiamare a rispondere le persone, siano esse autorità civili o militari.

, nota come Conferenza di Roma. Il trattato internazionale che ha fondato la Corte penale internazionale è lo Statuto di Roma. È stato adottato durante una conferenza dei rappresentanti degli Stati membri dell’ONU ricordata come Conferenza di Roma, che si è svolta dal 15 giugno al 17 luglio 1998 a Roma, in Italia.

È entrato in vigore il 1° luglio 2002, dopo essere stata ratificata da 60 Stati: così la Corte penale internazionale era ufficialmente creata. Poiché la giurisdizione della Corte non è retroattiva, essa può occuparsi solo di crimini commessi a partire da quella data.

La sede ufficiale della Corte è all’Aia (Paesi Bassi). Al 4 marzo 2016, 123 Stati dei 193 membri dell'ONU hanno ratificato lo Statuto di Roma (compresi tutti gli stati dell'Unione europea) e accettano la giurisdizione della CPI. Trente-deux États, dont la Russie et les États-Unis, ont signé le Statut de Rome, mais ne l’ont pas ratifié. Enfin, certains, dont la Chine et l’Inde, n’ont pas signé le Statut.

Trentadue Stati, tra cui Russia e Stati-Uniti, hanno firmato ma non ratificato lo Statuto di Roma. Alcuni, tra cui Cine e India, non hanno firmato lo Statuto.

La Corte può esercitare la propria giurisdizione se l'accusato è cittadino di uno Stato o se il presunto crimine è commesso sul territorio di uno Stato che ha ratificato lo Statuto o se il caso le è stato deferito dal Consiglio di sicurezza dell’ONU. La Corte può esercitare la sua giurisdizione solo quando i tribunali nazionali non vogliono o non possono giudicare i crimini internazionali (principio di complementarità). In altre parole, la Corte interviene solo quando i tribunali nazionali non vogliono o non possono farlo.

Alla fine del 2022, la Corte aveva aperto indagini su diciassette situazioni: Uganda (2004), Repubblica Democratica del Congo (2004), Sudan (2005), Repubblica Centrafricana I (2007), Kenya (2010), Libia (2011), Costa d'Avorio (2011), Mali (2013), Repubblica Centrafricana II (2014), Georgia (2016), Burundi (2017), Bangladesh/Birmania (2019), Afghanistan (2020), Palestina (2021), Filippine (2021), Venezuela I (2021) e Ucraina (2022). Due revisioni preliminari sono attualmente in corso: Venezuela II (2020) e Nigeria (2020). Altri otto sono stati chiusi senza che sia stata presa una decisione in merito all'azione penale.

Il primo processo della CPI, quello a Thomas Lubanga, è iniziato il 26 gennaio 2009. Il 14 marzo 2012 è stato dichiarato colpevole di crimini di guerra: arruolamento, coscrizione e utilizzo di bambini soldato di età inferiore ai 15 anni in Congo. È stato il primo individuo a essere condannato dal tribunale. Da allora, altri individui sono stati condannati, tra cui Ahmad al-Faqi al-Mahdi - Sudan - mentre alcuni sono stati assolti, come Jean-Pierre Bemba Gombo - Congo -.

La Corte sta attraversando tre crisi: l'annuncio di una cascata di Stati che si ritirano dal suo sistema, un'altra riguardante alcune pratiche del primo Procuratore, Luis Moreno Ocampo, e una terza riguardante il rifiuto di autorizzare un'indagine sull'Afghanistan. La Corte penale internazionale è anche oggetto di critiche ricorrenti, la maggior parte delle quali sono legate all'esistenza di una giustizia penale internazionale.

Altri punti di conflitto sono il consenso sulla definizione giuridica dei concetti di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra.

La Corte penale internazionale non fa parte dell'ONU e, sebbene abbia sede all'Aia (Paesi Bassi) come la Corte internazionale di giustizia, è da questa completamente indipendente.

Qual è dunque la differenza tra la Corte internazionale di giustizia e la Corte penale internazionale?

La CPI processa le persone accusate di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra (noti come crimina iuris gentium) e, recentemente, crimini d’aggressione, e opera in modo indipendente dalle Nazioni Unite.

La Corte internazionale di giustizia è, invece, il principale organo giudiziario dell’ONU ed è responsabile della risoluzione delle controversie tra gli Stati.

La Corte internazionale di giustizia (CIG) è un tribunale civile che si occupa delle controversie tra Paesi. La Corte penale internazionale è un tribunale penale che persegue gli individui.

 

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