Giustizia, Pace, Integrità del Creato
Giustizia, Pace, Integrità del Creato
Giustizia, Pace, Integrità<br /> del Creato
Giustizia, Pace, Integrità del Creato
Giustizia, Pace, Integrità del Creato

Dove stanno andando le nostre organizzazioni internazionali?

IPS 18.04.2023 Thalif Deen Tradotto da: Jpic-jp.org

La massiccia fuga di notizie di rapporti d’intelligence statunitensi altamente classificati, descritta come "una delle più notevoli rivelazioni di segreti americani dell'ultimo decennio", ha rivelato anche un aspetto sorprendente della faccenda. Gli Stati Uniti non spiavano solo due dei loro avversari, Russia e Cina, ma anche stretti alleati, tra cui Ucraina, Corea del Sud, Egitto, Turchia e Israele.

Anche le Nazioni Unite, da tempo sottoposte alla sorveglianza di diverse agenzie di intelligence occidentali, sono state una delle vittime dello scandalo di spionaggio delle scorse settimane. Secondo la British Broadcasting Corporation (BBC), uno dei rapporti dell'intelligence statunitense racconta una conversazione tra il Segretario generale Antonio Guterres e il suo vice, Amina Mohammed.

Guterres esprime "sgomento" per la richiesta della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che l'Europa produca più armi e munizioni per la guerra in Ucraina. I due funzionari delle Nazioni Unite hanno anche discusso di un recente incontro al vertice dei leader africani, con Amina Mohammed che ha descritto il presidente del Kenya, William Ruto, come "spietato" dicendo che "non si fida di lui".

Rispondendo alle domande durante i briefing giornalieri, il portavoce dell’ONU Stephane Dujarric ha detto ai giornalisti: "Il Segretario Generale fa questo lavoro, ed è sotto gli occhi di tutti, da molto tempo, e non è una sorpresa che ci siano persone che lo spiano e che ascoltano le sue conversazioni private". Ciò che sorprende, "è la malafede o l'incompetenza che permette che tali conversazioni private vengano distorte e rese pubbliche".

Su scala più globale, praticamente tutte le grandi potenze giocano allo spionaggio nell’ONU, compresi gli Stati Uniti, i russi (e i sovietici durante l'era della Guerra Fredda), i francesi, i britannici e i cinesi. Durante l'apice della Guerra Fredda, negli anni '60 e '70, l'ONU era un vero e proprio campo di battaglia di Stati Uniti e Unione Sovietica per spiarsi a vicenda.

Si sapeva che le spie americane e sovietiche si aggiravano in tutto l'edificio: nelle sale delle commissioni, nella galleria stampa, nella sala dei delegati e, soprattutto, nella biblioteca dell'ONU, che era dove si scambiavano i documenti politici sensibili.

La portata dello spionaggio della Guerra Fredda all'interno dell'ONU è stata messa a nudo nel 1975 da una commissione del Congresso degli USA, che prese il nome dal senatore Frank Church (democratico dell'Idaho) che l'aveva presieduta mentre indagava sugli abusi della Central Intelligence Agency (CIA), della National Security Agency (NSA), del Federal Bureau of Investigation (FBI) e dell'Internal Revenue Service (IRS). Le prove fornite davanti al Comitato Church includevano la rivelazione che la CIA aveva piazzato uno dei suoi esperti russi di lettura delle labbra in una cabina stampa che si affacciava sulla sala del Consiglio di Sicurezza, in modo da poter monitorare i movimenti delle labbra dei delegati russi, mentre si consultavano a bassa voce.

Il dottor Thomas G. Weiss, che ha scritto sulle politiche delle Nazioni Unite, ha dichiarato: "Non è sorprendente che i servizi segreti statunitensi spiino al 38° piano. È una pratica antica". Non c'è quasi nulla che non venga monitorato. Per i fan dell'ONU dovrebbe essere una fonte di sollievo il fatto che Turtle Bay sia ancora presa abbastanza sul serio da essere spiata. "La giustificazione del monitoraggio è più intrigante", ha detto. "Il Segretario generale è favorevole all'Occidente (ha criticato la guerra di Russia) o alla Russia (secondo le voci)?", ha esemplificato Weiss.

Nel suo libro del 1978, "A Dangerous Place” (Un posto pericoloso), il senatore Daniel Patrick Moynihan, ex inviato degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, ha descritto il gioco di spionaggio tra gatto e topo che si svolgeva nelle viscere dell'ONU, in particolare nella sua biblioteca.

Nell'ottobre 2013, Clare Short, ex ministro britannico per lo Sviluppo internazionale, ha rivelato che agenti dei servizi segreti britannici avevano spiato l'ex Segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan mettendo delle cimici nel suo ufficio poco prima della disastrosa invasione statunitense dell'Iraq nel marzo 2003. Il segretario generale dell’ONU era furioso perché i suoi dialoghi con i leader mondiali erano stati compromessi. Mentre parlava con Annan al 38° piano dell'edificio ONU, Short ha raccontato alla BBC che pensava: "Oh cielo, ci sarà una trascrizione di tutto questo, e la gente saprà quello che lui e io stiamo dicendo".

Le Nazioni Unite, insieme alle 193 missioni diplomatiche con sede a New York, sono da tempo un vero e proprio campo di battaglia per lo spionaggio, le intercettazioni e la sorveglianza elettronica. Nel settembre 2013, la Presidente brasiliana Dilma Rousseff, gettando al vento il protocollo diplomatico, ha lanciato un duro attacco contro gli Stati Uniti per essersi infiltrati illegalmente nella sua rete di comunicazione, intercettando surrettiziamente le telefonate. Per giustificare la sua critica pubblica, ha detto ai delegati che il problema della sorveglianza elettronica va oltre le relazioni bilaterali. "Riguarda tutta la comunità internazionale". La Rousseff ha sferrato il suo attacco mentre il Presidente Barack Obama attendeva il suo turno per parlare all'Assemblea Generale nel giorno di apertura del dibattito annuale. Per tradizione, il Brasile è il primo oratore, seguito dagli Stati Uniti. "Abbiamo fatto sapere al governo statunitense la nostra disapprovazione e abbiamo chiesto spiegazioni, scuse e garanzie che tali procedure non si ripeteranno mai più", ha dichiarato.

Secondo i documenti rilasciati dal whistle-blower statunitense Edward Snowden, la sorveglianza elettronica illegale del Brasile era condotta dalla National Security Agency (NSA) statunitense.

La rivista tedesca Der Spiegel ha riferito che i tecnici dell'NSA sono riusciti a decrittare il sistema di videoconferenza (VTC) interno dell'ONU, come parte della sorveglianza dell'organismo mondiale. La combinazione di questo nuovo accesso all'ONU e la crittografia decifrato ha portato a un drastico miglioramento nella qualità dell’informazione VTC.

Nell'articolo, intitolato "How America Spies on Europe and the UN” (Come l'America spia l'Europa e l'ONU), Der Spiegel afferma che in poco meno di tre settimane il numero delle comunicazioni decriptate è passato da 12 a 458.

Successivamente, ci sono state nuove accuse di spionaggio, ma questa volta nord-americani erano accusati di aver utilizzato la Commissione speciale delle Nazioni Unite (UNSCOM) a Baghdad per intercettare i servizi di sicurezza iracheni nel tentativo di minare, e forse rovesciare, il governo del presidente Saddam Hussein. Le accuse, diffuse sulle prime pagine del Washington Post e del Boston Globe, non hanno fatto altro che confermare l'accusa irachena secondo cui l'UNSCOM era "un covo di spie", per lo più americane e britanniche.

Istituita dal Consiglio di Sicurezza subito dopo la Guerra del Golfo del 1991, l'UNSCOM aveva il compito di identificare ed eliminare le armi di distruzione di massa dell'Iraq e di distruggere le capacità del Paese di produrre armi nucleari, biologiche e chimiche. Il capo dell'UNSCOM, Richard Butler, ha negato con veemenza le accuse che la sua squadra di ispezione in Iraq spiasse per gli Stati Uniti. "Non abbiamo mai svolto attività di spionaggio per nessuno", ha dichiarato Butler ai giornalisti.

Alla richiesta di rispondere alle notizie secondo cui l'UNSCOM aiutava Washington a raccogliere informazioni sensibili sull'Iraq per destabilizzare il regime di Saddam Hussein, Butler aveva replicato: "Non credete a tutto ciò che leggete sulla stampa". Più o meno allo stesso momento, il New York Times pubblicava in prima pagina un articolo che citava funzionari statunitensi secondo i quali "le spie americane avevano lavorato sotto copertura nelle squadre di ispettori dell’ONU per scovare i programmi segreti di armamento iracheni".

Nell’editoriale, il Times affermava che "usare le attività dell’ONU in Iraq come copertura per operazioni di spionaggio nord-americane era un modo sicuro per minare l'ONU, mettere in imbarazzo gli Stati Uniti e rafforzare il signor Hussein". "Washington ha oltrepassato un limite che non avrebbe mai dovuto superare inserendo agenti nord-americani nella squadra dell'ONU con l'intenzione di raccogliere informazioni che potrebbero essere utilizzate per attacchi militari contro obiettivi a Baghdad".

Samir Sanbar, a capo del Dipartimento per l'Informazione Pubblica (DPI) dell’ONU, ha affermato che il monitoraggio dei funzionari internazionali si è evoluto con l'aumento delle capacità digitali. Ciò che veniva fatto principalmente dagli agenti di sicurezza è diventato un’attività di tutti, ha aggiunto. Inizialmente, alcuni luoghi d’interesse dell'ONU, come la sala dei delegati, erano presi di mira da diversi Paesi, anche con dispositivi al di là dell'East River nel Queens o nella sala adiacente al prato dell'ONU, a breve distanza dalle missioni permanenti e dalle residenze dei diplomatici delle Nazioni Unite.

Un alto funzionario dell’ONU una volta disse che più si avvicinava alla residenza del Segretario Generale a Sutton Place, più era evidente il monitoraggio radio. "Ricordo un incontro con Kofi Annan il giorno in cui il Presidente americano Bush annunciò l'invasione dell'Iraq. Aveva proposto un testa a testa, noi due da soli. Mentre esprimeva la sua preoccupazione, seduti all'esterno su sedie a sdraio, "abbiamo notato elicotteri che giravano intorno all'edificio del Segretariato". "Quando ho menzionato il Black Hawk Down riferendomi all'esperienza della Somalia, ha annuito e sorriso con disinvoltura. Kofi era un collega dignitoso e un Segretario generale eccezionale che è salito nei ranghi e ha ispirato l'intero staff del Segretariato".

Quando l'Associazione dei Corrispondenti delle Nazioni Unite (UNCA) ha tenuto la sua cerimonia annuale di premiazione nel dicembre 2013, uno dei momenti salienti dei video fu un'esilarante scenetta sui maldestri tentativi di spionaggio in atto ai più alti livelli del Segretariato, fino agli uffici al 38° piano dell'allora Segretario Generale Ban Ki-moon. Quando presi la parola, per essere uno dei vincitori del premio UNCA, diedi al Segretario Generale, in piedi accanto a me, un consiglio non richiesto: se vuoi scoprire se la tua linea telefonica è sotto controllo, dissi scherzando, devi solo starnutire forte. Una voce all'altro capo ti risponderebbe istintivamente e cortesemente: "Salute!". E saprai che il tuo telefono è sotto controllo, dissi, tra le risate.

Foto. La sala del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è stata teatro di spionaggio da parte di entrambe le parti. © ONU

Vedi, When US Spies Read Russian Lips in the Security Council Chamber

Lascia un commento