Giustizia, Pace, Integrità del Creato
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I nove comandamenti di Papa Francesco per un'economia giusta

America Magazine 16.10.2021 Gerard O’Connell Tradotto da: Jpic-jp.org

Papa Francesco, in un discorso programmatico ai movimenti popolari, un gruppo che comprende attivisti che lavorano su un'ampia varietà di cause di giustizia, ha chiesto il reddito di base universale e la riduzione della giornata lavorativa. I LSG (Laudato Si Goals) non possono essere raggiunti senza affrontare il nodo del sistema economico.

In un potente video di 38 minuti ai rappresentanti di questi movimenti di tutti i continenti, che sicuramente farà discutere, Papa Francesco ha rinnovato il suo appello per un reddito di base universale e ha sostenuto l'accorciamento della giornata lavorativa come soluzioni anche se parziali alla crisi economica.

Ha anche fatto appelli specifici "in nome di Dio" ai responsabili di settori chiave dell'economia mondiale, specialmente in questo tempo di pandemia: l'industria farmaceutica e alimentare; gli istituti finanziari e creditizi; i giganti della tecnologia e delle telecomunicazioni; l'industria degli armamenti, così come i paesi potenti, i governi e i politici di tutti i partiti.

Come modo per affrontare le terribili ristrettezze economiche di così tante persone nel mondo e garantire la dignità umana di base, e dopo aver consultato molti specialisti del settore, Francesco ha chiesto "un reddito di base o uno stipendio in modo che tutti nel mondo possano avere accesso alle necessità più elementari della vita".

"È giusto lottare per una distribuzione umana di queste risorse, e spetta ai governi stabilire schemi fiscali e di redistribuzione in modo che la ricchezza di una parte della società sia condivisa equamente, ma senza imporre un peso insopportabile a nessuno, specialmente alla classe media", ha detto il papa.

Ha anche sostenuto la riduzione della giornata lavorativa come un modo per migliorare la situazione di molta gente. "La riduzione della giornata lavorativa è un altro mezzo che deve essere seriamente esplorato." Nel 19° secolo, la giornata lavorativa era di 12, 14 e 16 ore. Quando hanno ridotto la giornata lavorativa a otto ore, nulla è crollato, contrariamente a quanto alcuni settori avevano previsto. "Insisto, lavorare meno ore in modo che più persone possano avere accesso al mercato del lavoro è qualcosa che dobbiamo esplorare con una certa urgenza", ha detto. "Credo che queste misure siano necessarie, ma ovviamente non sufficienti. Volevo menzionarle perché sono misure possibili e ci indicherebbero la giusta direzione".

Il suo pubblico globale per questo discorso erano i milioni di attivisti sociali dei movimenti di base di tutti i continenti, compresi quelli che lavorano nella gig economy, raccoglitori di rifiuti, lavoratori agricoli e rappresentanti dei popoli indigeni.

In un'altra parte del suo discorso, ha elogiato il movimento di protesta per la morte di George Floyd. “Sapete cosa mi viene in mente ora, insieme ai movimenti popolari, quando penso al Buon Samaritano? Le proteste per la morte di George Floyd. È chiaro che questo tipo di reazione contro l'ingiustizia sociale, razziale o di genere può essere manipolata o sfruttata da intrighi politici o quant'altro, ma la cosa principale è che, nella protesta contro questa morte, c'era il Samaritano Collettivo che non è stupido! Questo movimento non è passato dall'altra parte della strada quando ha visto la lesione alla dignità umana causata da un abuso di potere. I movimenti popolari non sono solo poeti sociali, ma anche samaritani collettivi".

Durante il suo pontificato, Francesco ha cercato di incoraggiare i movimenti e le organizzazioni di base in tutto il mondo nei loro sforzi per migliorare la vita di milioni di persone che vivono in povertà e miseria. Ha chiesto al Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace di convocare il primo Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari e ha parlato a quell'incontro in Vaticano nell'ottobre 2014. Ha tenuto un memorabile discorso ai rappresentanti di questi movimenti a Santa Cruz, in Bolivia, nel giugno 2015, e li ha incontrati di nuovo in un terzo incontro in Vaticano nel novembre 2016. Questo è stato il suo quarto incontro con i movimenti popolari, con un pubblico virtuale.

Papa Francesco ha ricordato come la pandemia abbia rivelato la realtà dell'economia mondiale in cui innumerevoli milioni di persone stanno lottando per sopravvivere in mezzo a un terribile povertà. Da quando si sono incontrati a Santa Cruz, ha detto: "Sono successe molte cose; molto è cambiato. Questi cambiamenti segnano punti di non ritorno, punti di svolta, crocevia in cui l'umanità deve fare delle scelte. Servono nuovi momenti d’incontro, discernimento e azione comune. Ogni persona, ogni organizzazione, ogni paese e il mondo intero, ha bisogno di trovare il tempo per riflettere, discernere e scegliere perché tornare alle logiche precedenti sarebbe veramente suicida e, se posso insistere un po' sul punto, ecocida e genocida”. "Il cambiamento personale è necessario, ma è anche indispensabile adeguare i nostri modelli socio-economici in modo che abbiano un volto umano perché molti modelli lo hanno perso".

Consapevole che sono in molti, anche nella Chiesa cattolica, a criticarlo per quello che dice sulle questioni di giustizia sociale, Francesco ha sottolineato che ciò che chiede e dice è tutto basato sulla dottrina sociale della Chiesa ed è in linea con quanto hanno insegnato i suoi predecessori, tra cui Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. "Il papa non deve smettere di menzionare questo insegnamento, anche se spesso infastidisce la gente perché non è in gioco il papa ma il Vangelo". Poi ha lanciato nove appelli espliciti "nel nome di Dio" ai responsabili di diversi settori dell'economia mondiale.

1-. Ha chiesto "ai grandi laboratori farmaceutici di rinunciare ai brevetti" dei vaccini Covid-19. “Fate un gesto di umanità e permettete ad ogni paese, ad ogni popolo e ad ogni essere umano di avere accesso ai vaccini". Ci sono paesi "dove solo il tre o il quattro per cento degli abitanti sono stati vaccinati". La maggior parte dei paesi africani rientra in questa categoria.

2-. Ha invitato i gruppi finanziari e le istituzioni creditizie internazionali "a consentire ai paesi poveri di assicurare i bisogni fondamentali della loro gente e di cancellare quei debiti che così spesso sono contratti contro gli interessi di quegli stessi popoli".

3-. Ha supplicato "le grandi industrie estrattive - mineraria, petrolifera, forestale, immobiliare e agroalimentare - di smettere di distruggere foreste, zone umide e montagne, di smettere di inquinare fiumi e mari, di smettere di avvelenare cibo e persone".

4-. Ha invitato le grandi corporazioni alimentari "a smettere di imporre sistemi monopolistici di produzione e distribuzione che gonfiano i prezzi e finiscono per privare del pane gli affamati". Evidenziando "la piaga della crisi alimentare" ha osservato che solo quest'anno "20 milioni di persone sono state trascinate fino a un livello estremo di insicurezza alimentare". Mentre "la grave miseria aumentava", "il prezzo del cibo cresceva rapidamente". Un numero orribile di persone soffre in Siria, Haiti, Senegal, Congo, Yemen, Sud Sudan e altri luoghi. Le morti annuali per fame possono superare quelle di Covid!

5-. Ha fatto appello ai produttori e ai commercianti di armi "per fermare completamente la loro attività" perché "fomenta la violenza e la guerra, contribuisce a quei terribili giochi geopolitici che costano milioni di vite sfollate e milioni di morti".

6-. Ha supplicato "i giganti della tecnologia di smettere di sfruttare la debolezza umana, la vulnerabilità delle persone, per dei profitti lasciando passare la diffusione di discorsi di odio, adescamento, notizie false, teorie della cospirazione e manipolazione politica".

7-. Ha chiesto "ai giganti delle telecomunicazioni di facilitare l'accesso al materiale educativo e alla connettività per gli insegnanti via Internet in modo che i bambini poveri possano essere educati anche in quarantena".

8-. Ha invitato "i media a fermare la logica della post-verità, della disinformazione, della diffamazione, della calunnia e dell'attrazione malsana per la pornografia e lo scandalo, e a contribuire alla fratellanza umana e all'empatia con coloro che sono più profondamente danneggiati".

9-. Ha fatto appello ai paesi potenti "per fermare l'aggressione, i blocchi e le sanzioni unilaterali contro qualsiasi paese in qualsiasi parte del mondo". "No al neocolonialismo", e ha chiesto che la risoluzione dei conflitti sia fatta in sedi multilaterali come l’ONU.

Il verdetto di Papa Francesco sull'attuale sistema economico è chiaro: "Questo sistema, con la sua implacabile logica del profitto, sta sfuggendo a ogni controllo umano", quindi, "È tempo di rallentare la locomotiva, una locomotiva fuori controllo che sfreccia verso l'abisso. C'è ancora tempo". I governi e i politici di tutti i partiti devono "rappresentare il loro popolo e lavorare per il bene comune". E ha ingiunto loro: "Smettete di ascoltare esclusivamente le élite economiche, che così spesso sputano ideologie superficiali che ignorano i veri dilemmi dell'umanità" e incoraggiateli a servire invece "le persone che chiedono terra, lavoro, alloggio e buon vivere".

Vedi, Pope Francis’ nine commandments for a just economy

Origine, Podcast: Unpacking Pope Francis’ 9 Social Justice Commandments e anche Pope Francis’ 9 commandments for a just economy

Foto. Papa Francesco in un videomessaggio trasmesso durante una conferenza d'affari in Argentina il 14 ottobre 2021. © CNS screenshot/Vatican Media

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I commenti dai nostri lettori (4)

Paul Attard 01.11.2021 All those 9 points are so correct. He’s “spot on” as we say in English.
Manariho 01.11.2021 Deux réactions opposées sur le texte. Je suis pleinement d'accord sur la première partie qui est d'ailleurs, comme il est dit, dans la ligne de la doctrine sociale de l’Église. Les acteurs militants et le groupes intermédiaires sont indispensables pour faire poids face aux acteurs politiques qui cherchent à se faire réélire et qui disposent de temps pour agir limités par la durée de leur mandat alors que les enjeux du changement sont à plus long terme, et face aux acteurs économiques qui cherchent d'abord leur profit et de plus en plus à court terme. C'est pourquoi je suis très réservé sur la deuxième partie (les 9 commandements) car on n'a jamais vu ces diverses puissances répondre à des injonctions morales, même venant du Pape (seuls quelques partis sociaux-chrétiens minoritaires y ont fait référence dans l'histoire et les écologistes sont déjà convaincus). Quant aux puissances économiques, elles sont trop cyniques pour entendre ce discours (voir les résultats désastreux des appels à l'autorégulation sur le plan social ou écologique).
Margaret Henderson 02.11.2021 I think the Pope’s 9 suggestions for a Just economy are extremely sensible and practical. Most impressive.
Chau Thien Phan 12.12.2021 This is the most important systematic Papal pronouncement on social and economic justice since Pope Leo XIII's "Rerum novarum" issued in 1891.