Giustizia, Pace, Integrità del Creato
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Le 10 donne che hanno segnato la Chiesa in Africa nel 2021

La Croix 10.01.2022 Lucie Sarr Tradotto da: Jpic-jp.org

Le donne svolgono un ruolo importante nella Chiesa cattolica. Nel 2021 alcune di loro, religiose e laiche, si sono particolarmente distinte in vari impegni illuminate dalla loro fede cattolica. La Croix Africa ne ha fatto una selezione.

La selezione di Croix Africa.

1-. Suor Josée Ngalula

Josée Ngalula, 61 anni, ha fatto notizia diventando il 29 settembre 2021 la prima africana a far parte della Commissione Teologica Internazionale. Josée Ngalula è una suora congolese della Congregazione di Saint-André, professoressa di teologia per 25 anni, autrice di diversi libri e una delle più grandi teologhe del continente africano. Questa grande figura che opera con discrezione e austerità ha contribuito, per molti anni, al progresso della Chiesa in Africa. In un'intervista rilasciata il 25 novembre a La Croix in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, ha parlato del tema degli abusi sessuali in Africa ed assicura sostegno pastorale alle vittime di abusi sessuali in strutture della Chiesa cattolica.

2-. Aissa Doumara

Aïssa Doumara, 50 anni, è stata, l'8 marzo 2019, la prima vincitrice del Premio Simone Veil per l'uguaglianza di genere. Vittima, all'età di 15 anni, di un matrimonio forzato, questa laica cattolica camerunese da vent'anni combatte la violenza sulle donne come membro dell'Associazione per la lotta alla violenza sulle donne. In particolare, assiste le vittime di Boko Haram nel Centro Vie de Femmes di Maroua, nell'estremo nord del Camerun.

3-. Suor Veronica Openibo

Superiora generale della Congregazione delle Suore del Santo Bambino Gesù, fondata nel XIX secolo in Inghilterra, Veronica Openibo si è distinta, nel febbraio 2019, durante il vertice per la protezione dei minori in Vaticano. Davanti al papa e ai presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo, questa suora nigeriana, che ha iniziato quasi 20 anni fa a mettere in guardia sugli abusi sessuali, ha pronunciato un forte discorso criticando il clericalismo e la necessità di trasparenza nella Chiesa. .

4-. Maryse Quashie

Cattolica e accademica, Maryse Quashie è docente di scienze dell'educazione all'Università di Lomé, in Togo. È anche una delle portavoci del Mouvement Forces Vives - Espérance pour le Togo, un’organizzazione della società civile impegnata in azioni per la libertà e la giustizia, di cui è membro fondatore. Maryse è anche membro fondatore della Togolese Human Rights League, organizzazione pioniera in Togo durante il regime a partito unico durato fino al 1989. Nell'agosto 1991 ha partecipato alla Conferenza nazionale di cui era membro del consiglio di presidenza. Dal 2021 fa parte dell’equipe nazionale Togolese per guidare i lavori in vista del Sinodo 2023.

5-. Suor Marie Stella Kouak

A Dapaong, nel nord del Togo, da quasi 20 anni suor Marie-Stella Kouak, un'infermiera sulla cinquantina, dedica la sua vita al servizio delle persone contagiate o colpite dal virus dell'AIDS. Questa suora togolese dell'ordine delle Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù ha visto questo impegno come una vocazione. “Ho sentito la chiamata a lasciare il mondo e a dedicarmi ai più poveri, ha confidato nel 2019. Ho incontrato Cristo nei malati e nelle famiglie sofferenti”.

6-. Maria Angelica Savane

Marie Angélique Savane, 74 anni, è una politica senegalese. Sociologa, è anche una delle pioniere del movimento femminista in Africa occidentale. Ha lavorato in diverse strutture dell'ONU e ha fondato la rivista Africana Famiglia e Sviluppo (1974-1978). Sposata dal 1968 con il politico senegalese Landing Savané, è molto impegnata nella Chiesa cattolica.

7-. Suor Noélie Djimadoumbaye

Ciadiana, geografa e teologa, è specializzata in teologia morale in un ciclo di dottorato presso il Centre Sèvres, Facoltà di Filosofia e Teologia dei Gesuiti, a Parigi, con ricerche sull'ecologia. È anche membro del Jesuit Research and Social Action Center di Saint-Denis (Francia). Nel 2021 ha pubblicato un libro intitolato Lumière dans notre nuit, una raccolta di messaggi dell'episcopato dal 1965 al 2020.

8-. Suor Angèle Bipendu

A 49 anni questa suora e medico congolese della Congregazione delle Suore del Redentore è stata, nel 2020, in prima linea nella lotta al coronavirus in Italia, nella regione di Bergamo allora particolarmente colpita dalla prima ondata di Covid-19. Si è distinta in particolare per le visite personali che compiva quotidianamente per fornire supporto psicologico e spirituale e assistenza medica alle persone infette.

9-. Suor Christiane Baka

Christiane Baka fa parte della Congregazione delle Suore di Notre Dame de la Paix della Costa d'Avorio. Con un dottorato in filosofia presso l'Istituto Cattolico di Parigi e l'Università di Poitiers, titolare di un master in teologia, è docente-ricercatrice e decano della facoltà di filosofia dell'Università Cattolica dell'Africa occidentale ad Abidjan. Nel 2021 è stata nominata tra i membri del gruppo di contatto istituito a livello nazionale in Costa d'Avorio, per guidare i lavori del Sinodo sulla sinodalità.

10-. Francine Aissi-Houangni

A 53 anni Francine Aïssi, moglie Houangni, è un'influente imprenditrice del Benin ma anche una devota cattolica. Da giugno 2017 è la prima donna vicepresidente del consiglio parrocchiale di Saint Michel de Cotonou, la più grande parrocchia del Benin. Nel 2016, in collaborazione con il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II di Cotonou, ha creato il Centro di ascolto e orientamento familiare Amoris Laetitia, dal nome dell'esortazione apostolica di Papa Francesco. La struttura ha l'obiettivo di promuovere la famiglia “attraverso” la donna, l'educazione attraverso la concessione di borse di studio a bambini svantaggiati e la promozione dei valori sociali, umani e religiosi.

Voir 10 femmes qui ont marqué l’Église en Afrique en 2021

Foto. 2 ottobre 2019. Suor Veronica Openibo, nella sua casa generalizia a Monteverde, Roma.

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I commenti dai nostri lettori (1)

Bernard Farine 07.03.2022 Il est toujours bien de noter le travail des femmes, ce qui est trop peu fréquent. Quand j'étais au Burundi, Sr Gabrielle, sœur Blanche qui travaillait dans le même centre que moi, disait déjà que l'Afrique évoluerait grâce aux femmes et aux responsabilités qu'elles pourraient prendre.