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La corruzione rallenta la lotta alla povertà in Africa

Mundo Negro 16.11.2021 Chema Caballero Tradotto da: Jpic-jp.org

Molti di loro sono stufi, stanchi. Non ne possono più. I conducenti di furgoni e autobus per il trasporto passeggeri, di taxi o mototaxi si stanno ribellando contro tasse, commissioni e abusi della polizia in molte città dell'Africa.

A Korhogo, nel nord della Costa d’Avorio, i tassisti di moto si sono radunati davanti al municipio l'11 novembre scorso e sono riusciti a entrarvi per protestare contro le tante tasse che devono pagare. È l'ultima rivolta delle molte che si stanno moltiplicando in tutto il continente. "55.000 franchi CFA (circa 85 euro) all'anno, di cui 35.000 per il municipio", spiega Armand, un giovane che guida una moto. "E a questo dobbiamo aggiungere le tangenti che dobbiamo pagare alla polizia giorno dopo giorno".

Arouna guida un taxi tra le città di Garua e Marua nel nord del Camerun. Il viaggio dura in media sette ore a tratta. Lungo la strada incontra ogni giorno cinque o sei posti di blocco delle forze di sicurezza. Tutti lo fermano e gli chiedono i documenti. Sa già cosa deve fare. Tira fuori i documenti già messi in una cartelletta di plastica e sotto di essa, con grande accortezza, infila una banconota da 2.000 franchi. Il funzionario pubblico fa finta di guardare i documenti, li restituisce e, di nascosto, infila il denaro in una delle sue tasche. A volte l'agente che incontra ha alcune strisce di grado sull’uniforme e l'importo offerto non sembra essere sufficiente per il suo rango. Quindi l'autista è costretto a scendere e negoziare. Spesso la nuova transazione avviene in un luogo indiscreto, a lato della strada, per evitare gli occhi curiosi dei passeggeri.

Un'auto si ferma appena davanti al taxi di Ahmed a Dar es Salaam. I due veicoli si sfregano leggermente, non succede nulla a nessuno dei due. I conducenti lo attestano. Ma un vigile urbano in piedi su un angolo non lontano ha osservato la scena e corre sul posto.  Minaccia di multare il tassista, di portarlo alla stazione di polizia, di metterlo in prigione per guida spericolata. L’autista del taxi assicura, sostenuto dall’altro autista, che non è colpa di nessuno dei due, che non ci sono stati danni. Ma l'agente insiste sulle sue minacce. Infine, convince il tassista ad andare con lui dietro il veicolo per risolvere la disputa con alcune mazzette. Alla fine, i due ridono e si salutano. "Questo è il modo in cui vanno le cose qui. Non smetteremo mai di essere poveri, ma non possiamo ribellarci, anche se non è giusto", dice Ahmed con una faccia rassegnata.

Di fronte alle stazioni di polizia in molte città africane, si accumulano i veicoli, in particolare le moto che sono state sequestrate a persone che non possono pagare tasse e tangenti. Un esempio di quanto sia difficile per molti cittadini rispettare questo modus vivendi.

I governi africani sono consapevoli di questa realtà e la permettono perché vedono in essa un modo per incrementare i bassi salari che pagano alle forze di sicurezza. Nel frattempo, i conducenti, che devono lavorare a lungo per ottenere dai loro veicoli qualche guadagno, guardano impotenti, come tasse, benzina, riparazioni e, soprattutto, tangenti prendono si mangiano la maggior parte dei loro ingressi. E ne sono stufi.

L'Africa è la regione con il più alto indice di corruzione al mondo e i governanti hanno fatto poco negli ultimi anni per risolvere la situazione. Non solo i conducenti devono affrontarla, ma la maggior parte dei cittadini deve farlo quando vogliono accedere ai servizi di base o hanno bisogno di un intervento della polizia.

La corruzione è una delle grandi sfide del continente quando si tratta di combattere la povertà. Se la tendenza non si inverte, sarà molto difficile per  l'Africa raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030. La pandemia di covid-19 ha già causato un allarmante aumento della povertà in Africa, invertendo così decenni di progressi e rendendo più difficile il raggiungimento di tale obiettivo.

I cittadini di molti paesi africani sentono la morsa della corruzione nella loro vita quotidiana. Non possono evitare di soddisfare le richieste dei funzionari pubblici per far sì che i servizi possano funzionare. Se poi sono autisti, la polizia si porta via gran parte dei loro guadagni. Per questo motivo, non sorprende che le proteste scoppino ripetutamente da quanti fanno ogni giorno grandi sforzi per sostenere le loro famiglie, per poi vedersi portar via i frutti dall'avidità delle forze dell'ordine.

Foto. Stazione centrale degli autobus a Kampala, Uganda. © Javier Sanchez Salcedo

Vedi La corrupción frena la lucha contra la pobreza en África

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I commenti dai nostri lettori (1)

Paul Attard 01.06.2022 A huge problem for Africa (and Spain too!)