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Le carte di Panama: i dinieghi dicono di più che la denuncia iniziale

23.04.2016 Farooque Chowdhury

La fuga di notizie rivela ancora una volta come gli stati colludano con gli interessi privati ​​per proteggere la criminalità dei potenti. Infatti, come hanno potuto dei giornalisti scoprire i documenti di Panama, quando gli Stati che esercitano la sorveglianza su milioni di persone, ascoltano miliardi di telefonate e leggono miliardi di messaggi di posta elettronica non si dicono per nulla a conoscenza di queste subdole manovre?

Le smentite emanate dopo la pubblicazione delle ormai famose Carte di Panama dicono molto sul mondo della proprietà, il suo potere politico e il suo potere sulle normative giuridiche. L'intero episodio che è ora venuto alla luce non è altro che una conferma del potere di chi possiede, del loro gioco con gli strumenti chiamati “legge”, che vengono emanati solo per garantire la proprietà, e la qualità etica e morale, a livello zero dal punto di vista della gente, a cui i titolari delle proprietà pretendono aggrapparsi. E’ una rivelazione storica, la più grande nella storia della fuga di notizie, che conferma, ancora una volta, le notizie precedenti circa i super-ricchi.

Le Carte di Panama, questa gigantesca fuga di documenti, getta luce suelle aziende off-shore di circa 150 re, principi della corona, presidenti, primi ministri, politici, funzionari pubblici, industriali, burocrati, trafficanti d'armi, signori della guerra, imprenditori, commercianti di tè, giganti della juta, celebrità, stelle del cinema e futbolisti – tutta gente che gioca nel mondo infame della proprietà. La fuga -in realtà un'indagine collettiva di centinaia di giornalisti, in particolare del Consorzio Internazionale del Giornalismo Investigativo (ICIJ nella sigla inglese), consiste in più di 11 milioni di dischi che coprono circa mezzo secolo, rivela l'estensione dell'uso da parte dei grandi proprietari, di società di comodo per nascondere la ricchezza accumulata, riciclare denaro considerato illegale anche agli occhi delle leggi che i propri alleati politici promulgano, e la loro evasione fiscale con l'aiuto di "più di 214.000 entità off-shore collegate a persone in più di 200 paesi e territori".

Chi appare in questa rete di registrazioni? Circa una dozzina di attuali e antichi ex leader del mondo, più di 100 politici e funzionari pubblici, il primo ministro dell'Islanda e sua moglie, familiari e associati dell’egiziano Hosni Mubarak e dell'ucraino Petro Poroshenko, il primo ministro del Pakistan, il presidente del Sudafrica Jacob Zuma, un leader cinese, un re e il principe ereditario di un sceiccato del petrolio del deserto, il presidente argentino Mauricio Macri con suo padre e suo  fratello, il padre e il figlio padroni di un business di marketing sportivo dell’Argentina, sei membri della Camera dei Lord, tra cui una baronessa e un nobile a vita, tre ex parlamentari conservatori britannici, decine di finanziatori di partiti politici del Regno Unito, il defunto padre di David Cameron, centinaia di individui britannici, un membro del comitato etico della FIFA, funzionari della FIFA in disgrazia, 20 calciatori di alto profilo e molti altri. Ci sono signori della droga messicani e organizzazioni terroristiche in mezzo a questo business. Più di 500 banche, tra cui alcune delle principali, hanno contribuito al "gioco".

E chi non appare? Ci sono indirizzi, ma non i nomi di persone in alcuni documenti. Ci sono casi di sovra-fatturazione e sotto-fatturazione, cenni di deregolamentazione, una diversificazione di attività, la promozione di "attività commerciali", un incremento di esportazioni e di utili, profitti compresi tra il 5 e il 17 per cento, forniture per l’esercito, tra cui sistemi di guerra elettronica e di intelligenza, e attività commerciali di super-ricchi. Ci sono offerte che coinvolgono i governi. Ci sono coperture e la segretezza delle informazioni sui proprietari reali, società segrete di comodo, conti offshore, offerte di licenze per il cricket, riciclaggio di denaro, evasione fiscale e di sanzioni, profitti da scambi commerciali sospetti, e circa 2.000 imprese britanniche, tra cui banche, studi legali, e fondatori di che funzionano come "intermediari" tra Mossack Fonseca, il servizio "nobile" che fornisce assistenza legale in Panama, e i suoi clienti. Ci sono frodi. Ci sono servizi finanziari per nascondere la ricchezza, trascurando e interpretando indebitamente la legge, apertura di conti bancari per sostrarre commissioni da contratti governativi, denaro fatto illegalmente, e l'offerta di documenti di proprietà falsi per nascondere i soldi alle autorità: l'uso di "una persona fisica che si farà garante in qualità di beneficiario effettivo ", il cui "nome sarà fatto conoscere alla banca".

Secondo il Consorzio Internazionale del Giornalismo Investigativo, un audit interno del 2015 ha scoperto che lo studio legale di Panama che offre questi servizi conosceva l'identità dei veri  proprietari di solo 204 sulle 14.086 aziende che aveva incorporato nelle Seychelles. "Il novantacinque per cento del nostro lavoro", afferma un memorandum da un partner Mossack Fonseca, "consiste nella vendita di veicoli per evitare le tasse".

Eppure, dopo che tutti questi "piccoli" affari si sono conosciuti, ci sono smentite audaci contro ogni accusa. Una dichiarazione di Mossack Fonseca ha difeso le sue pratiche: "E’ legale e comune per le aziende creare entità commerciali in diverse giurisdizioni per una serie di motivi legittimi, tra cui lo realizzazione di fusioni e acquisizioni transfrontaliere, fallimenti, pianificazione immobiliare, sicurezza personale, ristrutturazione e accumulazione di capitale di investimento proveniente da diverse giurisdizioni in regimi giuridici e fiscali neutri che non beneficiano o non svantaggiano gli investitori”.

Lo studio legale in una dichiarazione al Consorzio Internazionale del Giornalismo Investigativo si afferma di condurre "un approfondito processo di verifica" [la ciffra di "solo 204 su 14.086" del paragrafo precedente non deve preoccupare il lettore!] prima di aiutare a incorporare delle aziende. "Nel fornire tali servizi, seguiamo sia la lettera che lo spirito della legge [la legge, Bravo!] E perché lo facciamo, non una sola volta in quasi 40 anni di attività siamo stati accusati di illeciti penali", dice la nota. "Siamo orgogliosi del lavoro che facciamo, nonostante i tentativi recenti e ripetuti da parte di alcuni di snaturalizzare il nostro lavoro”. Le attività della società sono state, come si dice, al di là di ogni rimprovero per decenni. Le società off-shore disponibile a livello mondiale, si dice, sono utilizzate per scopi legittimi. "Se rileviamo attività sospette o di comportamento, siamo pronti a riferire il tutto alle autorità", si aggiunge. "Allo stesso modo, quando le autorità si rivolgono a noi con evidenze di una possibile indebita condotta, siamo sempre stati pronti a cooperare pienamente”.

In questo business "trasparente" condotto con diligenza, uno studio legale o una banca intermediaria agisce come un amministratore o un azionista delegato. Così il vero beneficiario rimane nascosto. Quindi, non c'è colpa, e quindi non c'è nulla di criminale. I leader  e i funzionari hanno risposto con smentite e indignazione alle accuse sollevate contro di loro per l'uso di società off-shore e conti segreti al fine di nascondere miliardi di dollari. La loro protesta? I documenti non indicano nessuna attività illegale.

Un funzionario è arrivato a dire che le informazioni su di lui erano "ridicole" e "scandalose". Un portavoce del presidente argentino ha preteso che il presidente non ha mai avuto una partecipazione nella società menzionati nei documenti. Il portavoce di un Lord Britannico ha negato ogni addebito e ha respinto ogni accusa sostenendo che il suo collegamento con Mossack Fonseca è "completamente falso". Il primo ministro ha detto di non aveva infranto nessuna norma e che sua moglie non ha tratto nessun vantaggio economico dalle sue decisioni.

Quindi, cosa ne viene fuori? Che c'è copertura legale, le persone segnalate per esservi coinvolte sono corrette agli occhi della legge; le società anonime in aree sovrane off-shore non sono illegali; le leggi sugli investimenti stranieri offrono spazi legali all’interpretazioni e alle opportunità tecniche; società di comodo e conti off-shore possono essere legalmente utilizzate per mascherare l'origine delle transazioni e la proprietà. Insomma, la legge è a favore di denaro; o, il denaro configura la legge. E, la legge non si sostiene sul vuoto; è la macchina statale che è lì a dare sostegno alla legge.

Altrimenti, come avrebbero potuto poche centinaia di giornalisti scoprire e verificare le informazioni presenti nelle chiamate Carte di Panama mentre gli stati con le loro vaste risorse, la sorveglianza e le reti di controllo non sono venuti durante decenni a conoscenza di queste attività, loro gli stati che sorvegliano milioni di persone, ascoltano miliardi di telefonate e leggono miliardi di e-mail?

La macchina dello Stato non è inefficiente. L'efficienza di questa macchina è sempre evidente quando si tratta di comandare, intromettersi, reprimere, brutalizzare. Diventa cieca e sorda ogni volta che si tratta di sorvegliare i capitali fino a che non risultino dannosi per il proprio interesse generale. Anche in questo caso, la macchina è manipolata. E’ proprio della macchina statale essere di parte. E non è che questo appaia evidente per la prima volta. Ci sono stati casi precedenti, tra essi le "fughe di notizie Offshore" e "svizzere" in India. L'attuale fuga di notizie è però fino ad ora la più grande, più grande di quella di Edward Snowden e del WikiLeaks. Fino a che punto sono stati fatti dei progressi a partire dalle fughe di notizie precedenti?

La parzialità della macchina statale si mosta chiaramente quando si confronta il suo comportamento con i poveri e con i ricchi nell’applicazione delle leggi che emana. Quanti poveri riescono a eludere le tasse e in che quantità? Cosa succede invece con i ricchi? Quanta capacità hanno i poveri di eludere la legge e le tasse? Possono i poveri o il loro denaro arrivare fino alle società off-shore? Possono far emergere società di comodo? Possono i poveri alzare la voce per dichiarare la loro innocenza? Cosa succede invece quando si tratta dei ricchi?

Le carte di Panama e le seguenti smentite hanno portato alla luce il potere dei ricchi, le loro lunghe  mani, il loro tatto nel nascondere la ricchezza, il loro amore per la non trasparenza, il modus operandi delle banche giganti, e la paura dei ricchi. Ai ricchi non piace far sapere i dati della loro proprietà e del loro potere. La provenienza dei loro possedimenti è una questione molto sensibile per loro. Scoprire una relazione tra le attività e le proprietà rivelate dalle Carte di Panama e l'origine di queste proprietà la direbbe lunga sulla portata della brutalità dei capitali coinvolti. Si sono impadroniti di terreni e del lavoro, e le risorse di cui si sono impadroniti sono ammassate per placare la sete di sangue di alcuni pochi. Così, la problematica dell'origine di tali proprietà racconta un sacco di cose: un sacco di bugie, d’inganni, di furti, d’appropriazioni e d’espropriazioni.

Fonte:

http://www.pambazuka.org/taxonomy/term/7808

http://www.pambazuka.org/democracy-governance.....
Vedi anche https://neovitruvian.wordpress.com....

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